Maledetti sguardi

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- ma come posso indovinarlo dai
- non ho un nome strano come il tuo
- Come fai a sapere il mio nome?
- il biglietto blu sotto la porta ti dice niente?
- ah già comunque quello non
è il mio nome.
- e qual è ?
- prima dimmi il tuo.
- Vabene.
- quindi?
-mi chiamo Sofia.
- bel nome come chi lo porta. Credo di arrossire Comunque piacere Filippo.
- Piacere. Ho finito di disinfettarti,
puoi anche alzarti.
- Grazie signorina Sofia allora.
- e piantala di fare lo sbruffone Filippo.
-non ho una pianta
- sei proprio un idiota.
- già
- posso farti una domanda?
- Spara.
- ma quelle piume, perché le hai sempre?
- ah si sono dei miei porta fortuna ne ho tantissime e non esco mai senza.
-ah capisco, sono belle!
- ti piacciono davvero?
- si perché no, ci stanno
- dai prendile le sgancia dai suoi lobi,
ti staranno bene.
- ma no poi tu come fai?
- io ne ho tante, mettile dai.
-se insisti. Sfioro le sue mani con le mie, sono morbide e tatuate, per un attimo sento il battito del cuore piu forte, poi afferro le piume il più veloce possibile senza far notare la mia agitazione e cerco di metterle su di me.
- vuoi una mano?
- no ci riesco
- dai vieni, sei imbranata dice ridendo, mi sto abituando al suo sorriso.
- è normale che non ci riesca senza
uno specchio.
- si si
Mette le sue mani morbide tra i miei capelli spostandoli dietro le orecchie, il gesto dura pochi secondi che a me sembrano un eternità e mette le piume
sui miei lobi.
- Grazie dico con una voce che non sembra nemmeno la mia.
- vedi che ti stanno bene. Mi tira su il mento con le dita facendo incrociare i nostri occhi e sorride, rimango seria e cerco di sviare il suo sguardo.
- bhe se lo dici tu.
- non sbaglio mai su questo fidati.
Allora io vado ora.

Il mare nei suoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora