Riflettendo.. lui..

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Stavo prendendo il treno.
Prendo il mio zaino e la mia valigia, sento fischiare per l'ultima volta il controllore.
Salgo, il mio vagone era vuoto, c'erano soltanto alcuni ragazzi nella fila accanto alla mia.
Prendo il mio zaino e tiro fuori il mio computer con le cuffie e telefono.
Controllo il telefono e vedo soltanto una notifica, era finalmente dopo ore lui.
"Piccolè sto arrivando ora nella stazione di Milano centrale, non mi interessa se arriverai tra 6-7 ore, sono qui che ti aspetto".
Questo messaggio mi ha messo di buon umore, ero tranquilla, contenta ed emozionata di tornare da lui dopo tanto.
Ho riflettuto a tutto quello che avevamo iniziato a costruire, del suo amore, dell'amore che io gli ho dato, dell'amore puro nei nostri occhi. Ho riflettuto anche al perché tutto questo è finito.
Edoardo è stata la causa maggiore.
Sfera ha influito a modo suo, il suo lavoro, la mia depressione, il mio tentato suicidio e coma sono stati punti che in qualche modo hanno favorito molto questo nostro distacco.
Non scorderò mai il suo abbraccio.
"Non farlo più, rimani qui. Sorridi ancora.
Pensami e sorridi.
Sorridi che fai invidia al mondo e lotta.
Lotta perché questa è la tua guerra e non puoi rischiare che una semplice battaglia ti uccida per sempre"
Queste parole sono state testamento.
Ho vissuto per settimane con queste parole in testa, con lui nel cuore e la voglia di vederlo almeno per l'ultima volta.
Nonostante avessi lui, per me il suicidio era una pensiero fisso. Costantemente pensavo a mia zia.. e l'unico modo per vederla ancora era andare da lei, sbagliando totalmente.
Uccidendomi non sarei mai tornata da lei.
Inoltre la mia vita dopo la sua morte è diventata una guerra, come detto da Ghali, non potevo permettere che una semplice battaglia o sfida mi togliesse il riscatto che gli ho in quella che modo promesso.

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