"NOO! NO! TI PREGO NON LASCIARMI! TI SUPPLICO!" mi alzo di scatto, da quello che era il mio incubo, che faccio ormai da anni, ed è proprio in questo periodo dell'anno che si fa vivo. Cerco il mio cellulare e vedo dal display, che sono le 4:47 del mattino, so che non sarei più riuscita a dormire cosi decido di alzarmi e farmi una bella doccia, come se potesse pulirmi dal dolore, ma non è così, non potrò mai essere pura.
Finita la doccia, apro la finestra per far uscire tutto quel calore, che mi fa solamente sentire ancora più freddo, pulisco un po' lo specchio appannato, e scorgo la mia figura e mi vedo nel casino che sono, i capelli biondi che mi arrivano sopra i glutei, le labbra carnose e rosa, che colorano la mia pelle chiara, insieme gli occhi di un blu intenso, con il mio piccolo neo sotto l'angolo dell'occhio destro. Questa sono io Allison Gray, niente di più, e niente di meno. Gli assomiglio dannatamente tanto cazzo.
Dopo un'ora decido di uscire dal mio bagno, e vado nel terrazzo, godendomi della brezza mattutina e del sole che sta per sorgere, sento una voce dietro di me dirmi:" Tesoro, sei già sveglia?" mi giro per poterlo vedere negli occhi, quegli occhi tanto simili ai miei, e scorgo la figura di mio padre:" Si papà, sai sono un po' agitata, infondo è il mio ultimo anno di liceo, in più sarò la nuova alunna" si perché mi sono da poco ritrasferita qui a Los Angeles, non che mia città natale. Non voglio farlo preoccupare con i miei problemi, mi fa un sorriso, uno di quelli veri, uno di quelli che solo un padre può farti, si avvicina e mi abbraccia, dicendo:" Oh tesoro mio stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene, come stai crescendo piccola mia, l'anno prossimo starai già al college" inalo il suo profumo e gli dico:" Papà, devi partire?"-" Si tesoro, scusami" e la sua voce diventa triste, non gli do colpe, infondo dopo che lei ci abbandonati per un uomo che all'epoca era più ricco di papà, si è seriamente impegnato molto al lavoro e senza l'aiuto di nessuno è riuscito a creare quel che è oggi, un uomo rispettato, e il più grande imprenditore di Tutta l'America. Lo stimo perché anche se il lavoro era duro, e le persone che prima gli davano bastonate ora sono tutti dei leccapiedi, e non mi ha mai fatto mancare nulla, mi ha fatto sia da papà che da mamma, mio padre è un gran uomo. Mi affretto a rispondergli con un:" Stai tranquillo papà, per quanto tempo starai via?"-" Penso due settimane, ma cercherò di concludere velocemente gli affari."-" Stai tranquillo papà basta che fai il lavoro per bene" e ridacchio, lui mi risponde:" Certo tesoro, comunque penso che devi andarti a preparare, non vorrai mica fare tardi il tuo primo giorno scolastico!" e si stacca dal abbraccio, lo guardo e sorridendo dico" Subito! ehm allora ci vediamo tra due settimane papà, fai buon viaggio io devo andare a scuola."-" Grazie tesoro mio, e buon primo giorno di scuola!".
La nuova scuola ha una divisa scolastica, che consiste in: in una gonna blu che arriva sopra le ginocchia, le calze color pelle, le parigine nere e una camicetta bianca, accompagnato da un fiocchetto blu, e con stampato lo stemma della scuola, e infine le scarpe di pelle nere. Guardo l'ora e sono le 7:00, preparo lo zaino, e scendo sotto, dove Meredith la governante, ha fatto una squisita colazione, dico:" Buongiorno Meredith"-" Buongiorno a lei signorina Allison"-" Mer quante volte ti ho detto che puoi darmi del tu?" e scoppiamo entrambe a ridere. Meredith è sempre stata come una seconda madre quando mio padre non poteva stare con me, lei stava con me e , mi dava consigli, questo fino ai 8 anni, poi mi sono dovuta trasferire a New York, e ora rieccomi qui. Finito di mangiare vedo Jonathan, l'autista di mio padre, giardiniere e tante altre cose, tra cui marito di Meredith dirmi:" Buongiorno signorina, è pronta per iniziare la scuola?" annuisco e dico" Può darmi pure del tu, comunque si" vado verso il garage e entro nella mia Lamborghini bianca, parto a tutto gas, in meno di dieci minuti arrivo alla mia nuova scuola con notevole anticipo, decido di parcheggiare e camminare a piedi fino a un bar che avevo visto mentre venivo, anche se ho già fatto colazione, ma io amo il ciboo.
Appena entro nel bar vengo investita dal buon odore di cornetti, mi fermo davanti il bancone e prendo un cappuccino, una bottiglietta d'acqua, una bomba alla crema e una alla cioccolata, una cosa che adoravo? Il cibo, era la mia vita. Mentre mangio sento delle risate, alzo la testa e trovo al tavolo davanti a me, tre ragazze, una mora alla sinistra, una rossa alla destra e una bionda tinta al centro, ci mancava solo il gruppetto delle ragazze che si credono sto gran cazzo, poi c'è un ragazzo, con i capelli biondi, non riesco a vedere gli occhi perché porta degli occhiali da sole, ma che problemi ha a stare con gli occhiali in un luogo chiuso in cui non arriva nemmeno il sole. Finito di mangiare mi dirigo verso il loro tavolo e dico:" Cos'è siete così idioti, già di prima mattina?" domando sarcastica, il biondo accenna un sorriso, mentre la bionda tinta mi urla:" Bè ma non ti sei vista ti stavi ingozzando come un maiale, già di mattina." e le sue due amiche scoppiano a ridere, insieme a lei, a mia volta dico:" ah si, ha ha ha, oddio che ridere, sai saresti perfetta come clown, e non solo per le tue battute schifose, ma anche per il tuo trucco, complimenti." a questo punto il biondo non si trattiene più e scoppia a ridere, mi allontano per andare nella mia nuova scuola, ma sento la voce stridula della bionda tinta, urlare:" sei solo una puttana! E tu Jas! Perché stai ridendo, quando alle mie battute ti arrabbi sempre, e non ridi mai!" e poi il continuo non lo so, sono sempre stata una ragazza senza peli sulla lingua, con le persone antipatiche ed arroganti. Mentre sto camminando vado a scontrarmi con qualcuno, mi alzo e senza guardarlo negli occhi gli chiedo scusa e continuo per la mia strada, ma lui mi blocca e dice:" è stata colpa mia, non devi scusarti" , mi giro e trovo un ragazzo alto e muscoloso, con i capelli neri e gli occhi verdi con delle paiuzze color miele e nocciola, lo guardo alzo le spalle, e me ne vado.
Mancano venti minuti all'inizio delle lezioni, così ne approfitto per fumarmi una sigaretta e poi andare in segreteria e prendere gli orari e tutto, la segretaria mi dice che il preside mi vuole vedere, così mi dirigo nel suo ufficio e mi accoglie dicendomi:" Oh buongiorno, signorina Gray, spero che la scuola le piaccia e che si trovi bene" tipico lecchino, continua dicendomi: " la ragazza qui presente è la signorina Loren Johnson, le farà da tutor, ora andate e buona giornata" lo ringrazio e esco seguita a ruota dalla ragazza, che fa: " hey quindi tu sei la bellissima ragazza nuova, piacere io sono Loren Johnson" mi allunga la mano, la stringo e dico: " Allison, Allison Gray" dopo avermi spiegato tutto, mi dirigo in aula, la scuola non mi è mai dispiaciuta, ho sempre avuto il massimo dei voti, senza dover impegnarmi, ho vinto molti premi e competizioni, appena arrivo in classe mi siedo all'ultimo banco, visto che non è ancora arrivato nessuno, mi metto le cuffie e aspetto l'arrivo del professore, mentre sono nel massimo del mio relax, vengo disturbata da una voce stridula che urla e dice: " oh ecco ecco! La puritana di stamattina"-" oh, ma tu sei il clown di stamattina, come stai? Hai guadagnato abbastanza soldi?"-" tu lucida puttana! Come ti permetti, pff sei solo una poveraccia!"-" oh che clown maleducata che abbiamo qui, io comunque sto bene, e si sono così povera che vivo sotto il ponte del tuo castello"-" TU! TTU!!TUUUU!" Si avvicina e mi si scaraventa a dosso, ma con i miei riflessi pronti la schivo e va a sbattere contro la sedia su cui ero seduta e gli si impigliano i capelli nella sedia, missione compiuta, mi batto il cinque mentalmente, prendo le mie cose e cambio posto, mi tengo lontana dai guai, lei rimane lì ad urlare come un ora, dicendo alle sue due schiavette di aiutarla, solo ora mi accorgo dei due ragazzi, il biondo e il moro.
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Changes
Teen FictionC'è una storia dietro ogni persona, una ragione per cui siamo ciò che siamo. Qualcosa nel passato ci ha resi tali e non possiamo cambiare.