Capitolo 11 - depressione ed altre cose

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Ashley si guardava nello specchio non completamente convinta dell'outfit che la sua amica, che stava in piedi dietro di lei, aveva scelto. Si passò una mano sulla candida maglia di pizzo fino ad arrivare alla gonna di pelle scura. Era riuscita a scampare alle calze a rete, ma in compenso si era dovuta sottoporre ad una seduta di trucco.
"Sì, direi che ci siamo" sorrise Cassandra, soddisfatta del risultato.
"Se lo dici tu" mormorò la bionda, avvicinandosi alla porta.
"Oh, su, lo farai cadere ai tuoi piedi per la seconda volta, ne sono sicura" la incoraggiò l'amica.
Ashley fece un profondo respiro, poi aprì la porta, trovando Tony con il braccio a mezz'aria, probabilmente sul punto di bussare, e rise.
"Ci vediamo stasera, cari. Vedete di non fare troppo casino" strizzò l'occhio all'amica, che la guardò scandalizzata, ma in realtà stava trattenendo un sorriso.
"Allora, signorina Heartry, ha fame, spero" le sorrise.
"Sì, in effetti. Dove ha intenzione di portarmi, signor Stark?" gli chiese, mentre le si illuminavano gli occhi. Lo trovava bellissimo. La camicia leggera lasciava ben poco all'immaginazione, anche se Ashley conosceva alla perfezione ogni lato dell'uomo.
"Lo vedrà presto" le porse il braccio, dirigendosi verso l'esterno del palazzo.
I due camminarono per una decina di minuti, poi Tony si fermò, di fronte ad un luogo apparentemente anonimo. La ragazza lo guardò interrogativa.
"La sua strana, inquietante ed affascinante zia mi ha consigliato di portarla qui" le disse, senza guardarla.
Ashley rise.
"Credo che mia zia abbia avuto una grande idea. Vogliamo andare?" si diresse all'interno dell'edificio, meravigliandosi della bellezza della vista che una vetrata offriva.
"Wow" commentò il miliardario, altrettanto colpito.
"Vedo che la zia aveva ragione" scherzò.
Si avvicinò poi al tavolo che gli era stato indicato e fece accomodare la ragazza.
"Ho una domanda per te" le chiese poi.
"Certo" la semidea si concentrò su di lui. Non le risultò troppo difficile.
"Cosa mi sta facendo la tua amica? Mi state facendo lentamente uscire di testa? Mi state facendo... no, non fa niente" lasciò la frase in sospeso.
"Continua" lo incitò la ragazza.
"Mi state facendo innamorare di te?" terminò.
Ashley sentì gli occhi pizzicare. Tony stava lentamente tornando da lei.
"No, assolutamente. È una cosa complessa da spiegare, ma prometto che sarà tutto più chiaro, tra un po'" gli assicurò.
"Perché non puoi dirmelo ora? Cosa c'è che non posso sapere?" insisté il miliardario.
"Teoricamente nulla. Dovrei raccontarti tutto, ma non mi crederesti. Te lo assicuro. La prima volta..." si accorse troppo tardi delle parole che aveva detto.
"La prima volta?" chiese lui infatti.
La semidea rimase per un attimo senza sapere cosa rispondere.
"Hai... Hai perso la memoria, un po' di tempo fa. Non so esattamente quando, ma me l'hanno fatto notare, siamo in Wakanda anche per questo. Spero riusciranno a farti riacquisire i ricordi" raccontò. Non era una bugia. Non completamente, almeno. Ma non aveva il coraggio di raccontagli tutta la verità. Per ora bastava così.
"Oh. Beh, grazie, credo. Ma non mi spiego i miei pensieri verso di te. Insomma, sei una bellissima ragazza e tutto, ma ti conosco da poco meno di due settimane, mi sembra piuttosto strano provare sentimenti del genere" le sussurrò.
Il cuore della ragazza fece una capriola.
"Questo non so spiegartelo" sorrise involontariamente.
"Dovrei starti lontano. Pepper si arrabbierebbe se sapesse" si avvicinò alla semidea, e così fece lei.
"Non credo sarà un problema quando sarà tutto finito" Ashley si lasciò scappare una risata.
I due erano ormai a pochi centimetri di distanza, ma furono interrotti dall'arrivo del cameriere.
Si ritrassero entrambi, imbarazzati.

La serata passò tranquillamente, tra risate e momenti più seri. Ashley non aveva smesso di guardarlo e di ringraziare gli dei per un attimo.
Non appena Tony la lasciò di fronte alla porta di camera sua, ebbe solamente un attimo per riflettere. Gli prese la mano, facendolo voltare verso di lei. Nei suoi occhi c'era una speranza che diede alla ragazza la forza di baciarlo su una guancia.
"Buonanotte" mormorò ad un centimetro dal suo viso, prima di aprire la porta ed entrare in camera, lasciando dietro di sé un Tony Stark confuso, ma felice.

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