capitolo 3

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— 𝖈𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 𝟑

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𝖈𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 𝟑

𝙏𝙝𝙚𝙧𝙚'𝙨 𝙖 𝙛𝙚𝙚𝙡𝙞𝙣𝙜 𝙄 𝙜𝙚𝙩
𝙬𝙝𝙚𝙣 𝙄 𝙡𝙤𝙤𝙠 𝙩𝙤 𝙩𝙝𝙚 𝙬𝙚𝙨𝙩
𝙖𝙣𝙙 𝙢𝙮 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 𝙞𝙨 𝙘𝙧𝙮𝙞𝙣𝙜 𝙛𝙤𝙧 𝙡𝙚𝙖𝙫𝙞𝙣𝙜

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        L'appartamento di Jason McQueen era un monolocale di giusto quei pochi metri quadrati necessari per vivere, non uno di più. Non appena trasferitovisi, pareva una topaia, ma oramai aveva un aspetto limpido e moderno, complici anche le grandi finestre che permettevano che il sole vi inondasse appieno la sua luce chiara e calda. Jason sollevò la padella antiaderente dal fornello, lasciando scivolare il bacon croccante che ancora sfrigolava un po' sul piatto di Elise ed un po' sul suo, accanto alle uova strapazzate. Diede le spalle al piano cottura e si sedette sullo sgabello alto posto di fianco al bancone, di fronte ad Elise.

«Sei un angelo, Jase» dichiarò lei, mentre addentava una fetta di pane appena tostato.
«È solo perché mi fai pena, Carstairs» la prese in giro, al che Elise gli scoccò un'occhiata di traverso.
«Come hai dormito sul mio divano?» domandò poi, prendendo un sorso di caffè.
«Meglio che in un appartamento in cui vive anche Ricki Ramos, davvero, quella ragazza si diverte a farmi disperare».
«Sei sicura? Non spicchi proprio per la tua pazienza smisurata» la derise un po'.
«Hai ragione, ma in questo caso davvero Ricki ci mette del suo. Ha capito che sto attraversando un momento complicato e ne sta approfittando per infastidirmi maggiormente, è incredibile» tagliò con forza un pezzo di bacon.

«Non prendertela con il bacon, non ti ha fatto nulla» rise un poco. «È all'ultimo anno di giurisprudenza, giusto?»
«Sì, sta studiando per diventare un avvocato penale, ma il suo professore è Aaron Collier, e tra l'altro lei è una dei pochi studenti che ha il piacere di lavorare con lui e i suoi bravi clienti» sollevò gli occhi al cielo.
«Aaron Collier, lo squalo? Ha appena fatto scagionare un uomo che ha stuprato decine di ragazze» spalancò gli occhi, sorpreso.
«Proprio lui, e Ricki venera il terreno dove Collier cammina».

«Magari tra un po' realizzerà che Aaron Collier non è l'ideale di avvocato a cui aspirare di diventare».
«Magari» ripeté in un soffio.
«Avanti, ora ti dò un altro bel po' di caffè e poi andiamo a lavoro».
«Ti ho già detto che sei un angelo?»

— ๑ —

         Elise lasciò che le sue nocche si scontrassero un paio di volte contro la porta di vetro dell'ufficio di Valentine. Lui sollevò le calde iridi di carbone dalle scartoffie che era intento a sfogliare concentrato, puntando lo sguardo su di lei e facendo un cenno impercettibile per invitarla ad entrare.
«Cosa posso fare?» gli domandò, con tono monocorde, trepidante che giungesse il momento in cui non avrebbe più dovuto render conto a lui per ogni sua mossa.
«Compilare il rapporto sull'Alcione» dichiarò lui, riportando l'attenzione sui fascicoli tra le sue mani.
«E i due omicidi?» ribatté scioccata. «Di quelli chi se ne occupa?»
«Tra un'ora esatta gli analisti avranno recuperato le informazioni necessarie e la Platt avrà concluso l'autopsia» affermò dando una rapida occhiata all'orologio da polso. «Poi la Collins vedrà a chi affidare il caso».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2021 ⏰

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