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Camminavano in silenzio, Namjoon con le mani nelle tasche, Claudia con lo sguardo basso, si sentiva in imbarazzo, non riusciva a controllarsi completamente quando il ragazzo le era accanto, il suo stomaco andava completamente in subbuglio ed il suo cuore accelerava i battiti, le parole si confondevano ed uscivano balbettanti. Le guance arrossivano colorandosi di un porpora leggerò tanto da renderla adorabile.

"Hai perso la voce?"
Namjoon sorrise, mostrano le fossette, adorava mettere in imbarazzo la più piccola.
"No, è ancora qui".
Finalmente Claudia alzò lo sguardo e lo fissò, perdendosi in quegli occhi che adorava, gli stessi occhi che avrebbe guardato per sempre senza mai stancarsi.

"Perché sei qui, Nam? Non avevi le prove?"
Il ragazzo si aspettava quella domanda, ma non aveva programmato una risposta. Voleva dirle la verità, ma la timidezza lo bloccava un po', eppure si gettò e le parole uscirono sole.
"Vuoi la verità?"
Claudia annuì e si voltò verso di lui, fermandosi sul marciapiede, mostrando tutta la sua predisposizione all'ascolto.
"Sono venuto qui perché mi mancavi, perché saperti vicina e non poterti vedere mi infastidiva".
Decise di dire la verità, non riusciva a mentire a quegli occhi puri. Claudia sapeva leggere i suoi sentimenti e Namjoon sapeva quanto la ragazza amasse la verità, la sincerità.

La ragazza non sapeva che dire, le sue guance si colorarono e abbassò il volto, trovando interessante l'asfalto.
Namjoon le prese la piccola mano tra la sua più grande e riprese a camminare.
"Nam, ma che..."
"Sei qui, posso finalmente tenerti per mano, lasciamelo fare".
"Namjoon le fan, che penseranno?"
Il ragazzo si fermò, si voltò verso di lei, le loro mani ancora intrecciate.
"Se sono nostre fan allora accetteranno la mia felicità, di qualunque natura essa sia, se sono vere fan allora accetteranno ogni mia decisione se questa mi renderà felice, non credi?"
La ragazza annuì, colpita dal discorso del ragazzo. Adorava proprio questo di Namjoon, ogni suo discorso era vero e saggio, segno di un grande cervello e moltissima maturità.

"Claudia me lo fai un sorriso?"
La ragazza lo accontentò, lasciando fuoriuscire una risata lieve.
Raggiunsero un bar, parlarono del volo, di come si fossero sentite sull'aereo e delle prove che il ragazzo aveva avuto qualche ora prima.

"Eccoci, entriamo".
Namjoon guidò la ragazza ad un tavolo un po' più appartato, sedendosi l'uno difronte all'altra.
"Allora, ti sono mancato?"
La ragazza rise, le piaceva il Namjoon scherzoso ed un po' egocentrico, seppur raramente fuoriusciva. Il ragazzo era tutt'altro che egocentrico, era altruista, forse fin troppo, un leader perfetto che riusciva a prendersi cura di tutti i membri del suo gruppo, spronandoli a fare del loro meglio, senza sottovalutare la loro salute.

"Sei stanco, Nam?"
Il ragazzo scosse la testa, quando aveva visto Claudia la sua stanchezza si era volatilizzata.
"Tu? Sei tanto stanca?"
"No, va tutto bene, sono felice".
Namjoon sorrise e le sue fossette apparirono magicamente.
Claudia si guardò attorno, poi allungò la sua mano verso il viso del ragazzo e premette sulla fossetta, apprezzando la morbidezza della pelle del ragazzo.
"Mi sono mancate le tue fossette".

Rome|| Kim Namjoon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora