Capitolo I

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Il tempo passò in un battito di ciglia e in men che non si dica suonò la campanella
Esco dalla classe, tiro fuori il telefono e digito il numero della mia migliore amica, che ovviamente non mi risponde. Apro il portone e mi dirigo verso il cortile.
La scuola si erge immensa davanti a me, con i suoi 3 piani di altezza, i muri giallognoli e le grandi finestre.

L'ultima ora avrò matematica, che posso tranquillamente saltare dato che gli argomenti li ho già studiati. Eh gia, in questa scuola si possono saltare le singole ore di lezione, a patto che su giustifichi in qualche modo l'assenza e non si saltino certo numero di ore della singola materia. Il mio caso è leggermente diverso: posso saltare le ore senza una qualche precisa giustifica dato che, in ultimo luogo, la preside è la nonna del mio migliore amico, oltre che vicina di casa, e mi conosce fin da quando ero una bambina; per di più, io soffro di aritmia cardiaca e di attacchi di panico e asma frequenti quindi mi sono ritrovata molte volte a passare ore in infermeria per riprendermi e per aspettare che mia mamma mi venisse a prendere.

Riguardo al fatto che gli argomenti li ho già studiati, ebbene si, sono la secchiona della classe anche se non ci provo nemmeno.
Il problema è che ho molto tempo libero e dato che ho finito da tempo i libri da leggere in casa e devo aspettare il mio compleanno per comprarne altri, mi dedico a studiare gli argomenti prima di farli in classe. È divertente perché se mi addormento in classe o la professoressa mi coglie mentre mi distraggo e mi fa una domanda su quello che stiamo facendo, credendo che io non lo sappia dato che non ero attenta crede di farmi fare un brutta figura, quando invece io rispondo correttamente e la sorpresa che le leggo in viso ogni volta mi da una sensazione di piacere come poche cose nella mia vita.

Così giro a destra e proseguo fino all' entrata dei campi da calcio. Sto per entrare quando noto che vicino alla porta d'ingresso c'era un biglietto.

"Avevi dimenticato lo zaino in classe e, dato che sapevo avresti saltato mate e che sono un gentiluomo, te l'ho preso io quando sono uscito -Ethan"

Razza di farabutto del...

l biglietto era su un grosso sasso che stava vicino alla porta e noto che c'è un altro fogliettino lì per terra sotto un altro sassolino. Alzo il sasso e prendo il biglietto.

"P.S. Il tuo zaino lo tengo io fino a quando non verrai a riprenderlo XP".

Brutto figlio di...

"P.P.S. Anche io salto mate quindi hai tutto il tempo per venire a cercarlo XD".

Che razza di pezzo di merda. Entro nel campo da calcio pronta a spaccargli il culo. Questi campi sono gli unici luoghi dove la gente viene per saltare le ore. Deve per forza essere qui... invece il campo è deserto...non c'è anima viva.

Cammino verso la scala, che porta a un altro campo rialzato, e mi guardo intorno come se qualcosa stesse per accadere. È tutto troppo silenzioso. Strano. Di solito trovo un sacco di gente.

Continuo a camminare. Non appena arrivo alla scala sento qualcuno che corre dietro di me.

< Mi saluti tendendomi un'imboscata? Che cosa carina>, quando mi giro verso quello che penso sia Ethan vedo un tizio vestito con una felpa blu scuro e con una mazza da baseball in mano. Si sta avvicinando velocemente, ma all'ultimo momento mi sposto, forse per lo stupore o per l'istinto e lui sbatte sulla ringhiera. Molla la mazza a terra e si mette le mani sul naso, da dove sta cominciando a uscire molto sangue.

< Tu...Razza di troia...>, grunisce e scatta verso di me, che mi sono allontanata di qualche metro. Non fa in tempo ad arrivare che vedo cadere dall' alto una figura nera.

< Non provare mai più a chiamarla in quel modo !!>, ruggisce la figura nera in preda alla rabbia. Capisco subito chi è dalla sua voce e mi metto le mani sulle tempie. Perché diamine deve fare a botte proprio qui? Nell'unico posto dove posso stare tranquilla, arriva lui a macchiarlo di sangue. Che palle.

Decido di salire le scale perché non riuscirei a separare quei due nemmeno se avessi una forza sovrumana. Quando qualcuno mi ferisce o dice qualcosa che di brutto su di me in presenza di Ethan, lui diventa una bestia e diventa super protettivo nei miei confronti, negando qualsiasi cosa l'altro abbia detto e mandandolo a quel paese.

In cima trovo il mio zaino, lo apro e tiro fuori la macchina fotografica. Tiro un sospiro di sollievo notando che non ha nessun danno. Non si sa mai che cosa sarebbe potuto succedere, dopotutto il mio zaino era nelle mani di Ethan e anche se lo conosco ormai da un anno e siamo relativamente vicini, non mi fido ancora del tutto di lui e poi quando si tratta della mia macchina fotografica non mi fido a lasciarla neanche a mia madre. Era l'ultimo regalo che mi fece mio padre quando avevo 8 anni prima che sparisse nel nulla e ci abbandonasse al nostro destino. Proprio come mia sorella.

Chiudo lo zaino e me lo metto in spalla. Dopo le scale c'è un'entrata che porta all'altro campo, rialzato rispetto a quello da cui sono entrata. Sento che Ethan ha finito di picchiare il tizio e sta salendo le scale.

< Fra vieni qui !!> dice lui con una voce simile a quella dei serial killer nei film horror che mi fa venire i brividi.

< Manco morta!> esclamo io e inizio a correre verso il bordo del campo.

< Sai che non puoi correre fino al muro e poi saltarlo, ci abbiamo provato così tante volte a ginnastica e non ci sei mai riuscita. Non credo che tu ci riesca adesso>.

La distanza tra me e lui diminuisce a vista d'occhio. È proprio veloce.

< Così mi sottovaluti >, piagnucolo io. Se solo sapessequante volte l'ho superato in sua assenza non mi crederebbe.

Arrivata al suddetto muro salto e mi aggrappo a dei buchi che si erano creati man mano che mi allenavo a saltarlo per riuscire così a raggiungere il mio posticino segreto. Salto sopra il muro e mi giro a guardare Ethan che ha sul viso un'espressione allibita, la bocca è completamente aperta e mi guarda con stupore.

Scoppio a ridere e scendo dal muro, iniziando a correre sulla strada per raggiungere il mio nascondiglio. Questa strada collega i 2 campi da calcio ed è immersa in una specie di boschetto fitto, grazie al quale non si nota la piccola deviazione che ho creato per raggiungere la base.

Continuo a correre finché non mi trovo davanti al bivio.

Sono le 12:15. Ho ancora 45 minuti in cui posso fare ciò che mi pare. Decido quindi di girare a sinistra e corro verso il mio rifugio al quale si arriva per una stradina a zig zag, dove è facile perdersi se non conosci la strada, immersa nel fitto della boscaglia che porta a una collina a strapiombo su un lago. Al bordo del lago c'è un piccolo chioschetto con un tavolo e una panchina. Penso siano stati abbandonati da molto tempo dato che quando ho trovato questo posto era tutto impolverato e pieno di ragnatele. Ho pulito tutto e messo una specie di campanella che suona a ogni ora così da sapere quando tornare.

Sto ancora correndo verso il mio magico nascondiglio quando a un tratto vedo passarmi davanti un lampo di luce bianca, così bianca che devo distogliere lo sguardo. Mi abbasso troppo velocemente e inciampo, cadendo poi a terra.

Impreco e mi rialzo, iniziando a controllare i danni: mi sono scorticata le mani e ho della terra sulle ginocchia. Cavolo mi piacevano questi jeans. Li pulisco come posso e mi guardo intorno per cercare lo zaino.

Mi piego a prenderlo e quando mi rialzo trovo un'aquila completamente bianca, candida come la neve, che sembra soffice solo guardandola.

Faccio un salto indietro per lo stupore e la meraviglia verso quell'animale così magnifico che non mi accorgo della figura che incombe dietro di me.

<Ti ho trovata> mi sento sussurrare all'orecchio e due mani mi cingono la vita. Un brivido mi percorre la schiena e non so se attribuirlo a paura o a una piacevole sensazione. Mi scanso troppo velocemente e inciampo nei miei stessi piedi perdendo l'equilibrio e cadendo a terra, sbatto la testa sul sasso su cui ero inciampata prima. Sento la vista annebbiarsi, le orecchie iniziare a fischiare e vedo 2 Ethan corrermi incontro e urlare il mio nome. Questa è l'ultima cosa che vedo e sento.

Remember your powerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora