•Capitolo 16•

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Voce narrante

"Quindi me lo stai dicendo solo ora?"

"L'altro giorno mi sono dimenticato di dirtelo, ma sostanzialmente si" Yoongi disse, astutamente. Jimin alzò le spalle, ma alla fine sospirò rassegnato.

"Promettimi che chiamerai ogni giorno"

"Ok" E con questo, Yoongi lo lasciò. I genitori del ragazzo lo chiamarono per tornare a Daegu e stare lì con loro. Non c'era una data definita del suo ritorno ma Jimin doveva essere contento perchè no gli avrebbe più toccato il culo e non avrebbe più sentito delle frasi sporche, ma non lo era affatto.

Già dal primo giorno in cui Yoongi era partito, Jimin stette sul letto del maggiore, e a volte annusava e abbracciava il peluche di Kumamon che il ragazzo possedeva. Era strano che Yoongi avesse un ossessione per quel orsetto che ballava ma che importa, lo rendeva speciale. 

Aspettò pazientemente  che Yoongi lo chiamasse, ma la sua pazienza iniziò ben presto a diminuire. Jimin stava per chiamarlo ma il suo cellulare squillò.

"Yoongi-"

"hey baby boy" Il volto di Jimin divenne rosa quando Yoongi lo chiamò con il suo nickname con tanto di voce roca. Dannazione fu eccitante ma riuscì a controllarsi.

"s-si?"

"aww, il mio babyboy sta balbettando. Fammi indovinare, stai arrossendo? Hmm? wink wink nudge wink  wink "

" ahaha ti piacerebbe ma no " Il minore finse una risata, sperando che funzionasse.

" posso dirlo dalla tua finta risata, piccolo" 

"come vuoi" Jimin sogghignò.  La loro conversazione andò avanti per ore con dei giochetti sporchi e provocazioni. La serata passò veloce e ben presto, si fece già mezzanotte. La sonnolenza iniziò a farsi sentire perciò il ragazzo si sdraiò sul letto di Yoongi e si si accoccolò contro le coperte con il cellulare in mano.

"Jiminnie?" Yoongi richiamò il minore ma sentì solamente una voce ovattata provenire dall'altra parte della linea. "oh devi essere stanco"

Il ragazzo ridacchiò silenziosamente sentendo che l'altro si lamentò annoiato, constatando che stesse dormendo. "Probabilmente non sentirai quello che ti sto dicendo ma... Ma ti amo e... Mi dispiace"

Jimin

Aspetta...Scusa? Cosa intendeva? Accidenti è davvero confusionario. Scrollandomi di dosso il pensiero, chiusi gli occhi e ben presto mi addormentai.

...

Mi svegliai a causa del mio cellulare, messo dietro di me, che squillò e poi vibrò. 

"Chi cazzo sei e cosa vuoi fottutamente da me?"

"....Uh è il PizzaHut?"

"No, questo è l'idiota hut però ora sparisci prima che ti spinga una pizza su per il sedere, Taehyung"

"Stavo solamente scherzando ehhehe"

Questo figlio di puttana. Può essere anche il mio migliore amico ma lo odio quando mi chiama. Una volta mi ha chiamato alle 3:07 a.m per chiedermi se i pesci fossero assetati.

"Lol Jimin sei morto"

"Bene ora attacco"

"Ah comunque Jimin, potrei aver usato la tua carta di credito per dei sex toys per te e Yoongi e poi l'ho fatti spedire a Daegu hueheheu, di che colore ti piacere il collare blu o nero?"

"COSA HAI FATTO?"

"Oh MeRDA DeVO ANdaRE"

Mi diressi nell'appartamento di Taehyung con una padella in mano. Abitiamo nello stesso palazzo perciò per me è facile ucciderlo.

"KIM TAEHYUNG APRI LA PORTA" Iniziai a dare dei calci alla porta fregandomene di chi avesse già chiamato la sicurezza. La porta si aprì e la testa di Taehyung fece capolino fuori.

"Oh...c-ciao Jimin" Taehyung mise in mostra il suo sorriso rettangolare ma poi si bloccò quando vide la mia espressione cupa e scappò via, urlando per la sua vita.

"STO PER-"

"Signori, dobbiamo portarvi al commissariato per disturbo della quiete pubblica alle quattro del mattino"

Bene, non poteva andare meglio di così.









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