Capitolo 2

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Anna nel mese di dicembre del 89 passava pomeriggi in un bar milanese in compagnia del libro di grammatica italiana . Osservava attentamente la gente che vi era e poi continuava il suo metodico studio con il caffè. Ogni venerdì una figura attirava la sua attenzione: era un uomo sulla trentina , sempre vestito bene "Probabilmente lavora in banca " pensò la diciottenne la prima volta che lo vide , e portava una fede . Oltre queste apparenze , la giovane russa era colpita dai suoi occhi verdi concentrati su un quaderno a righe, dove ogni tanto , avrebbe voluto leggere quegli appunti anche solo come esercizio di comprensione . Pensava di passar inosservata, le era d'abitudine pensarla in tale maniera eppure un freddo venerdì l'uomo si avvicinò a parlarle

"Buon pomeriggio, a quanto pare non sono l'unico che viene sempre qui" Anna lo guardò un attimo confusa e poi tentò di rispondere "Scusa , no parlare bene italiano " si sentiva imbarazzata tra il suo evidente accento russo e la pessima grammatica "Non scusarti, sei russa?" le chiese e la ragazza annuì "Piacere Davide Ponenti , tu?" "Anna Utkin, piacere" sperava che la conversazione finisse , seppur lo negasse le mise pressione parlare con uno sconosciuto più grande di lei "Io sono avvocato, da quanto studi?" indicò la grammatica poggiata vicino al caffè "Un mese " rispose fredda "Vieni qua per studiare? Tu venire qui studiare?" le sorrise "Sì, tu?" "Scrivere . Scappare da mia moglie e mio figlio" mostrò la fede. Un problema di Anna era la sua attrazione verso le persone più grandi di lei, nonostante spesse volte le mettessero pressione , voleva essere la ragazza dei loro sogni : una ragazza con cui fermarsi a dibattere di politica mentre si fuma una sigaretta, la ragazza capace di distruggere una relazione amorosa di una coppia grazie alla sua personalità forte e magari dopo averla rovinata avrebbe lasciato anche il ragazzo. Senza dubbio : Anna dopo un po' avrebbe iniziato ad analizzare la situazione scrivendo probabilmente i pro e i contro di tale relazione , per poi notare che i contro erano in maggioranza così , come una donna senza cuore , avrebbe rotto la momentanea relazione. Le era successo in estate, aveva perso la verginità con l'allenatore della squadra di calcio dei bambini di sette anni , lui aveva ventotto anni ed era fidanzato con una semplice ragazza che lavorava in un supermercato, la coppia si era lasciata a causa sua e dopo qualche settimana anche Anna lo lasciò. Ovviamente il ragazzo la insultò nelle peggiori maniere, ma lei continuò a camminare a testa alta , fiera del suo comportamento. Anna era solo una giocatrice dei sentimenti altrui , mentre i suoi erano come fiocchi di neve portati dal vento in primavera, sorprendenti senz'altro , ma momentanei . Anna non era nata per essere lasciata , era nata per lasciare le persone , ma alla fine si trovò in abito bianco con una dozzina di rose appassite .

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28, 2018 ⏰

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