FENRIR! (Capitolo1)

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I miei incubi continuano da due o tre notti, non riesco ad evitarli, si stanno nutrendo di me sempre di più, ogni notte che passa. Non riesco a riposare, appena chiudo gli occhi, con l'intenzione di dormire, provo paura, una terribile paura, qualcuno mi sta cercando e io corro più che posso guidata da una voce femminile che sussurra il mio nome.

Il mio nome é Victoria Jones, ho diciannove anni e frequento l'ultimo anno di liceo.

Ho un fratello minore Ashton di diciassette anni.

Mio padre, Dominic, é molto severo ma allo stesso tempo affettuoso; mentre mia madre, Paige, cerca di controllare la mia vita, di programmarla per me, per questo non sono molto legata a lei e ho deciso di condividere con la mia migliore amica e coetanea, Alexis Green, un'appartamento nei pressi di Hide Park.

I miei incubi sono iniziati da quando mi sono trasferita, ovvero quattro giorni fa.

Sono le quattro di mattina e mi risveglio di nuovo nello stesso incubo.

Non riesco a dormire da tre notti e sono molto nervosa e isterica, per questo decido di alzarmi dal letto, fare una doccia calda, indosso i pantaloni di una tuta e una felpa.

Così prendo l'I-POD, lo accendo, lo collego alle cuffie e mi dirigo verso il parco per correre e scaricare questa tensione.

Dopo quaranta minuti mi fermo perché i miei polmoni stavano andando a fuoco e avevo bisogno di qualche minuto di pausa. Mi siedo su una panchina, mi tolgo le cuffie e il sole inizia a sorgere sotto i miei occhi. Chiudo gli occhi per un istante e sento ancora quella voce.

"Non é possibile! Mi perseguita ovunque! Ora anche quando sono sveglia!"

- Non riesco a capire perché! Perché questa voce mi perseguita?! Perché proprio me ? Perché non dice altro che sussurrare il mio nome ?

I miei pensieri vengono interrotti dalla sveglia che suona sul mio cellulare e mi ricorda che a quest'ora mi sarei dovuta svegliare per prepararmi ad andare a scuola. Mi precipito a casa e sveglio Alex che stava ancora dormendo perché

non ha sentito la mia sveglia. Mi avvicinò al letto dicendole che erano le sette e mezzo e se non si sarebbe alzata immediatamente , non si sarebbe potuta truccare e avrebbe fatto tardi, quando all'improvviso Alex lancia le coperte a terra e corre in bagno , mentre io vado a preparare la colazione. Dopo quindici minuti Alex libera il bagno lasciandomi fare un'altra doccia e permettermi di prepararmi.

In dieci minuti mi faccio la doccia, mi trucco con un pò di phard per colorare le guance, mascara e lucidalabbra e infine mi vesto con un paia di jeans scuri, i miei preferiti, una t-shirt rossa, felpa e converse grigie.

Vado in cucina per dire ad Alex che sono pronta.

Usciamo.

Siamo in macchina, pronte, o quasi, per il primo giorno dell'ultimo anno di liceo.

" Ah... L'ultimo anno!"

Arriviamo a scuola, scendiamo dall'auto e la prima persona che vedo é Christopher Wells, un ragazzo carino, ma che dico carino, bello, con i suoi occhi verdi, la sua folta chioma bionda, il suo fisico perfetto. É il ragazzo più ambito della scuola ed io ho una cotta per lui dal terzo anno, ovvero dalla prima volta che l'ho visto, poiché é arrivato a Bayswater All'inizio del terzo anno.

É davvero bello, ma é presuntuoso e se la tira da morire, Perché é il capitano della squadra di basket della scuola e tutte le ragazze gli corrono dietro come cagne.

Ecco che mi guarda, e il mio cuore non fa altro che sciogliersi, ripetutamente. Si avvicina alla mia auto, sempre di più.

" Stavolta non te la darò vinta, stavolta non ti lascerò prenderti gioco di me." - mi ripeto queste parole in mente come fossero un rituale.

É arrivato! É qui, di fronte a me!

«Hei, bambola!» si rivolge a me insieme al suo gruppo di amici.

«Ciao» cerco di essere più disinvolta e fredda possibile.

«Questo é l'ultimo anno!» mi risponde con un sorriso che strenderebbe un esercito di donne.

«Si, e allora ?» replico sempre freddamente.

«E allora questo è il tuo ultimo anno per tentare di sedurmi !»

mi risponde ridacchiando con i suoi amici.

«Mi dispiace Chris, io non seduco i ragazzi arroganti e presuntuosi. Se permetti ora dovrei entrare a scuola, o per colpa tua farò tardi alla lezione. Ciao. E... Buon anno e buone conquiste!» gli dico superando il mio stesso grado di freddezza e facendogli l'occhilino a fine frase, come ciliegina sulla torta.

Tiro con il braccio Alex che si era incantata nel guardare il migliore amico di Chris, nonché membro della squadra, Nicholas. Anche lui é un bel ragazzo. Ha capelli e occhi scuri e un bel fisico, ma niente di che.

Appena entriamo a scuola ci vengono distribuiti gli orari dei corsi e delle attività.

"Che bello io e Alex seguiamo le lezioni della stessa ora!"

Andiamo nell' aula di biologia, dove il professore sta già preparando la sua lezione. Io e Alex ci sediamo l'una accanto all' altra.

D' un tratto Alex mi da un calcio sotto il banco facendomi sobbalzare.

" Oh, no! Anche loro due a questa lezione!"

Chris e Nicholas si siedono nei due banchi dietro di noi. Ridono e parlano tutta la lezione.

All'ora di pranzo io e Alex andiamo a mangiare. Entriamo nella mensa della scuola. Mi aspettavo fosse diversa dagli altri anni, invece é sempre la stessa.

Pranziamo al tavolo degli "sfigati", così chiamato dagli altri perché ci sono le persone meno popolari della scuola.

Durante il pranzo io e la mia amica animiamo una discussione su Chris e Nick , mentre, Hanna, ragazza più popolare della scuola, nonché fidanzata di Chris, e Lola, fidanzata di Nick, si avvicinano al nostro tavolo.

Io ed Alex alziamo lo sguardo su di loro e boccheggiamo per ciò che stava accadendo: Le ragazze più popolari dell' intera scuola al tavolo "degli sfigati"!

«Non chiedetemi il perché, ma voi due siete state invitate alla festa dell mio fidanzato bellissimo, Christopher» dice Hanna tutto d'un fiato, come se fosse una poesia imparata a memoria.

La guardo imbambolata per lo stupore.

«Allora, sfigate? Voglio una risposta! Ora!» dice ancora Hanna.

«Mi dispiace ma proprio non possiamo! Abbiamo da fare stasera! Vero, Alex ?» dico ad Alex enfatizzando sulla ultima frase.

«No!» risponde Alex

Guardo Alex con uno sguardo glaciale per farle capire il mio gioco.

« Si, si. Abbiamo da fare stasera»si corregge Alex.

«Menomale! Grazie del sollievo, sfigate! Ha ha ha ha!» ci risponde Hanna.

Così tolgono il disturbo riedendo tra di loro.

Sono felice di aver tenuto testa a quelle due oche.

Dopo quello scontro il resto della giornata a scuola é stato piuttosto noiosa, solo fino a quando siamo uscite e io ed Alex arriviamo alla mia auto.

Entriamo in auto, abbasso il finestrino e sto per metterla in moto, quando Chris si affaccia dal mio finestrino.

"Che cosa vuole ora ?"

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