15.

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Nessuno dice niente, ci limitiamo a guardarci.

Suona la campanella.

A fatica mi alzo e prendo le mie cose.

Lui rimane immobile. Impassibile.

Mi giro per andarmene, ma una parola mi ferma.

"Scusa" sussurra.

Non so se restare lì o andare via.

"Perché?" domando, senza però ricevere risposta.

"Perché quei messaggi, perché quelle parole, perché mi hai difesa, perché Martinus. Spiegamelo" una lacrima riga il mio volto.

Mi sento presa in giro, cosa gli costava dirmi che era Martinus Gunnarsen?

"Per difenderti, avevo paura di cosa ti potevano fare" sussurra, come se non volesse farsi sentire.

"Come sai di loro?" non mi giro, ho paura di vedere la sua faccia.

"Ti ho osservato per mesi, sono stato fermo a vederti soffrire per loro. Non potevo aiutarti e avevo paura di affrontarli. Sono stato un codardo, però voglio rimediare" mi risponde tutto d'un fiato.

Mi faccio coraggio e mi volto verso di lui.

Si è alzato da terra e la sua faccia sembra spenta, è uno strazio vederlo così.

"Dimmi perché l'hai fatto" lo guardo negli occhi, voglio una risposta.

"Perché io ti amo"

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Il prossimo capitolo è l'ultimo di questo libro.

Però attenzione, è l'ultimo capitolo di questo libro, non di questa storia.

Alla prossima <3


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