seconda lettera

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Una volta, durante un litigio, uno dei tanti, mi hai detto:"Il problema è che tu sei ossessionata dalla perfetta storia d'amore che ti sei creata nella tua testa ma la verità è che l'amore è questo, non è perfetto ed è bello per questo." E io avevo concentrato i miei pensieri su quel "perfetto" perché ero sempre stata convinta che la perfezione non potesse esistere. Eppure era vero. Non accettavo il nostro amore perché non era una storia come quelle che si raccontano, non era una storia destinata ad avere un lieto fine. Non era perfetta, ma era nostra e andava  bene così, peccato averlo capito solo adesso. Che poi chi dice cos'è perfetto e cosa no? Perché per me tu eri, sei e sarai per sempre perfetto, ma tu non ti sei mai visto così, non hai mai visto in te quello che ci vedevo io. Credo che nessuno riesca mai a vedersi per come è realmente, si tende sempre a notare i propri difetti, alcuni talmente impercettibili che siamo gli unici a vederli, penso che si impari ad apprezzare le proprie imperfezioni quando anche qualcun altro lo fa. Lo trovo triste, aver bisogno di qualcuno per sentirsi sicuri di sé, certo non vale per tutti, ma credo che per me fosse così, avevo bisogno che tu ti innamorassi anche delle cose che odiavi di me per smettere di odiarle anch'io. E tu? Tu hai bisogno che qualcuno ami i tuoi difetti? Perché io li amavo. Li amo ancora....

Forse è arrivato il momento che io trovi qualcun altro che possa amarmi per come sono, forse era questo il problema, forse non riuscivi ad amarmi, non te ne faccio una colpa, d'altronde sono stata veramente sicura di amarti solo quando ti ho perso. Solo quando ho sentito quel vuoto, come qualcosa che ti viene strappato dal petto. Tu l'hai sentito? Intendo ti è mai capitato? Non necessariamente quando mi hai persa, in generale, hai mai sentito quel vuoto che ti logora dentro, che ti toglie il respiro? Non credo. Non sembri capire quanto male mi hai fatto.... non dopo quello che è successo dopo il nostro incontro. Il tuo ormai solito sguardo spento mi aveva illusa che ti saresti limitato ad evitarmi come al solito, mi avrebbe fatto male, ma non come quello che è successo. Quando ti sei avvicinato per chiedermi di parlare mi hai dato una speranza, eppure in me è prevalsa la parte che non vuole più soffrire, e ti ho scansato come non ci fossi, come tral'altro sei solito a fare tu. Non mi sono sorpresa quando mi hai afferrato il braccio e mi hai trascinata fuori per parlare, l'educazione non è mai stata una delle tue caratteristiche principali. Sei partito chiedendomi come stessi, il che mi ha illusa che tenessi ancora a me. Ho dovuto riguardarmi da quel pensiero quando mi hai guardata dritta negli occhi e mi hai chiesto di non avvicinarmi più a te, di non guardarti più, di fingere che tu non esista, perché ti faceva troppo male, no? Quando ti  guardavo con occhi nostalgici, un po' come un bimbo che rimpiange il giocattolo rotto. Quando mi concedevo di perdermi a fissarti. Quando mi ritrovavo a vagare tra i ricordi. A te faceva male vedermi così. Ancora innamorata di te.... Come una povera illusa che spera ancora che un giorno forse le cose torneranno come prima. Non sono scema so bene che non posso rimediare ai miei errori così come tu non puoi rimediare ai tuoi. Ma proprio tu che mi conosci tanto bene dovresti sapere che mi piace vivere di ricordi, che mi piace potermi allontanare dal presente per arrivare in un posto felice. Tu sei il mio posto felice. Lo eri almeno, ora non lo so più.

Metto la lettera vicino alla precedente e con la testa piena di pensieri crollo sul cuscino. Il giorno successivo nulla di speciale, un giorno un po' monotono, non l'ho incontrato nei corridoi, né al bar o nel cortile, non sono neanche sicura che ci fosse a scuola.  Forse è meglio così, è l'ultimo giorno prima delle vacanze di carnevale e magari non incontrandolo per un po' riesco a levarmelo dalla testa.

All'uscita torno a casa con Em e Eze. Più che altro quindi torno da sola mentre quei due si fermano ogni volta che vedono un bel ragazzo passare e cominciano a seguirlo. Che poi Ezequiel non lo capisco, ha un ragazzo fantastico e passa il suo tempo a sbavare dietro a cani e porci, fossi io tanto fortunata da trovare uno come Marcus...

Dopo aver impiegato il doppio del tempo dovuto per raggiungere casa mia pranziamo, poi ci mettiamo a studiare e la giornata passa in fretta tra netflix e chiacchiere. Emily rimane da me per la notte, mentre Eze torna a casa. 

Vorrei poter parlare apertamente con loro dei sentimenti che ancora provo per Ross ma ogni volta che lo nomino mi dicono solo di dimenticarlo. Non mi capacito del fatto che siano convinti che si possa dimenticare qualcuno così, se lo dimenticassi tutto l'amore che ho provato e che provo per lui dove andrebbe? Si limiterebbe a sparire? Può qualcosa sparire e basta?

Io e Em finiamo per passare la notte sveglie a giocare a carte, ne avevo proprio bisogno di una serata delle nostre, piena di risate e di grida, era da tempo che non mi sentivo così. Ad un certo punto però quando siamo sul punto di crollare Em mi racconta di aver incontrato Ross oggi a scuola che le ha detto di essere dispiaciuto e che non voleva intendere quello che ha detto, che avrebbe dovuto esprimersi meglio, che non voleva ferirmi.... sinceramente sono stanca di tutte le sue scuse, penso abbia fatto bene Em ad aspettare per dirmelo, ha voluto rendersi conto prima che non stessi più pensando a lui, e in effetti è così, non ho pensato a lui tutto il giorno, a parte qualche momento in cui la mente mi è un po' sfuggita, ma forse sto davvero riuscendo ad andare avanti, forse l'amore che ho provato per lui può davvero sparire....


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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2019 ⏰

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