No ship e non shippateci, si sentirebbe a disagio!

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Elisa, 16:39 Firenze, Italia
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Vorrei dedicare questo capitolo, queste parole scritte su di uno schermo che mai riconpenseranno ciò che ogni giorno fai, a te.

Come posso definire l'affetto che provo per te con la parola "bene"?
Non può contenere, definire, ciò che provo per te, così vale anche per "amo" o "adoro".

Non sarò dolce, no, non oggi. Bensì, voglio essere talmente diretta da procurarti ferite se necessario.

Sai bene cosa sono, ma sono spaventata di ogni mia azione che potrebbe smentire le tue sicurezze.

Ho paura di non essere alla tua altezza, di non meritarti, di ferirti e quindi, ferire anche me.

Ricordi? Ricordi quando poco tempo fa ti dissi del tema che ti avevo dedicato?

Non ricordarti il voto, che per me non vale niente, ricordati ciò che ti ho scritto, ciò con cui ti ho definito, ciò con cui ho definito noi.

Raccontarti cosa sono mi ha terrorizzata. Questa paura è prova della mia debolezza, ma voglio crescere, voglio crescere in fretta, soprattutto per te, per noi.

Ad ogni tuo passo io rimango sempre più indietro, ma ti prego, non fraintendermi, sto solamente dicendo che ho paura di non essere abbastanza per te.

Ricordo le parole con cui sempre mi definisco "Mentre tutte le ferite che porto diventano la mia crescita". È una frase tratta da Medals, una canzone di Luhan.

Io sono pronta a soffrire per crescere e lo farò da oggi.

Scusami se la mia ti sembrerà ipocrisia, dopotutto ho faticato tanto per riuscire a dirtelo, ma vedi, essendo a te vicina, sentendomi a te vicina, è come se te lo dicessi di persona, e non ho mai detto niente di così importante di persona, proprio per mancanza di coraggio.

Io sono pansessuale.

E no, in realtà non me ne vergogno, ma me ne spavento. Ho paura delle reazioni delle persone, per questo cerco sempre di comprenderle, mettendo avanti loro a me, talmente tanto, talmente tanto frequentemente, che mi trascuro.

Mi scuso per le persone a cui tengo, che di questo non ne sapevano niente.

Ritornando a te, mio meraviglioso angelo che pare sia sceso per me. Mia brillante stella del nord che ogni giorno mi indichi la giusta via. Mia strana luce in fondo ad un tunnel oscuro, che illumini il mio cammino ogni giorno. Mio delicato fiocco di neve che scivoli sui miei lineamenti accarezzando le mie ferite. Mio resistente cerotto che che proteggi il mio cuore. Mia straordinaria ombra che silenziosa, mi segui sempre senza mai spaventarmi. Mia me.
La mia "io e te". La mia vita. Il mio tutto. Il mio "inoltre".

Ritornando a te, che mai ti ho vista, eppure ti conosco più di quanto io conosca me stessa.

Ritornando a te, che in te, che in me, che in noi, ogni ora, ogni minuto, ogni mio secondo, gioco la mia vita, e non quella fisica, quella sentimentale; quella che regola ogni mia confusa emozione.

No, non morirò mai, e neanche tu, almeno finché vivrò, e vivrai, nel mio e nel tuo cuore.

Ti prego ancora di non ringraziarmi, ne di scusarmi, anzi, vorrei tu non dicessi niente, queste lettere che formano parole, che combinate a mio piacimento formano frasi, non devono significare quasi niente per te, anzi, proprio niente.

Mai ripagherò la tua esistenza con queste, mai.
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Dedicato a Yasmina


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Da Yasmina
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Una piccola dedica, ce la posso fare.

Jieun.
Un nome. Un nome che quando lo senti ti viene un sorriso sulle labbra. Un nome che appartiene ad una persona.
Una persona stupenda e meravigliosa. Una persona bella e simpatica. Una persona gentile e generosa. Quella persona è la mia migliore amica.

Jieun.
Una ragazzina che due mesi fa mi continuava a impallare il cellulare con i suoi voti e con i suoi commenti. Una ragazzina che era così dolce da essere l’unica a commentare sulle tue storie senza senso. Una ragazzina che ti scriveva di continuo messaggi senza che tu potessi rispondere.

Jieun.
Una coetanea. Una coetanea che vive in un’altra città lontana 318,2 chilometri dalla mia. Una coetanea che ci vogliono tre ore e trentacinque minuti per incontrarla e stringersela forte a sé. Una coetanea che non hai bisogno di prove per saper se è un pedofilo o una vera persona.

Jieun.
Una figura. Una figura lontana da te. Una figura che non la puoi abbracciare ogni giorno nonostante quanto tu la vuoi abbracciare. Una figura a cui ti riferisci come ispirazione per scrivere lettere e temi per i compiti assegnati dalla scuola.

Jieun.
Una stella. Una stella che brilla. Una stella che t’illumina la strada verso la felicità. Una stella che brilla e che caccia via l’oscurità che tu stesso temi.

Jieun.
Un angioletto. Un angioletto bello e forte. Un angelo custode che t’accompagna nei momenti in cui hai bisogno. Un angioletto che ti custodisce sempre. Un angioletto che non si lamenta mai al sentire delle tue lamentele e al sentire delle stupidaggini che dici. Un angioletto che non si arrabbia mai con te, nonostante tutti gli innumerevoli errori che tu stessa hai fatto.

Jieun.
Un individuo. Un individuo che vive nello stesso mondo in cui vivo io. Un individuo che abita nel tuo stesso paese. Un individuo che può apparire sia vicino che lontano allo stesso secondo.

Jieun.
Un nome finto. Perché a lei non piace molto il suo vero nome, ovvero Elisa. Un nome straordinario che sembra essere una melodia anziché una parola.

Elisa.
Una persona, individuo, essere umano, figura, stella, angioletto, coetanea a cui voglio bene. Nonostante l’immensa distanza e gli incontri rarissimi che ci possiamo permettere, riusciamo comunque ad andare d’accordo. Riusciamo ad andare d’accordo noi due, che ci conosciamo da due mesi, più che con i nostri genitori, che conosciamo da una vita.

Elisa.
Qualcuno. Qualcuno di molto importante per me. Qualcuno con cui ho stretto talmente tanto da sembrare quasi una persona sola. Io e te. Due parole. Due parole che per noi due sono le stesse cose.

Elisa.
La seconda persona con cui ho scritto di più.
In due mesi e tre giorni ci siamo mandate 12.084 messaggi, 312 foto sui nostri bellissimi idoli e sul nostro fantastico marito, 14 GIF stupende, 93 video molto…….. stupendi(?) e 15 messaggi vocali dai quali ho sentito la tua carinissima vocina.

Elisa.
E-ccezionale
L-uce (stellina che brilla)
I-nteligente (anche se non lo vuole ammettere)
S-impaticissimissimissimissimissima
A-morevole

Elisa.
Sei la mia migliore amica.
Non me ne frega se abiti lontano da me, non me ne frega se non ti conosco molto. Non me ne frega!
Non me ne frega se sei polisessuale. Non me ne frega se sei così!

Elisa.
Cosa ho fatto per meritarmi questo bellissimo nome che mi fa sorridere? Cosa ho fatto per meritarmi una persona così stupenda? Cosa ho fatto?

Sei perfetta proprio come sei, e non aver mai paura. Perché io ti vorrò sempre bene. Anche se tu avessi ucciso una persona, io t’avrei difesa e t’avrei voluto lo stesso bene.

Tu sei la mia vita. Sappilo. Sempre.

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