2

1.3K 114 5
                                    

Jungkook

Una volta fuori afferra il mio braccio.
<<Andiamo al ponte>> mi propone.
È un posto popolare fra la gente, ci si incontra spesso lì per poi andare in spiaggia. Purtroppo è anche famoso per i suicidi.
Comincio a camminare e lui sistema la presa sul mio polso senza mai mollarla.
In giro non c'è quasi nessuno, questa è una città tranquilla. Mi chiedo come ci siamo trovati.
<<Posso farti delle domande?>> mi chiede piano, come se non volesse disturbare la notte.
<<Perché?>> rispondo io con lo stesso tono.
<<Mi annoio e sono curioso.>>
<<Spara, allora.>> lo guardo velocemente. Ha la testa bassa e guarda i suoi piedi. Prima allora non è stata solo colpa mia, ma poco importa.
<<Qual è la tua canzone preferita?>> mi domanda.
Non so perché gli interessi. Non so perché lui non voglia dirmi nulla di lui ma voglia sapere qualcosa su di me. Poco importa, anche adesso.
Non parlo mai della musica che ascolto con la gente, è come se fosse un mio piccolo angolo segreto in cui mi rifugio dal mondo.
Ma lui non è la gente, lui non è nessuno. Per cui in teoria posso dirglielo.
<<Angel in the snow di Elliott Smith. Perché lo vuoi sapere?>>
Alza le spalle. <<Voglio sentirti parlare.>>
<<Perché?>> sono sempre più confuso.
<<Mi piace la tua voce, Jungkook.>> abbassa di più la voce. Lo dice come se fosse un segreto.
Mi sento le guance scaldarsi, non so nemmeno perché. Non mi hanno mai fatto questo complimento. A volte mi hanno detto che sono carino o simpatico, non mi hanno mai parlato della mia voce.
<<Beh...tu hai dei begli occhi.>> mi gratto la nuca con la mano libera. Sono un idiota. Cosa c'entrava? È vero che ha dei begli occhi, ma sono un cretino. Forse non dovevo rispondere così. C'erano una miriade di cose da dire. Perché ho parlato dei suoi occhi?
Lo sento ridacchiare. Appunto. Sono proprio scemo.
<<Grazie, Jungkook.>>
<<Non è giusto che tu usi il mio nome così, e io non posso.>> mi lamento.
Sento la sua mano scendere lentamente, come per chiedermi il permesso, e allacciarsi alla mia. Mi zittisco. Rimango immobile per un attimo. Cosa sto facendo?
Incrocio le dita con le sue.
<<Il mio nome non è importante.>>
Le sue mani sono parecchio fredde.
<<Hai freddo?>> gli sussurro.
<<Solo un po'.>> ammette. Ma non mi dà nemmeno il tempo di proporgli di mettere la mia felpa, che si avvicina di più a me e cammina con la guancia contro la mia spalla.

Arriviamo al ponte e lui si appoggia alla ringhiera senza mai staccare la mia mano dalla sua.
Non so perché me l'abbia presa, ma è piacevole sentirle unite.
Guarda il mare e sorride.
<<Ti piace l'oceano?>> mi chiede senza spostare lo sguardo.
<<Ne sono terrorizzato.>> ammetto.
<<Sì, beh, intimorisce... Ma io lo trovo magnifico.>> dice in tono sognante.
<<Ti piacciono il pollo e il mare e il tuo colore preferito è il nero.>> rifletto ad alta voce. <<So tre cose di te.>>
<<Potresti saperne cento o mille.>> mi tira davanti a sé, lui ha la schiena appoggiata alla ringhiera.
<<Dimmele...>> sussurro mentre mi avvicina di più.
<<Scoprile.>> poggia la guancia sulla mia. Io metto le mani sulla ringhiera ai lati dei suoi fianchi.
Accade tutto troppo in fretta. Continuo a ripetermi che è uno sconosciuto e che sto esagerando.
Ma lui mi sta trascinando in questa situazione.
E mi piace un sacco.
Sento le sue mani sui miei fianchi.
<<Dimmi il tuo nome...>> insisto.
Lo sento ridacchiare vicino al mio orecchio. <<Non te ne frega nulla del mio nome.>>
Faccio un passo indietro e mi stacco dal contatto che avevo con lui. Non posso perdere il controllo così facilmente.
Alzo lo sguardo su di lui. Mi sta guardando imbronciato.
<<Vieni con me...>> mi prende la mano e mi trascina fino alla scaletta che scende in spiaggia.
Non c'è anima viva qui sotto. Lui continua a camminare fino a trovarsi a una decina di metri dalla riva del mare e si siede. Picchietta con la mano la sabbia accanto a lui facendomi segno di sedermi e così faccio.
Allaccia il braccio al mio e poggia la testa sulla mia spalla.
<<Posso chiederti una cosa?>> sussurro.
<<Dimmi, Jungkook.>> mi chiama per nome facendomi un dispetto.
<<Qual è la tua canzone preferita?>> gioco anch'io.
<<Hard feelings di Lorde.>> sogghigna.
<<Sei un ragazzo rancoroso?>> sorrido.
<<Potrei esserlo, stai attento.>> ride più forte.
La sua risata si fa spazio nel mio petto e entra nel mio cuore. Probabilmente starò sorridendo come un ebete. È così bella.
Lui mi guarda e sorride. Mi bacia la guancia e mette le braccia intorno al mio collo.
<<Vuoi sapere un'altra cosa su di me?>> si mette a cavalcioni sui miei fianchi. <<Odio i fiori. Mi ricordano il cimitero.>>
Quasi mi manca il fiato per ciò che fa. È praticamente su di me. Sento il suo odore: sembra disinfettante e cioccolato. Un accostamento parecchio bizzarro.
<<Ah sì? Me lo annoto...>> Mormoro cercando di non impazzire. Lui si avvicina di più a me. Il mio naso è contro il suo.
Chiudo gli occhi e sento la pressione delle sue labbra sulle mie.
È un attimo. È un attimo prima che io gli metta le mani sulla vita e che lui me ne infili una fra i capelli. È un attimo prima che senta le sue labbra secche divorarmi. È un attimo prima che mi senta il cuore martellare nelle orecchie.

Mi sembra duri tutto un'eternità, una bellissima eternità. Poi si allontana e senza timore continua a stare su di me.
Il suo sguardo incontra il mio e rimango ipnotizzato dalla bellezza dei suoi occhi.
Cosa cazzo sto facendo?
<<Lo sai che probabilmente sono più grande di te?>> mi dice poggiando una mano sulla mia guancia.
Per qualche secondo rimango senza fiato.
<<Per cui...>> continua lui, <<...devi portarmi rispetto.>>
<<Ho sedici anni...>> è tutto quello che riesco a mormorare.
<<Io ne ho venti, Jungkookie.>> ridacchia.
Non mi importa, non mi importa niente. Non ho pensato a quanti anni potesse avere, a quale potrebbe essere la sua sessualità. Mi sono semplicemente lasciato trasportare.
Non conosco nemmeno il suo nome.
Sono pazzo.
Cosa succederà domani? Se ci separeremo, come lo cercherò? Perché voglio cercarlo.
Sento ancora la pressione delle sue labbra sulle mie.
Vorrei baciarlo di nuovo.
<<Ti vedo pensieroso.>> mi sorride. Adesso ha le mani sul mio petto.
<<Sto cercando di indovinare il tuo nome.>> scherzo io.
<<Sentiamo, allora.>> il suo naso è a pochi centimetri dal mio.
<<Mh...Jackson? Minseok? Kihyun?>>
Lui ride. <<Non ci sei nemmeno andato vicino!>>
<<I nomi sono tanti!>> mi lamento.
<<Basta parlare del mio nome.>> si alza e mi porge una mano. La prendo e mi alzo.
<<Cosa vuoi fare?>> gli chiedo.
<<Qualcosa di divertente... Andiamo al Luna Park!>>
<<Ma i cancelli chiudono a mezzanotte.>> guardo la sua evidente euforia. Spero di non danneggiarla con questa notizia.
<<Che importa? Andiamo comunque.>> comincia a tirarmi verso le scalette. Ma io noto qualcosa di insolito. La manica destra della sua felpa adesso non gli copre il polso.
Indossa un braccialetto bianco di plastica largo circa due centimetri. Un tuffo al cuore.
Spero di starmi sbagliando.
<<Ehi...>> mi fermo e così fa anche lui. Gli prendo la mano destra. Nota dove cade il mio sguardo e tira via la mano.
<<Questo è personale.>> sembra di nuovo irritato. Si sistema la manica e riprende il suo cammino.
Io lo seguo. Sono preoccupato. Sembrava uno di quei braccialetti ospedalieri. Non so a cosa pensare. La mia prima banale e immatura preoccupazione è per la sua salute e la sua stanchezza.
È davvero un paziente dell'ospedale? È scappato? E se ha bisogno di qualcosa?
E se fosse uno psicopatico?

Non sarebbe possibile. Non voglio nemmeno pensarci.
Come mi sto riducendo questa notte? Quali cazzate sto facendo?
Perché mi sto fidando di lui? Perché sto continuando a seguirlo nonostante tutto?
Eppure sento che non me ne voglio andare. Sento di voler vederlo ancora.
Mi affianco a lui. So che se gli faccio delle domande eviterà di rispondermi, non ci provo nemmeno.

Seguo il mio istinto. So di essere una testa di cazzo.
Metto un braccio intorno alle sue spalle. Lui mi mette un braccio intorno alla vita.
Sento che ogni contatto che abbiamo è prezioso.

Arriviamo davanti ai cancelli del Luna Park. Le enormi strutture si stagliano contro il cielo notturno e la loro enormità mi intimorisce.
Non abbiamo aperto bocca durante il tragitto.
<<Che intenzioni hai?>> gli chiedo.
Lui si allontana da me e per un momento sento mancarmi come un sostegno. Si avvicina alle alte sbarre di ferro e si volta verso per guardarmi.
<<Scavalchiamo.>> dice come se fosse ovvio.

The Truth Untold-Yoonkook~ BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora