Capitolo 3 - Memories I

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[...]
Dov'è si è cacciato?

Non lo vedo più.

Sento qualcosa dentro di me, è nella mia testa.

"Basta così." Dico con fermezza e solennità, l'eco della mia voce fa vibrare qualsiasi essere vivente nell'area di pochi chilometri, sento la loro paura.

"Si, mia dea."

"Tel'ho già detto, il mio nome è Liota, Tepes." Sorrido lievemente, e dò le spalle alla luna mentre mi incammino verso una enorme distesa di fiori rossi.

"Liota." Non ho il tempo di girarmi, mi stringe da dietro.

"Ah, sei proprio un bambino impaziente." Sento stringere la presa, affonda le sue labbra nell'incavatura tra il mio collo e la spalla, vedo i suoi capelli rosso sangue splendere alla luce di questa luna.

"E sia... te lo permetto, baciami."

"Ma avevi detto che... gli altri clan non dove..." Sigillo quelle sue dolci parole nella sua bocca con la mia, e come se le ingoiasse, nel suo corpo torna il silenzio.

"Ti amo Liota."

"Ti permetto di amarmi... ma avrò la forza di fare lo stesso?" Sussuro l'ultima parte, per quanto sia vicino non riuscirà a sentirmi, non glielo permetterò.
[...]

Immagini, parole, mi balenano in mente.

Ricordi, affluiscono.

Io... chi sono?

... cosa sono?

"Te...pes..." Riesco a sussurrare, perchè ho sussurrato... perchè?

"Tepes." Più forte, numero 5 e 7 iniziano a preoccuparsi.

"Tepes!" Più forte, non riesco più a controllarmi.

"Tepes!" Urlo con tutta la forza che mi rimane.

Sento una mano che mi afferra la spalla, non ho il tempo di voltarmi che qualcosa mi stringe.

"Mi sei mancata così tanto..." Una voce... trema, sembra quasi sull'orlo delle lacrime, sento la sua pelle farsi strada sul mio collo.

La fioca luce dell'unica lampada attaccata al soffitto di quel corridoio illumina quei capelli cremisi che mi sono apparsi come un miraggio davanti agli occhi.

"Tepes?" Cerco di girarmi, ma non ci riesco, non riesco a vederlo.

Voglio vederlo.

Di nuovo.

Voglio amarlo.

Di nuovo.

"Allontanati subito da lei!" Sento urlare queste parole, la voce di 5.

"No... non è cattivo, non è..." Non riesco a finire di spiegarmi che i soldati aprono il fuoco.

Le palpebre bloccano il passaggio alla luce mentre sento i proiettili fischiare nell'aria.

Le schiudo, gli occhi reagiscono alla luce, mi abbaglio, li avevo stretti troppo forte.

Dopo essersi abituati alla luce noto che i proiettili sono fermi a mezz'aria.

Non sento più la stretta che sentivo prima... quel calore.

Vedo di spalle un uomo alto e magro, è davanti a me.

I suoi lunghi capelli rosso sangue raccolti in una treccia gli arrivano al bacino.

"Tepes!" Mi alzo e corro verso di lui, stringo la sua giacca, anch'essa rossa.

"Non osate toccare ciò che amo!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 25, 2018 ⏰

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