Capitolo III

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Mi sveglio e il cielo sopra di me è così azzurro e luminoso che mi acceca per un istante, alzo una mano verso il cielo coprendo la luce del sole e mettendomi a sedere capisco che sono sul tetto di casa mia.
Che caspita ci faccio sul tetto? Ma soprattutto, come ci sono arrivata?!

Decido di alzarmi e trovare un modo per scendere. Mi avvicino al bordo, guardo sotto per capire se cadendo mi sarei rotta qualche osso di troppo, ma ciò che vedo è la più completa oscurità, una spessa nube nera mi impedisce di capire a quale distanza io sia dalla terra ferma.

Mi allontano e vado a sbattere contro qualcosa, mi giro e trovo Ethan a fissarmi stranito. Che cosa ci fa lui qui?

< Ehm ciao Ethan, che piacere vederti sul mio tetto di casa, ma come ci sei arrivato qui? E per quale motivo poi?>, le mie domande non sembrano minimamente sfiorarlo e lui si muove verso di me, con uno sguardo vuoto come se fosse stato controllato da qualcun altro. Mi passa per la mente mia sorella Adele, ma scacciò velocemente quel pensiero.
Io non indietreggio, lascio che si avvicini e non ne capisco il motivo... forse non ho veramente paura di lui.
Siamo così vicini che riesco a sentire il suo respiro caldo sul viso, mette le mani sui miei fianchi e mi avvicina al suo corpo, gli metto le mani al collo senza nessun motivo, non avevo dove altro metterle se non lungo i fianchi, ma sarebbe stato imbarazzante.
Lo guardo negli occhi e sono ancora vuoti e spenti, mi rendo conto allora che non avrebbe senso, non so cosa stia succedendo ne perche io l'abbia lasciato fare, ma non ha senso.

Faccio per farlo allontanare spingendolo via, ma lui stringe più forte la sua presa e quando lo guardo negli occhi un brivido mi percorre tutta la schiena. Ha sul viso uno sguardo da sadico che mi sta mettendo paura fin dentro le viscere.

Lo spingo più forte, ma lui non molla e sto cominciando a farmi prendere dal panico.

< Ethan, smettila, mi stai facendo male!>, lo supplico e sento che lui non solo non molla la presa, ma ha anche iniziato ad avvicinarsi al bordo, tenendomi ancora stretta a se. Mi sta spaventando a morte.
Io continuo a provare a staccarmi da lui, ma invano.

< Che ce? Ti sto spaventando, piccola?>. Il suo ghigno malefico mi fa correre un brivido lungo la schiena e sono sempre più sicura che tutto questo sia soli un bruttissimo sogno: non riesco neanche a immaginare Ethan farmi del male, è una cosa che sono sicura non accadrebbe mai. E invece eccolo qui, sul tetto di casa mia, che prova a buttarmi di sotto.

< A dire il vero si, Ethan, mi stai spaventando a morte e non credevo qualcuno ci riuscisse, a parte Adele>, gli rispondo sinceramente perché non so che altro fare. Se tutto questo è un sogno, come credo e spero che sia, se mi buttasse giù dal tetto il mio cervello lo percepirà come se stessi per morire e mi sveglierà. Se invece non lo fosse, beh si può immaginare che fine farei a cadere da quasi 8 metri di altezza.

Guardo Ethan ancora una volta e il suo sguardo mi convince che questo non è nient'altro che un incubo. Decido di fare la prima cosa che mi viene in mente per distrarlo dalla sua presa ferrea. Lo bacio. Le sue labbra sono così morbide e delicate sulle mie che quasi non vorrei staccarmi, ma poi mi ricordo che questo non è il mio Ethan e mi stacco da lui, con ancora il gusto di menta sulle labbra.

Approfitto del momento di stupore di Ethan per staccarmi velocemente da lui e fare un salto all'indietro, buttandomi a capofitto nel buio.

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Mi alzo di scatto dal letto con la maglietta bagnata di sudore, il cuore che mi batte all'impazzata, le guance che bruciano e la musica nelle orecchie.

Mi guardo intorno e vedo che sono nella mia camera, dalla finestra provenie della luce, ma mi sento strana, come se fossi ancora nel sogno. Mi do un pizzicotto per constatare che sono uscita da quello strano incubo.
Mi tocco le labbra al ricordo di quelle di Ethan e penso di essere pazza a sognare di baciare proprio Lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02, 2020 ⏰

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