Quel ragazzo del bar

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Hey, sono Chloe e se ve lo state chiedendo, si, sono italiana ma i miei genitori hanno vissuto alcuni anni negli Stati Uniti e hanno scelto per me questo nome perché Chloe era il nome della guida turistica di un museo delle scienze moderne dove si sono conosciuti. Sono nata e cresciuta a Milano in un appartamento vicino al centro e frequento attualmente il liceo linguistico, ho diciassette anni ma sto per finire la seconda superiore perché sono stata bocciata a causa di quella stronza della prof di matematica che lo scorso anno scolastico non mi ha fatto vedere una sufficienza nemmeno con il binocolo.
Ho la passione per la scrittura, infatti la scorsa estate ho lavorato in per un blog di fama nazionale e, ricevendo lo stipendio, mi sono potuta permettere una vacanza con Caterina, la mia migliore amica, a Parigi. Quest'estate abbiamo intenzione di fare lo stesso ma la meta da noi scelta è Madrid, perché entrambe abbiamo la passione per la cultura spagnola, lei infatti frequenta il liceo scientifico bilingue con spagnolo. Nonostante frequentiamo scuole diverse, viviamo praticamente sempre insieme, dal mattino in metropolitana dove lei sale due fermate dopo di me e scende alla fermata dopo la mia per raggiungere la sua scuola. Al martedì, al mercoledì e al venerdì viene a mangiare a casa mia e, se nessuna delle due deve studiare più di tanto rimane fino alle 17:30 quando arriva mia sorella, October, che porta Caterina a casa sua e insieme andiamo in palestra. Anche se frequentiamo corsi diversi, i nostri orari combaciano perciò approfitto della sua figura di ventenne patentata e mi faccio accompagnare. Il suo nome è dovuto dal fatto che i miei genitori si sono conosciuti in ottobre e l'ottobre di 3 anni dopo hanno concepito mia sorella, perciò nessun nome sarebbe stato più azzeccato.
Al lunedì non ci incontriamo (se non in metro) perché Caterina aiuta suo padre nella sua azienda e io devo rimanere in casa e fare da babysitter a mio fratello Tony perché al lunedì non frequenta nessun corso pomeridiano, così come al giovedì. Ciò che succede al sabato varia ogni settimana a seconda dei miei impegni familiari e quelli di Caterina. Sabato scorso, ad esempio, sono andata a casa di Caterina perché i suoi erano al cinema, ho mangiato a casa sua una rapida piadina e insieme ci siamo preparate per poi andare in discoteca. La giornata si è conclusa (come ogni volta che vado in discoteca) con una sgridata dei miei genitori al mio ritorno a causa del mio abbigliamento che loro considerano "fuori dalle righe". Tranne questi episodi di scleri, ho un ottimo rapporto con i miei genitori sopratutto considerando la mia età, solitamente i miei coetanei hanno un livello di considerazione dei propri genitori veramente scarso.
Il prossimo sabato abbiamo programmato un'uscita a quattro: io, Francesco (il mio ragazzo), Caterina e il suo fidanzato Thomas. Andremo in un locale che ha da poco aperto in centro, a me non piace sperimentare i locali infatti è stata una scelta di Thomas.
Francesco, io e lui ci siamo conosciuti tra i corridoi della scuola e abbiamo iniziato a sentirci su WhatsApp, con il tempo sono arrivata a svegliarmi con un suo messaggio e non andare a letto senza la sua buonanotte, o addirittura a rimanere sveglia tutta la notte per scrivere con lui (altro motivo di sgridata dei miei genitori). Da un anno e qualche mese siamo fidanzati ma nel periodo iniziale di fidanzamento non ho parlato a Caterina per almeno due mesi perché anche a lei piaceva Fra ma lui ha scelto me, quando poi si è fidanzata con Thomas ha capito che aver perso Fra non era poi la fine del mondo e abbiamo ricominciato a frequentarci assiduamente.
Francesco è una persona deliziosa, ma ha la stressante passione per il calcio (motivo continuo di discussione tra me e lui). In concomitanza con i nostri primi 8 mesi di fidanzamento c'era allo stadio San Siro l'ATTESISSIMO (non da me) derby Inter Milan e Fra ha preferito andare allo stadio che festeggiare con me. Il risultato? Non ci siamo sentiti fino al giorno del 9º mesiversario, quando lui si è presentato sotto a casa mia con nove palloncini enormi e un mazzo di rose in mano, io dopo essermi ovviamente commossa l'ho perdonato e siamo usciti a festeggiare.