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Non so perché ma con Ethan riesco a ridere e scherzare, è quel tipo di amico premuroso è sempre gentile, anche se da piccoli non siamo mai stati tanto amici, ero molto legata con Jason, già Jason, lui è una persona pericolosa per me, potrei riaffezionarmi e non va bene, devo tenere le distanze da lui. Finita l'ora di ginnastica Ethan era rimasto senza passaggio, dato che Jason se ne è andato via prima, per qualche motivo a me sconosciuto, così mi sono offerta di dargli uno strappo dato che la mia nuova casa, si trova vicino la sua, era stra felice della notizia, sempre per ragioni a me sconosciute, mentre la vecchia casa è ancora nostra, ma troppi ricordi, sia per me che per mio padre. Tornata a casa, chiedo a Mer di lavare a felpa di Ethan, vado in camera, mi cambio, scendo mangio e dico a Mer e Jonathan che possono andare dai loro figli per il fine settimana e che me la caverò, dopo mille raccomandazioni eccomi qui, da sola, ho bisogno di stare da sola.

Vado in camera, prendo il portatile, vado su YouTube, ho bisogno di sentirlo, di vederlo.Le lacrime iniziano a scendermi inconsciamente, senza che me ne accorga, prima una, poi due, mi manchi, cazzo se mi manchi, ho bisogno di te, dei tuoi baci, dei tuoi abbracci, delle tue carezze, ancora per un po', ancora per sempre. Con le lacrime e la sua voce in sottofondo mi addormento.

"hey togliti questo muso" non gli rispondo e continuo a stare in silenzio, " dai bellissima, sai che scherzavo e ci sei solo ed unicamente te, nemmeno mi ricordo perché stiamo litigando," Lo guardo e non posso nascondere il mio sorriso e dico:" cosa mi stai facendo. Non riesco ad essere arrabbiata con te per più di 30 secondi."-" forse perché sono adorabile"-" si proprio"-" su piccola, I know. Guardami., sono uno schianto" sbuffo e alzo gli occhi al cielo, continuando a sorridere, "lo sai che sei bellissima quando sorridi"-" lo faccio solo se ci sei tu"-" ti prego non smettere MAI di sorridere"-"lo faccio solo se ci sei tu"-" ah si?"-" si"-" è una promessa?"-"per sempre" ma il per sempre non esiste. Già il per sempre non esiste, mi ritrovo in un qualcosa di nero, è tutto buio, non c'è luce, ho bisogno di uscire, inizio a senti delle voci:" È TUTTA COLPA TUA! SOLO ED UNICAMENTE TUA!" No vi prego basta, basta! Mi sveglio di scatto da quello che era nuovamente il mio incubo, sono di nuovo sudata, vedo l'ora è noto che sono le sette.

Vado a farmi una doccia ma prima ordino una pizza, mentre mi spoglio e guardo attentamente tutti i miei tatuaggi, je t'aime sula clavicola destra, stay strong sotto il seno sinistro, tre rose sulla spalla, c'est la vie sul braccio destro, carpe diem sul braccio sinistro, le cifre romane della data di nascita di papà, altre tre rose, ma questa volta non sono belli e freschi, bensì spinosi e secchi, con delle iniziali, PMC, una luna sul polso, delle mani che si lasciano dietro il collo, di un coltellino sul fianco destro, infine ho vari segni, con vari significati e in piccolo sempre delle iniziali, C, J. Per il momento ho solo questi, ma tra qualche anno ho intenzione di farmene altri. Entro nel box doccia, e cerco di rilassarmi sotto il getto d'acqua calda, poi metto quella fredda ed esco dalla doccia. Mi rilassa cambiare temperatura, dal caldo al freddo. Mi asciugo i capelli, metto una crema idratante e il burro cacao. Mentre sto andando verso la cabina armadio, sento il campanello suonare, perciò vado di sotto e noto con piacere che è il mio fattorino, un bel ragazzo, sui vent'anni, moro occhi verdi e palestrato mi piace, cerco di essere il più sensuale possibile, gli chiedo se vuole entrare e accetta più che volentieri vedendomi in accappatoio, gli offro qualcosa da bere, precisamente una birra, mi guarda attentamente, come io guardo lui, ho bisogno di dimenticare, anche questa sera. Decido di prendere l'iniziativa è gli chiedo, leggendo il nome sul cartellino: "hm Tyler eh? Dimmi sei fidanzato?"-" single" e fa una faccia maliziosa, continuo dicendo: "devi continuare il tuo lavoro o puoi rimanere?"-" oh era la mia ultima consegna"-" perfetto allora" mi avvicino pericolosamente a lui e lo bacio con foga, un bacio violento, rude. Senza passione, mi fa alzare e sedere sulla penisola della cucina, continua a baciarmi e devo dire che ci sa fare il ragazzo, gli sfilo la maglietta, mentre lui mi slaccia l'accappatoio e ha vista di tutto il mio corpo, mi guarda con lussuria, gli dico di spostarci in soggiorno, mi prende in braccio e mi poggia delicatamente sul divano, vedo la sua erezione stringersi, così prendo il suo pacco in mano e iniziò a fare su e giù, gli sfilo i pantaloni, continuo a torturalo ancora un po' poi lo vedo pronto e lo faccio penetrare dentro di me, prima piano, poi sempre più veloce nel mentre dice: "sei un po' stretta piccola", continua con parole del tipo "sei bellissima", "dio sei così eccitante" e le solite stronzate. Arriviamo entrambi al culmine, con il fiatone. Cerco di riprendere aria e prendo l'accappatoio, me lo metto e gli do i soldi della pizza, gli dico di andarsene senza nemmeno salutarlo, lui ci rimane un po' male, ma non dice nulla, cosa avrebbe voluto dire? Pff.
Metto a lavare il mio accappatoio e mi risciacquo un'altra vola, facendo attenzione a non bagnarmi i capelli, vado nella mia cabina armadio e mi metto un t-shirt oversize nera, prendo le sigarette e le birre, mi dirigo in balcone e inizio la mia  solita routine. Sesso, feste, alcol, droga e fumo. Qui a Los Angeles devo ancora trovarmi uno spacciatore di fiducia, spero di trovarlo il prima possibile. Ah da non dimenticare le corse clandestine, sono la mia vita, mi danno quella scarica di adrenalina, la velocità mi rilassa, e come se mi trovassi in un confine tra la vita e la morte, che solo una mossa sbagliata, potrebbe mandare a puttane la mia vita. Ma infondo cosa ci faccio ancora qui.

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