The night before the tragedy

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Era sera. Il capitano Levi Ackerman era rinchiuso nel suo studio ormai da ore, intento a verificare gli innumerevoli rapporti di Hanji e del resto della legione esplorativa. Stava iniziando a stancarsi di leggere tutti quei documenti, aveva bisogno di un po' di riposo. Ad un tratto si ricordò che di lì a poco sarebbe arrivata la sua amata Petra a portargli il tè, come ormai voleva la routine, e ciò lo rincuorò molto. Aspettò ancora per diversi minuti, sfogliando annoiato i fogli sparsi sulla sua scrivania. Per un attimo fu rapito dal movimento lento e ipnotico delle piccole fiamme delle candele che lo circondavano. A risvegliarlo fu il rumore leggero di nocche che bussarono sulla porta nei minuti seguenti. Era lei, ne era sicuro. Del resto non aspettava nessun'altra visita a quell'ora.

"Entra, Petra." Disse con tono pacato.

La porta si aprì piano, rivelando la figura esile di Petra, che indossava ancora la tipica uniforme da soldato, con lo stemma del corpo di ricerca. Aveva in mano un piattino e una tazza di porcellana, contenente l'unica bevanda in grado di distendere i nervi del capitano. Lui si perse un attimo a guardare la ragazza, adorava la sua figura e le sue movenze, ma non lo diede a vedere e mantenne il solito sguardo di ghiaccio.

"Ciao Levi, va tutto bene?" Chiese lei premurosa, sorridendo come sempre.

Prima di rispondere, il capitano pensò che Petra aveva davvero un bel sorriso. Ne rimase colpito sin dalla prima volta che avevano parlato da soli.

"Sì, tutto a posto. Grazie per il tè."

Levi sembrava sempre così glaciale e distaccato, ma Petra ormai non ci faceva neanche più caso: sapeva che era semplicemente il suo modo di fare, e che le era grato per ogni gentilezza che gli faceva.
La ragazza gli passò il tè e si appoggiò alla scrivania piena zeppa di documenti. Lo guardò mentre sorseggiava quel liquido caldo, assaporandone a pieno ogni goccia. Ogni volta Petra si soffermava con lo sguardo sul suo pomo di Adamo piuttosto evidente, che si alzava e si abbassava mentre deglutiva. Rimase anche piacevolmente colpita nel vedere la sua eleganza. Oltre che ad avere dei modi piuttosto raffinati, quella sera indossava camicia bianca, giacca nera, pantaloni e scarpe del medesimo colore e infine, il suo immancabile foulard bianco. Un abbigliamento molto di classe, che alla ragazza piaceva immensamente.
Il silenzio però la imbarazzava. Decise di romperlo con alcune domande:

"Allora, come sta andando il lavoro?" Chiese interessata.

"Tch." Rispose secco tra un sorso e l'altro. Tipico di Levi.

"Ci sono davvero troppi fogli, mi stanno facendo impazzire. Non vedo l'ora che finiscano." Era notevolmente irritato da quei cumuli di carta.

Petra si offrì di dargli una mano, in modo da finire più velocemente, ma con un cenno della mano l'uomo rifiutò. Finì di gustare il suo tè, poi si alzò in piedi rimanendo impassibile. Con passo lento si diresse verso di lei e cominciò a girarle intorno, guardandola di tanto in tanto. La ragazza si sentì immobilizzare da quello sguardo penetrante e incredibilmente seducente. Levi avvicinò il volto al collo di lei, sentendo il suo profumo delicato, e con le dita sfiorò prima la sua guancia morbida, poi i suoi capelli biondi ramati. Le prese una ciocca e cominciò a giocarci. Petra arrossì visibilmente. Il capitano si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò in maniera piuttosto provocante:

"Direi che adesso i rapporti possono benissimo aspettare."

Posò lentamente le mani sui piccoli fianchi di Petra, che rispose balbettando:

"M-ma capitano... n-non vorrai farlo proprio qui... e in questo momento..."

Non le sembrava il momento più opportuno, ma questo a Levi non importava affatto. Cominciò a baciarla lentamente, e lei alla fine fu costretta ad assecondarlo. Le sue mani iniziarono ad esplorare le forme morbide di lei, che nel frattempo sospirava profondamente a causa dei tocchi del capitano. Ad un certo punto lui la afferrò per le gambe e la sollevò con agilità, intento a portarla in camera da letto. La ragazza si aggrappò a lui e si lasciò trasportare. Appena giunsero nella stanza Levi la adagiò in mezzo al proprio letto. Entrambi iniziarono a spogliarsi con una certa impazienza. Prima di tutto Petra gli tolse la giacca e sbottonò la sua camicia, lasciando scoperto il petto scolpito del capitano. Lui invece le tolse accuratamente ogni parte della divisa, fino a farla rimanere solo con la fascia intorno al seno. Dopo pochi secondi i due si ritrovarono completamente nudi. Levi la circondò con le braccia e la fece distenere nuovamente. Poi si mise proprio sopra di lei, reggendo il suo peso con le braccia possenti. La guardò intensamente negli occhi per qualche secondo con il suo solito sguardo gelido e penetrante, tant'è che Petra, sentendosi in soggezione, distolse lo sguardo e arrossì violentemente. In seguito Levi avvicinò il viso a quello di lei e cominciò a lasciarle qualche bacio delicato sulle labbra, ma ben presto quella delicatezza sì tramutò in una foga carica di desiderio. La baciava sempre più con passione, le loro lingue si intrecciavano in una danza senza fine. Ad un certo punto il capitano si staccò, e concentrò i suoi baci sul collo di Petra, che ansimante non poteva far altro che sottomettersi alla volontà dell'uomo. Lei istintivamente spostò la testa di lato per lasciargli spazio e con le mani iniziò ad esplorare la schiena di Levi. Sentiva i suoi muscoli robusti e contratti sotto il tocco delle sue dita, ma riuscì anche ad identificare numerose cicatrici che avevano sfregiato il corpo del suo amato capitano. Ormai erano tanti anni che Levi si era messo al servizio del corpo di ricerca e purtroppo ferite e cicatrici erano inevitabili.
Nel frattempo Levi spostò la sua attenzione dal collo al seno di Petra, lasciando con la bocca una scia umida e qualche piccolo bacio fino a che non lo raggiunse. Cominciò a morderlo gentilmente ed a giocarci con la lingua, facendo emette a Petra un lungo gemito carico di piacere. Lui si stava eccitando sempre di più, soprattutto dopo averla sentita gemere. Il desiderio aumentava e senza pensarci troppo premette il suo membro sul corpo di lei, facendola sussultare un poco. Dal seno poi si spostò al suo bacino, passandole lentamente la lingua sul ventre. Alcune ciocche corvine gli scivolarono davanti agli occhi e ricaddero sulla pelle morbida di lei, stuzzicandola e aumentandone l'eccitazione.
Petra ormai non resisteva più, aveva un bisogno smisurato di sentirlo più vicino a lei. Tentò di ribaltare la situazione ma il capitano non aveva alcuna intenzione di farsi sottomettere, era lui che dominava. Dunque la trattenne per i polsi e la guardò di nuovo, questa volta accennando un mezzo sorriso. La bramava così tanto che non poteva aspettare oltre. Le mise una mano sulla coscia sinistra, divaricandole le gambe. Petra avvampò di nuovo, ma gli fece capire che si sentiva pronta. A quel punto Levi si posizionò in mezzo, aspettando un'ulteriore conferma dalla ragazza, che non esitò ad annuire. Con una spinta piuttosto delicata Levi entrò il lei. Un gemito uscì prepotentemente dalla sua bocca, mentre Petra sospirò chiudendo gli occhi. Il capitano rimase immobile per un momento, quasi come se volesse gustarsi a pieno ogni attimo che stava passando con la sua amata. Inoltre aveva paura di farle del male.
Poco dopo iniziò a muoversi lentamente, e lo stesso fece Petra, cercando di sincronizzare il ritmo con quello di lui. Le spinte aumentavano mano a mano che passava il tempo, ma Levi non era mai troppo brusco; nonostante sembrasse avere la foga e la bramosia di un animale, era sempre molto delicato e sapeva mantenere il controllo su di sé. Petra era totalmente trasportata dai suoi movimenti gentili, e non sentiva alcun dolore.
Levi infilò il volto nell'incavo tra il collo e la spalla di Petra, riprendendo a baciarla. Lei strinse il bacino dell'uomo con le gambe e ansimò non appena le sue spinte divennero più profonde. Le carezze che fino ad ora gli aveva lasciato sulla schiena e sul petto si fecero graffi leggeri, ma questo al capitano non importava, anzi. Gli piaceva terribilmente. Adorava sentire il piccolo corpo della ragazza che, sotto di lui, si aggrappava e si stringeva al suo, era una cosa che lo mandava completamente in estasi. A Levi ogni tanto sfuggiva qualche mugolio dalle labbra, anche se cercava di contenersi, mentre Petra sospirava spesso sottovoce. I pensieri dei due amanti iniziarono a offuscarsi, era come se non esistesse più nulla: c'erano solo loro, lì, in quel momento, avviluppati uno all'altra. Null'altro importava. Speravano solo che quel momento perfetto non finisse mai.
Ad un certo punto Levi avvertì una forte sensazione di calore nel bassoventre e capì che stava arrivando quasi al limite. Lo fece intuire anche alla ragazza quando sospirò, piegando leggermente la testa in avanti e aumentando un poco l'intensità delle spinte. Immediatamente Petra serrò le gambe attorno al suo bacino e con le braccia lo tirò di più a sé, come se avesse paura di lasciarlo andare. Lui cercò di controllarsi il più possibile, ma la situazione glielo impedì e la voglia di raggiungere il piacere più alto tra tutti lo portò inevitabilmente a muoversi più in fretta, aggrottando la fronte. Dette le ultime spinte più decise e finalmente giunse all'apice. Un gemito intenso uscì dalla sua bocca con voce rauca e profonda, mentre Petra, che nel frattempo era venuta con lui, ne emise uno più lungo e acuto. Nell'attimo successivo si sentì pervasa da un calore zampillante dentro di lei, che le aumentò il piacere.
I due si immobilizzarono di colpo, ansimando violentemente dopo quei momenti interminabili, con i cuori che galoppavano ancora all'impazzata. Erano stanchi e molto sudati, ma si ritenevano davvero soddisfatti. Dopo qualche secondo Levi si sfilò dalle gambe di Petra e si accasciò esausto sul suo piccolo corpo. Lei gli cinse la testa con le mani iniziando ad accarezzargli quei bellissimi capelli corvini. In seguito il capitano si alzò e si distese accanto alla sua amata, tra le lenzuola ormai completamente disfatte. Entrambi rimasero a fissare il soffitto della stanza per un po', cercando di riprendere fiato il più velocemente possibile. Petra percepì dei brividi di freddo e subito si coprì con le lenzuola, ma non tardò ad avvicinarsi al corpo robusto di Levi: allungò un braccio e lo circondò, per poi accoccolarsi silenziosamente accanto a lui come un gatto in cerca di un posto caldo in cui dormire. A quel punto anche il capitano posò con fare protettivo il suo braccio massiccio sopra il corpicino minuto della ragazza. I due si scambiarono un'occhiata piena di affetto senza proferire parola. Del resto non c'era bisogno di dire nulla, i loro occhi parlavano da soli.
L'animo duro e freddo di Levi si scioglieva solamente con Petra: quella ragazzina dolce, ma forte allo stesso tempo, era riuscita a scaldare il cuore del rigoroso capitano Ackerman, e solo lei aveva avuto la fortuna di vedere gli sguardi dolci e i sorrisi che le rivolgeva. E sotto sotto a nessuno dei due dispiacevano queste attenzioni.
Dopo qualche istante la mente di Levi ritornò nel presente e si ricordò, purtroppo, che la giornata seguente sarebbe stata davvero dura. Lui, Petra e il resto della squadra sarebbero dovuti partire nella 57* missione esplorativa all'esterno delle mura. Data l'ora tarda della notte sarebbe stato meglio riposarsi, quindi lui, seppur controvoglia, disse mugolando sottovoce:

"È meglio che dormi, ora. Domani ci aspetta una giornata difficile."

Questo Petra lo sapeva bene. Dolcemente, e già un po' assonnata, rispose:

"Sì, hai ragione mio capitano. Buonanotte..."

"Buonanotte Petra."

La ragazza si strinse ancora un po' a Levi, gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia e poco dopo sprofondò esausta in un sonno beato, mentre lui invece rimase a guardarla, come se sentisse il dovere di proteggerla, di vegliare su di lei anche nel sonno. Gli piaceva vederla dormire, sembrava così innocente e fragile. Sarebbe rimasto a fissarla per ore senza stancarsi mai, ma purtroppo i suoi numerosi doveri di capitano lo tenevano occupato praticamente tutto il giorno. Gli unici momenti che potevano concedersi da soli erano di notte e questo a lui un po' dispiaceva; avrebbe voluto passare più tempo con la sua donna.
La stanchezza calò finalmente anche su Levi, che prima di lasciarsi andare al sonno baciò la fronte di Petra. Poi inclinò un poco la testa di lato, quanto bastava per appoggiarsi a quella della ragazza, e chiuse gli occhi lasciandosi sfuggire un sospiro debole. Si addormentò quasi all'istante.
Quella notte fu molto tranquilla. I due amanti dormirono sereni, senza troppe preoccupazioni addosso, ignari del fatto che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbero potuto passare il tempo ad amarsi ed a dormire insieme. Il giorno funesto era ormai giunto.

Angolo dell'autrice: heilà! Eccomi di nuovo, questa volta con una one shot molto hot tra Levi e Petra. Scusate, shippavo così tanto questi due che non ho saputo resistere! In ogni caso, spero che sia di vostro gradimento. Enjoy!

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