12.

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Sono appena arrivata a scuola.

Oggi piove molto e io, da stupida, non ho portato l'ombrello.

Entro nell'edificio tutta bagnata e mi dirigo verso la mia classe.

Cammino tranquillamente finché non sento un braccio che mi spinge a terra.

Sbatto la testa sul muro facendomi molto male, ma che sta succedendo.

"Eccolo il piccolo mostriciattolo che non sa tenere la bocca chiusa" sento la voce di Margo che mi tira un calcio.

"A lei piace parlottare, lo fa di professione, eppure lo sa che poi ne risente le conseguenze" quando riconosco quella voce 

Daniel Olsen.

Quel ragazzo che diceva di amarmi, ma che poi mi ha usata e ancora ora mi distrugge sia dentro sia fuori.

Provo ad alzarmi ma Daniel mi spinge di nuovo a terra.

Vedo i miei libri e fogli sparsi per il pavimento, quando Margo si accorge che voglio raccoglierli li spinge più lontani.

"Cosa mi volete fare? Cosa vi ho fatto" sussurro.

"Semplice, voglio farti capire che con me non si scherza. Mi hai fatto fare una figura davanti a tutti e ora ne paghi le conseguenze" il sorriso minaccioso di lei mi mette ancora più ansia.

"Cosa devo fare Margo?" domanda Daniel, impaziente di mettersi all'opera.

"Qualsiasi cosa, l'importante è che poi non ci dia problemi" a quella frase il ragazzo si avvicina minacciosamente.

Non sono pronta a morire ora.

Non voglio morire ora.

"Ma cosa stare facendo voi" dice una voce conosciuta, la voce di Martinus

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