UNA GIORNATA SBAGLIATA

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Situazione: È mattina mi sveglio alle 5 di soprassalto"cazzo, vattene via brutto orso".
Dopo aver realizzato di non essere in una foresta con un orso bruno alto 5 metri e largo 2, ma in vece nel mio letto caldo, resto per pochi secondi senza pensare a nulla.
A quel punto: "come mai sono così calma, non è da me".
Ed eccoli subito pronti i miei amici ricordi che tornano!
Sono le 3 di notte, una persona normale della mia età in questo momento dorme e sogna di stare con il suo fidanzato immaginario, io invece dopo essermi ricordata che domani ho una verifica stra difficile di geometria mi fiondo sullo zaino in preda al panico totale.
Vado in bagno correndo come una deficiente (anche se la stanza era a solo 2 metri dalla mia posizione attuale).
Apro il libro con ansia.
Guardo l'orologio: 3,12,"come passa veloce il tempo!"
Comincio a sfogliare velocemente le pagine dell'eserciziario.
Ad un certo punto mi fermo ed inizio a piangere dopo essere arrivata alla conclusione che: siccome per tutto l'anno non avevo fatto altro che bighellonare invece di studiare come si deve, ora tutti quei numeri per me sono come arabo.
"Non ce la faccio"mi sono detta, poi se mia madre mi scopre mi trucida viva.
"Ce la devo fare, è l'ultima verifica e poi fine scuola!"
Comincio a studiare e non smetto finchè non mi addormento sul libro.
La mattina risuona nelle orecchie la suoneria assordante della sveglia di mia mamma.
Subito riverso nel letto e spengo la luce, "appena in tempo".
La mamma sbuca dalla mia camera dicendomi "svegiaaaa".
"Come se non lo sia già" penso.
Faccio finta di svegliarmi con lentezza, cammino fino al bagno, mi lavo e vesto, poi faccio colazione in silenzio.
Sono stanca, non so come farò oggi dato che ho una verifica difficile e non mi posso permettere l'ennesimo 5.
Corro a scuola, ma arrivata alla porta trovo un cartello, quasi non ci faccio caso ed arrivo alla porta ansimando.
"In ritardo come sempre" mi sussurro.
Ma noto che la porta non si apre.
"No, cavolo hanno già chiuso!"
Comincio a suonare il campanello con agitazione.
Dopo la quarta volta che suono comincio a guardare all'interno un po sospettosa.
"Sono arrivata molte volte in ritardo, ma per lo meno mi hanno aperto la porta, (chiamato mia madre per giustificare l'entrata in ritardo), ma in tanto mi hanno aperto".
A questo punto sono tornata in dietro all'ambiguo cartello che avevo notato di svista.
"SCIOPERO"
"Ecco perchè non mi aprivano"
Non ho voglia di tornare a casa, mia mamma non sa niente dello sciopero, meglio bighellonare un po per la città fingendo di essere andata a scuola.
Chiamo Laura, le chiedo se viene a fare un giro con me.
Stranamente ha da studiare!
Vedo che qualcuno mi sta chiamando al telefono, è mia mamma.
Non le rispondo, per lei ora sono a scuola, le rispondo con un sms (lei è riamasta ai vecchi tempi, non ha  whatsapp come tutte le mamme normali).
"Ciao mamma sono a scuola, in bagno, non ti dovrei neanche scrivere"
"A si, sei a scuola, come mai nel registro elettronico di classe c'è scritto che la scuola è chiusa causa sciopero?"
"Ok scusa, torno a casa subito"
Da quando scusa mia mamma guarda il registro elettronico?
E poi come ha fatto a sapere che c'è sciopero?
Torno a casa pronta per una lavata di capo, ma stranamente mamma non mi sgrida.
Dovrei essere felice, ma mi sembra troppo strano.
Mi dico"starà progettando una di quelle sgridate epiche, che te le ricordi per la vita, ma si! Aspetterà le pagelle, vorrá vedere la mia condanna e strozzarmi come un tacchino una volta per tutte.
Mi chiudo in camera, comincio a vedere video su youtube.
Ho la giornata libera e sicuramente la sprecherò su internet e youtube.
"Pranzo pronto" mi urla la mamma dalle scale.
"Sarà meglio che dopo, tu faccia un po di compiti, non vorrai ridurti come al solito alle 10 di sera Viola, se no ti ritirerò il telefono"
"Si si mamma, non ti arrabbiare dopo faccio tutti i compiti così sono libera dopo" si si come no! Penso.

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