IV

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Appena fuori una mano le coprí la bocca, impedendole di urlare.

Poi ad un tratto, la mano si levò dal suo volto, così poté finalmente guardare negli occhi il suo rapitore.

Si stupì non poco quando vide gli occhi azzurrini di Ubbe squadrarla dall'alto in basso.

- M-mio signore... non riesco a capire..- per quale motivo Ubbe l'aveva assalita alle spalle in quel modo?

- Sta zitta e ascoltami. Sono qui per darti un ordine. Come sai bene , abbiamo sconfitto i Sassoni, ma Ivar non vuole negoziare un accordo con loro.-

Edith non capiva dove volesse andare a parare il vichingo - Mio signore, non riesco a capire ancora il motivo della vostra, se così possiamo chiamarla, visita.-

Ubbe le si avvicinò ancora di più, ma Edith non indietreggiò - Ti condurremo all'accampamento Sassone , dove negozierai un accordo in nostra vece.-

Edith spalancò gli occhi - Mio signore, ma se Ivar non è d'accordo, lo vedrà come un tradimento...-

Ubbe le agguantò un braccio - Non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando. Se ti rifiuterai, ti venderò a qualcun altro.-

Edith si staccò dalla presa di Ubbe e si limitò ad annuire.

- Stanotte fatti trovare qui.- e se ne andò.

Edith era preoccupata di quello che sarebbe potuto succedere , non voleva tradire Ivar.

Però se non l'avesse fatto, Ubbe l'avrebbe venduta , magari a qualcuno che non la trattava come Ivar trattava lei.

No, si disse,lo farò, dopotutto devo anche pensare a me stessa.

Trovó Ivar intento a lucidare uno dei suoi coltelli.

- Sei arrivata, beh hai fatto presto... le hai prese?- le chiese il vichingo.

Edith si sforzò di sorridere al ragazzo, tentando in tutti i modi di non fargli capire cosa Ubbe le aveva chiesto di fare.

- Si le ho prese, devo dire che sono delle ottime lame.-

Ivar la guardò curioso - E da quando sei un 'esperta di lame ?-

Edith prese a sciogliersi i capelli - Mio padre era un fabbro.-

Intanto il suo cervello non smetteva di pensare a quello che era costretta a fare, non voleva mentire ad Ivar, ma al tempo stesso non voleva essere venduta ad un altro vichingo.

- Comunque si è fatto tardi, vado a prenderti qualcosa alle cucine.-

Il vichingo annuì e lasciò uscire la ragazza.

Edith rientrò nella stanza con un vassoio colmo di cibo , che posizionò di fronte al ragazzo.

- Spero che basti, non mi hanno lasciato prendere di più.- ed iniziò a preparargli un piatto , poiché la spalla non era ancora guarita del tutto.

- Basterà per entrambi.- sentenziò il ragazzo.

Edith , sentendo quella frase si interruppe - Entrambi?? Non posso accettare, noi servi abbiamo una cena per noi, non posso prendere il tuo cibo...-

Ma Ivar le aveva posizionato un dito sulle labbra, per zittirla.
- Decido io per te, quindi mangia pure quello che vuoi Edith.-

L'aveva chiamata per nome, le aveva offerto il suo cibo e questo fece sentire ancora più in colpa la ragazza.

Quando ebbero finito di mangiare, Edith preparò il letto ad Ivar e gli sciolse le trecce intricate .

Poi si stese nel suo giaciglio e attese di sentire il respiro addormentato di Ivar.

Quando fu certa che stesse dormendo,indossó un mantello che andava a coprire il viso ed uscì.

Come avevano stabilito, Ubbe, Hivitserk e Edith, si incontrarono fuori dalla bottega del fabbro.

- Ne hai fatto parola con qualcuno schiava?- le chiese subito Ubbe.

- No mio signore, anche se comunque credo che sia sbagliato mentire ad Ivar.-

Ma Ubbe le rivolse uno sguardo truce - Non mi importa cosa pensi, nostro padre voleva che il nostro popolo potesse creare delle colonie agricole , così faremo un accordo con i Sassoni. Ti ricordo che se ti rifiuterai, verrai venduta seduta stante.-

Edith non poté fare altro che annuire e seguirli verso l'accampamento dei Sassoni.

Arrivarono a cavallo , l'accampamento era costituito da molte piccole tende e la zona era illuminata da delle torce.

All'arrivo di un soldato sassone, Ubbe le fece segno di scendere dal cavallo e di seguirli all'interno di una tenda più grande di tutte le altre.

La prima cosa che colpí Edith, fu lo sguardo che i tre uomini seduti al grande tavolo le lanciarono.

Non era uno sguardo di terrore, come quello che tutti i vichinghi le rivolgevano, ma era uno sguardo meravigliato e anche sorpreso.

Ubbe le fece segno di parlare così, si posizionò di fronte a quello che doveva essere Re Athelwulf e si schiarì la voce.

- I figli di Ragnar sono qui per fare un accordo con voi mio signore.-

Il re si agitò sulla sedia - Un accordo?? Hanno vinto... che genere di accordo...- ma venne interrotto da un uomo, con dei penetranti occhi azzurro ghiaccio, e una barba curata scura.

- Non hai l'aspetto di quei barbari, chi sei?- Edith era stupita da quella domanda, ma decise di rispondere comunque.

- Il mio nome è Edith, mio signore e sono nata qui, in Inghilterra, ma a seguito della distruzione del villaggio di re Aelle, sono stata fatta prigioniera dai Norreni.-

Ubbe la richiamò all'attenzione- Parlagli dell'accordo.-

Edith proseguí - Come dicevo , i figli di Ragnar cesseranno tutte le ostilità, ma in cambio desiderano delle terre in cui insediarsi.-

Il re scoppiò a ridere - Un accordo?? Glielo faccio vedere io l'accordo. - chiamò a sè dei guerrieri che trascinarono via i due vichinghi.

A quel punto Edith ebbe paura , l'uomo dagli occhi glaciali le si avvicinò e le fece segno di sedersi.

- Ora che siamo soli, possiamo parlare tranquillamente Edith.-

-Cosa volete da me? Sono solo una schiava..- fu interrotta dalla voce di un giovane, doveva essere il principe Alfred - Una schiava che parla il norreno e che presenta un aspetto troppo curato per essere un semplice "nessuno ".- sentenziò.

-Io..- ma Edith non sapeva cosa dire, ma non avrebbe mai tradito Ivar.

- Io non so niente delle loro strategie , mio signore, il mio padrone non ne parla con me presente.-

- Il tuo padrone?? Chi è il tuo padrone?- chiese Occhi di Ghiaccio.

Edith deglutí , allora l'uomo le si posizionò di fronte - Ti conviene parlare o uccideremo quei due Norreni.-

- Basta così vescovo Heamund.- disse il principe.

Poi le si avvicinò e le parlò in modo gentile - Il tuo padrone è Ivar il Senz'Ossa vero?- la ragazza si limitò ad annuire.

Il ragazzo rivolse un cenno al padre che prese parola - Lasciate andare i figli di Ragnar, la ragazza rimarrà qui, se il Senz'Ossa la rivorrà indietro, la dovrà venire a prendere lui stesso.-

Edith si alzò di scatto - Lasciatemi tornare da lui mio signore, vi supplico.- ma ormai la decisione era presa.

Due uomini vennero a prendere la ragazza e in malo modo la chiusero in una tenda poco distante da quella del re.

|𝐹𝒾𝓇𝑒|𝐼𝓋𝒶𝓇 𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓃𝑒𝓁𝑒𝓈𝓈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora