~Cinquanta Sfumature Di Niccals 2~ //Gorillaz fanfiction// 2DOC-Fanfiction.

Noodle

H 1.09

Un altro giorno dentro questa topaia è passato.

Di solito, di notte riesco benissimo a dormire, ma oggi non ce la faccio proprio. Continuo a guardare l'orologio digitale del corridoio che illumina la mia cella di un colore rosso come se fossi in un night club.
Mi giro e rigiro sul mio materasso ma non riesco a prendere sonno.
Ho un pensiero fisso che non mi abbandona per un istante: Stuart.

Ma alla fine, Morfeo si decide ad arrivare.

H 7:03

Apro gli occhi e la prima cosa che sento sono degli urli acuti che vengono da di fianco la mia cella. Mi alzo di scatto e vado verso le sbarre. Prendo uno specchio per riflettere quello che sta succedendo e, attraverso il riflesso di quest'ultimo, intravedo la sagoma di Billy che è sdraiata per terra, in posizione fetale. Sopra di lui c'è Rocky con un pugno alzato che sta per scagliare contro il ragazzino.
<<Cazzo>>, corro verso l'altro estremo della mia cella e inizio a fare baccano per cercare di attirare l'attenzione di Rocky. <<EHY BASTARDO, VIENI QUI SE NE HAI IL CORAGGIO. E' VERAMENTE DA VIGLIACCHI QUELLO CHE STAI FACENDO. AVANTI, ROCKY NON FARE LA FIGHETTA, VIENI DAL PAPARINO!TI SPPACCO QUEL BEL CULETTO DA FROCETTO CHE TI RITROVI APPENA NE AVRÒ L'OCCASIONE, COSÌ LA SMETTERAI DI FARE IL BULLETTO DEL CAZZO QUA DENTRO!>> dico le prime cose che mi vengono in mente, ormai ho l'adrenalina a mille e non riesco più a controllarmi. Sono furioso, avrei voglia di picchiare quel bastardo di cagasotto di Rocky ma non posso.
Ad un tratto, si sentono delle guardie arrivare di corsa. Billy continua ad uralre e finalmente il supplizio del povero ragazzo, finisce.

La banda di Rocky, e Rocky stesso vengono messi in celle d'isolamento per tre settimane, mentre io vengo punito per aver urlato a squarcia gole quelle cose, così mi sono giocato l'ora d'aria per una settimana.

Vedo passare Billy sanguinante, accompagnato da due guardie. Lo guardo passare sopra ad una barella: ha gli occhi chiusi, sul viso ci sono numerosi lividi e il naso è letteralmente in una pozza di sangue. Quella sua pelle candida ormai è di un colore rosato violaceo, ma la cosa che mi fa stare ancora più male è il fatto di non essere riuscito ad andare da lui per aiutarlo. 

Appena le guardie superano la mia cella, allungo una mano quasi come se volessi toccargli i capelli color platino che ora sono sporchi del suo stesso sangue.

<<Signor Niccals, c'è qualcuno che vuole vederla.>> una guardia si presenta davanti alla mia cella, dritta davanti a me.
Le sbarre della mia cella si aprono in modo da farmi uscire. Prima di seguire la guardia, mi volto verso la direnzione dell'infermeria per cercare di vedere Billy ma la porta è chiusa.

Dopo qualche corridoio infinito e qualche rampa di scale, arriviamo alla saletta dei ricevimenti. Appena entro nella stanza, davanti a me si presenta un figura femminile a me nota: Noodle. Indossa una maglietta a righe e un paio di jeans corti, una giacca di pelle e degli occhiali da sole come se non volesse farsi riconoscere da qualcuno. Mi avvicino al tavolino e mi siedo davanti a lei. Appoggio le mani sul tavolo, in modo da far sentire la pesantezza delle pesanti manette che ho ai polsi. Noodle guarda prima le mie manette poi la mia faccia.
Io continuo a guardarla con sguardo serio, impassibile. <<Allore? Mi vuoi spiegare dove diamine siete finiti tutti?>> chiedo in modo infastidito. Senza togliersi gli occhiali da sole, Noodle mi risponde in modo contenuto. <<Stiamo cercando di rimettere in piedi la dignità della nostra band, Murdoc. Sai, non è facile vivere con una persona che combina casini su casini, mandando all'aria un progetto che può dare soddisfazione e fama a noi altri comuni mortali.
Comunque sono venuta qui per dirti che, durante la tua assenza, abbiamo ingaggiato Ace come bassista, ma solo per questo periodo.
2D sta scrivendo numerosi testi di possibili canzoni che registreremo in futuro. Stiamo facendo le prove in questi giorni e siamo decisi a tornare in campo anche senza di te.>> appena Noodle finisce di parlare, io rimango a fissarla senza dire nulla. <<Quindi? Che ne pensi di questa nostra idea?>> mi chiede cercando di farmi parlare. <<Sì, mi sta simpatico Ace. Gli cedo volentieri il mio ruolo molto importante, ma sappiate che anche se sono qui dentro, io vi tengo d'occhio. I media di sicuro verranno qui, a cercare informazioni e tutti gli occhi saranno puntati su di me, e non su di voi. State certi che questa volta non ve la farò passare liscia, non si lascia uno come me da solo, dopo tutto quello che ho fatto per voi altri.
Comunque, questo è un paese libero quindi... vi lascio liberi di fare ciò che pensate che sia giusto per voi. Ma parliamo di cose serie, lui come sta?>> chiedo in modo insicuro abbassando il tono di voce.
Nella stanza ci siamo solo io e lei e qualche altra guardia che stanno dritte davanti alle porte di questa sala. Noodle, togliendosi gli occhiali da sole, mi risponde: <<Non sta tanto bene. In questo ultimo periodo il suo psichiatra gli ha dato delle pillole anti depressive che lo fanno sembrare un altro. Certe volte è felice mentre altre, dorme quasi tutto il giorno. Murdoc, lo sai che manchi a tutti noi...>>. La interrompo subito <<Ah sì? E allora perchè non siete più venuti in questi due fottutissimi mesi? Mi avete lasciato allo scuro di tutto e io mi stavo iniziando a preoccupare. Ora ci manca solo che io vada in depressione per voi altri bastardi.>>
<<Avevamo da fare a casa. 2D è diventato ingestibile e Russel si deve prendere cura di lui 24 ore su 24. Io ho dovuto difendere la band dai media che ci stanno tartassando di domande, in quanto non sanno ancora in che carcere sei stato rinchiuso.
Cerca di metterti nei nostri panni, Murdoc. Non è stato semplice rimettere in piedi tutto quello che abbiamo costruito fino ad ora. Ti faremo uscire da qui, in un modo o in un altro, ma te lo prometto che ci riusciremo. Ah, quasi dimenticavo...>> la ragazza finisce di parlare e prende da dentro la sua borsa, un biglietto di carta tutto stropicciato ma piegato in quattro con cura e me lo porge tra le mani, intrappolate da quelle manette di metallo freddo.

<<Da parte di Stu.>>.