Capitolo II

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Mi sveglio e la prima cosa che vedo è un bosco. Un bosco bellissimo, pieno di luce, le foglie sembrano luccicare alla luce del sole, i fiori sui rami stanno sbocciando e gli uccellini stanno cantando. Mi guardo intorno estasiata, è tutto così perfetto e surreale. Sembra di stare in un sogno.

Ma il tutto sembra scorrere, come se mi stessi muovendo, anche se non riesco a sentirmi del tutto le gambe.

Mi guardo meglio intorno e vedo Ethan che mi sta reggendo con l'aquila bianca, che avevo visto prima, che lo segue da distanza ravvicinata sui rami degli alberi. Non la si può non notare, è come una palla di neve in un prato verde smeraldo.

Lui si accorge che sono sveglia e mi saluta.

< Hey bell' addormentata> mi saluta con un sorrisetto.

< Cos'è quel sorrisetto beffardo? Ti sei divertito a vedermi cadere e farmi male? Io lo sapevo che eri un sadico nel profondo>, gli metto le braccia intorno al collo per mettermi in una posizione più comoda e per giocherellare con i riccioli che gli si formano alla base del collo.

< A dire il vero per niente, mi hai fatto venire uno spavento che non hai idea, non farlo mai piu>, mi ammonisce con sguardo preoccupato e severo.

< Certamente, da oggi in poi impedirò alla gravità della terra di attirarli verso il suo centro>, la mia battuta e il mio alzare gli occhi al cielo lo fa scoppiare in una risata alla quale mi unisco subito. Sento il suo petto tremare per il ridere e mi rendo conto di quanto siamo vicini io e lui, che mi sta guardando, ancora ridendo, ma rendendosi conto della vicinanza pure lui. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo che sembra interminabile e la distanza tra noi sembra ridursi sempre di più.

Lo sbattere d'ali del volatile sopra di noi mi fa uscire dell'ipnosi e velocemente mi stacco dalle braccia di Ethan.

< No Fra, aspetta!>. Appena tocco terra mi assale un capogiro e mi appoggio all'albero più vicino.

La testa comincia a girare più velocemente e non riesco più a stare in piedi. Me la prendo con le mani e striscio con la schiena lungo l'albero fino a sedermi a terra. Comincio a sentire un suono simile ad un battito d'ali, che diventa sempre e sempre più forte. Mi accascio a terra con le mani sulle orecchie trattenendo un grido di dolore.

Dopo un periodo che sembra un'eternità ma che in realta erano pochi secondi, Ethan mi poggia una mano sulla spalla e in quel momento tutto diventa silenzioso, la testa mi smette di girare e la vista torna a essere relativamente normale. Alzo lo sguardo verso di lui e lo vedo preoccupato e in preda al panico.

< Fra! Fra! Tutto a posto!? Che succede?!>, mi guarda da cima a fondo provando a capire che cosa sia successo. Io lo guardo come se fossi in un sogno, vedo tutto molto nitidamente anche se lui è vicino a me: i suoi capelli scuri svolazzano al leggero venticello e ho una crisi gran voglia di toccarli, i suoi occhi marroni, che mi stanno guardando con attenzione, sono così scuri che al sole quasi sembrano neri, ma con una leggera nervatura rossastra che attraversa l'iride; il suo viso con un leggero accento di barba sulla mandibola che anche solo guardandola mi fa venir voglia di accarezzarla, ti toccarla e sentire il leggero pizzicore dei piccoli capelli.

< Fra, stai bene?>, la sua voce mi scuote quanto basta per riprendermi dalla mia trance. Mi alzo sbigottita e mi voltò per evitare il contatto visivo. Lui è ancora lui. Perché diamine ho tutti sti cavolo di problemi con lui? Perche mi viene voglia di toccargli i capelli e accarezzargli le guance? Ho qualche problema serio.

< Dammi lo zaino> dico con una voce tremante che non volevo.

< Dai Fra andiamo in infermeria>, mi supplica e cerca di prendermi la mano. Mi scanso.

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