Capitolo 1

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Scostai leggermente il piumone che ricopriva il mio esile corpo, in modo da potermi alzare e iniziare un'altra lunga settimana di lavoro.
Mi diressi al bagno, legando i miei lunghi capelli castani in uno chignon poco ordinato, in modo da poter lavare i denti e il viso.
Dopodiché mi diressi in cucina e mi preparai il mio solito caffè latte caldo, accompagnato da fette biscottate.
Abbinamento estremamente strano, ma di una bontà unica.

Una volta finita la colazione corsi in camera, mi vestii, spruzzai un po' della fragranza che ormai accompagnava le mie giornate da anni sui miei polsi, sul collo e dietro alle orecchie. Misi uno strato leggero di mascara, gloss ed ero pronta per affrontare la giornata.

Arrivata al lavoro trovai Mia che stava finendo di ordinare alcune scartoffie.
La salutai con un semplice < Hey > a cui lei rispose con un grande e solare sorriso.

< Ciao Cele!Come va? >
< Bene dai! > dissi ridendo leggermente.
< Ti serve aiuto? > chiesi indicando alcune scatole piene di documenti che aspettavano di essere catalogati.
< Si, mi faresti un grande favore! So che il tu inizi tra mezz'ora ma non ne uscirò viva se continuo da sola. >
< Tranquilla non c'è problema! > dissi abbassandomi ad aprire una delle prime scatole.

Da qualche settimana avevo iniziato a lavorare come addetta stampa per un'importante testata giornalistica, insieme ad altre due ragazze, tra cui Mia.
Ero nuova in città, avevo solo 21anni ed ero alla ricerca di un lavoro che potesse permettermi di fare ciò che mi appassiona, ovvero scrivere.
Mia era stata un grande aiuto fin dall'inizio, spiegandomi con tanta pazienza come funzionavano le cose e mettendomi in guardia riguardo le aree da evitare e la gente da non frequentare se volevi avere una vita tranquilla e lontana dai guai.

Erano ormai passate le sei di pomeriggio e avevamo lasciato da poco l'ufficio. Una volta salutate tutte le ragazze con un bacio sulla guancia mi diressi alla fermata del pullman, pronta a tornare a casa, togliermi quei tacchi e dare libertà ai miei piedi doloranti.
Il pullman non tardò ad arrivare. Salì e decisi di sedermi sul primo spazio libero che trovai, vicino al finestrino.
Adoravo uscire la sera, tutto acquisiva più fascino la sera, un senso di mistero misto a libertà che racchiudeva tanti segreti e tanti peccati che non sarebbero stati mai svelati.
Le luci rendevano la città ancora più magica, facendo quasi credere che non ci fosse nulla di sbagliato a questo mondo.
Con me sul pullman c'era una donna che parlava al telefono con chi intuì fosse suo marito, cercando allo stesso tempo di tenere sotto cura la sua bambina sul passeggino. Gli stava raccontando di come era andata la sua giornata e di come avesse litigato con l'insegnante d'asilo della bimba. Dopodiché gli chiese come era andata la sua di giornata sperando fosse migliore e stette in silenzio ad ascoltare le parole del marito.

È strano, pensai, attorno a me vedo amore, leggo dell'amore, scrivo dell'amore, mi vengono raccontate storie sull'amore, ma io questo amore non l'ho mai vissuto o conosciuto.
Non l'amore familiare, o l'amore che ti può dare un'amico.
L'amore vero, quello delle favole, a cui molte persone non credono più, a cui solo a pronunciarlo molti scettici storpiano il naso definendo me una bambina.
E forse lo sono, forse sogno troppo, ma come fai a smettere di pensare alla cosa che più vuoi al mondo?

Salve a tutti!
Oddio sono molto nervosa, dopo quasi due anni ecco qui il secondo "capitolo" di questa nel-storia.
Spero davvero vi piaccia, perdonate gli errori di scrittura ma sono ancora nuova e per ora considero wattpad un semplice hobby ed un piccolo spazio in cui condividere ciò che mi frulla in testa senza pretese!
Alla prossima, un bacio xx

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