2. Quella nuova.

230 6 5
                                    

Era passata la mattinata, noiosa come al solito. Le lezioni passavano veloci, almeno quelle. Il sole era calato quasi del tutto. Il tramonto era di un tenue arancione che si sfumava pian piano verso l'indaco.
Arriane e Gabbe stavano uscendo dalla cappella adibita a piscina-palestra. I capelli ancora umidi. Chiacchieravano come sempre, sui loro visi c'erano goccioline d'acqua e due leggeri sorrisi sulle loro labbra, affioravano. Erano felici.
Cam aiutava Roland a organizzare una delle sue feste, al quale poi non sarebbe neanche andato.
Molly cercava di spaventare qualcuno della classe, senza nessun risultato, mancava molto anche a lei Luce. Lo nascondeva. Ma lei lo sentiva, lo vedeva. Era talmente disperata che se ne era accorta solo in quela settimana angosciante.
C'era nell'aria qualcosa di nuovo. Un cambiamento. Positivo. Negativo. Nessuno lo sapeva ancora.

Si fece notte. La luna dietro le nuvole illuminava a tratti il giardino e il cimitero.
Cam, che guardava fuori dalla finestra ogni tre per due, vide una cosa insolita. Nel cimitero vagava una figura che emanava luce. Emanava luce propria. Quasi come se fosse una stella.
Scattò in piedi e si precipitò a bussare alla porta di Arriane.
«Scusa l'ora...» Cam gentile? Arriane pensava fosse impazzito.
«...sta gentilezza da dove la tiri fuori?» fece lei mentre il ragazzo la scansò un po' bruscamente per farle capire il contrario.
«Come non detto, il solito è vecchio Cam...» continuò girandosi per guardarlo, era affacciato alla finestra. La luce della camera era molto lieve che da fuori non si notava se se fosse accesa o meno.
«Dalla mia camera ho intravisto qualcosa, o qualcuno nel cimitero...» proseguì, Cam, dopo che Arriane le si accostò
«Il custode?» replicò lei
«Il custode brilla?» ridacchiò lui guardandola divertito.
«...eh» gli occhi azzurri di Arriane luccicarono «Ma sei sicuro?» lei non era sempre stata ostile nei confronti di Cam, ma quando si trattava di Luce sapeva che non era il caso di comportarsi bene con lui. Togliendo il fatto che lei era dalla parte dei buoni e lui... Per lui era ancora complicato capirlo.
«Ne sono più che certo!» gli rinfacciò lui
«Cosa pensi di fare? Sai le spie...» sospirò «dopo quel casino là, che ti ha preso partecipe, non penso che avrai successo ad uscire in libertà.» finì lei buttandosi sul letto, dopo aver dato un ultima occhiata alla figura luminosa che vagava liberamente nel cimitero.
«Domani...» disse aprendo la porta «dobbiamo sapere, chiunque sia, se ha buone o cattive intenzioni.» poi si smaterializzò sotto gli occhi di Arriane.

                          ⚜️

Era ormai mattina da un po'. La mensa era ormai chiusa e le lezioni erano già cominciate. La scuola era silenziosa. Pochi e piccoli brusii provenivano dalle aule chiuse, dove le classi assistevano alle lezioni di filosofia della religione. Solamente due persone non erano in classe. Si aggiravano tra il corridoio e l'ingresso della Sword & Cross.
Cam. Si stava dirigendo verso il cimitero ma qualcosa lo blocco prima di varcare la soglia della sua uscita.

Lì, c'era una ragazza, seduta difianco al bancone dove i novellini davano dentro le cose "proibite" alla scuola.
Cam non l'aveva ancora notata, era troppo immerso nei suoi pensieri quella mattina, per ciò che aveva visto la notte prima.
I capelli, raccolti in uno chinion con una ciocca disordinata che le cadeva sulla spalla, neri, la pelle bianca, candida come quella di una bambola di porcelana.
Teneva tra le mani, dalle dita sottili con le unghie laccate di un nero opaco, il foglio delle regole della Swoed & Cross.
Leggeva. Distrattamente, ogni tanto tirava su la testa e sorrideva. Una lieve curva sulle labbra che le faceva affiorare due fossette ai lati della bocca rosea. Davanti a lei volava, leggera, una farfalla dale grandi ali nere e arancioni. Una Monarca.
Una farfalla? In pieno autunno e in quela zona della Georgia?
In pochi secondi la farfalla sparì lasciano una polvere luminosa che cadeva sul pavimento.
La ragazza si alzò.
Indossava una giacca di simil pelle, da sotto le si intravedeva una maglia dalle maniche lunghe di tulle nero che le copriva il petto fino a metà, un paio di jeans neri con strappi su quasi tutta la lunghezza dei pantaloni e ai piedi un paio di Vans completamente nere anch'esse con un plateau alto qualche centimetro in più di un paio nomali. Al collo teneva un girocollo di pelle nera con al centro una campanella dorata.

Spostò la testa di poco alla sua destra dove stava Cam. Lui era rimasto fermo a contemplare la bellezza della ragazza. Lei gli sorrise e con un gesto della mano lo saluto cordialmente.
Mai, nessuno, nella vita aveva salutato così il tenebroso Cameron Briel.
La ragazza prese una borsa da terra e si in comminò verso i dormitori. Cam tentò di starle dietro con lo sguardo, poi la inseguì a mo di stalker. Non si fece notare. Silenziosissimo.

«Cam!» si sentì chiamare alle spalle.
Era Arriane, con Gabbe.
«Cosa ci fai davanti alle scale per i dormitori femminili durante l'ora di lezione?» le fece lei. Cam indietreggiò di pochi passi per poi girarsi facendo cigolare gli anfibi neri.
«Davvero...?» inarco un sopracciglio, poi guardò a terra dove le scale incominciavano a salire
«Non me ne ero accorto, pensavo» il luccichio nei suoi occhi verdi sparì
«Ah bene, quindi, scoperto niente sulla luminosa luce di ieri notte» fece
«Luminosa luce?» disse Gabbe inclinando la testa verso Arriane

«Perchè non me ne hai parlato prima...?» le bisbiglio calma, senza farsi notare

«Già... ieri mi è comparso in camera dicendo, ma evidentemente l'ho visto anch'io, di aver visto una persona nel cimitero...» concluse lei con una voce al quanto carica di sarcasmo.
Gabbe non ebbe l'onore di parlare che Cam era già passato oltre le due ragazze.
Diretto al cimitero.

Sul mausoleo di chissà quale famiglia, Cam, osserva il cimitero dall'alto.
Non c'era niente di strano. Niente di insolito o in disordine. Tutto era al suo posto. Tutto era fermo e immobile. Le tombe erano perfettamente intonse. Il piedistallo della statua che cadde quasi addosso a Luce e Daniel era ancora lì. Una leggera brezza faceva oscillare i rami degli alberi e una fitta nebbia mattutina lasciava gocce di rugiada sulla poca erba.

Niente di sospetto.

Dal dormitorio, la nuova ragazza che Cam aveva visto quella mattina, stava davanti alla finestra nascosta dalla tenda della sua nuova camera che l'avrebbe tenuta lì chissà quanto. Nessuno sapeva niente di lei. Da dove veniva? Qual era il suo nome? Aveva qualcosa a che fare con gli angeli caduti o i Nephilim?

si fece in fretta mezzo giorno, la sala mensa era aperta e un fiotto di studenti dell'istituto si stava recando per il pranzo. La sala era gremita di ragazzi e ad Arriane e Gabbe sembrava strano, rispetto alle altre giornate della Sword & Cross. La misteriosa ragazza stava seduta in disparte con un bicchiere di tea con a lato una fetta di limone, molto ambiguo allo stile del "posto".

Le due si avvicinarono lentamente

«Ciao! » fece Arriane con un gesto della mano a seguito, Gabbe la seguiva e senza esitazione si sedette alla panca davanti

«Sei nuova? » chiese infine dopo essersi messa comoda

Due occhi verdi cristallini si levarono da una chioma nera corvina con dei riflessi argentei, sulle labbra un lieve sorriso

«Stamattina, sono arrivata stamattina...» una flebile e melodiosa voce usci dalle labbra rosee della ragazza «...posto strano per una scuola di questo calibro» accennò infine prima di tornare con gli occhi su un tomo che stava sulle sue ginocchia

«Ti ci abituerai!» Arriane alzò lo sguardo verso la struttura nel quale stavano «Di solito una settimana, poi ti sembrerà di esserci nata!» rise «Io sono Arriane Alter, piacere.»

«Io, invece, mi chiamo Gabrielle Givens ma tutti mi chiamano Gabbe.» squillò la bionda

L'innominata ragazza rialzò lo sguardo da libro e lo richiuse. Le fissò, prima una e poi l'altra e si alzò appoggiando il libro sul tavolo «Laylah Goldline» disse con una voce più decisa ed energica.

Laylah Goldline. Era il nome della nuova arrivata. Angelo? Demone? Semplicemente Nephilim con qualche potere soprannaturale strano? Oppure una semplice umana? Chi lo sapeva? La ragazza doveva ancora scoprire tante cose della scuola nuova, dell'istituto che nascondeva gli angeli. Dell'incredibile istituto correzionale Sword & Cross.

Caduti ~ FallenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora