Per i tre giorni seguenti pensai che l'opzione migliore fosse quella di rimanere a casa e farmi una lunga maratona della mie serie tv preferite, come Teen Wolf.
Di cui, per la cronaca, ho anche la maglietta.
Devo dire che questa "vacanza" se pur breve mi ha fatto molto bene.
Ed inoltre mia madre, nonostante i suoi grandi turni a lavoro, mi è stata molto vicina, e mi ha coccolato come non mai.
Alla fine del terzo giorno, però decisi che era venuto il momento di mettere in pausa le serie tv e di ritornare alla vita reale, ossia fra i banchi di scuola.
Ebbene eccomi qui; all'inizio del quarto giorno, in piedi davanti all'armadio ancora indecisa su cosa indossare.
Dopo essermi schiarita le idee, scendo velocemente le scale, prendo un succo alla pesca, e corro verso la fermata del bus. Ovviamente, sono in ritardo e all'entrata non c'è anima viva; ma nonostante ciò vedo Jake che mi sorride.
Comincio a salire le scale, quando una mano mi strattona il braccio e mi costringe a voltarmi.
Lo vedo, È Lucas.
Sembra calmo ma i suoi occhi parlano per lui, bruciando di una rabbia incontrollata. Non appena accenno a divincolarmi dalla sua presa lui muove la bocca per dire qualcosa:
"Bene, hai avuto il tuo momento di gloria ma se pensi che bastino due cazzotti a tenermi lontano da te ti sbagli perché d'ora in poi sarà peggio...Se non lo sono già, sarò il tuo peggior incubo, e ricorda che io so dove abiti e che conosco i tuoi genitori quindi ti conviene non raccontare a nessuno di quello che è successo o che succederà" dice con tono minaccioso lasciandomi andare il braccio e voltandosi proseguendo per la sua strada.
Sento le lacrime pizzicare gli occhi;
così mi lascio cadere a terra facendo si che il mio viso si inumidisca.
Dopo qualche minuto sento una voce dolce chiamare il mio nome
"Alexa perché piangi? Che cosa è successo?"
Alzo gli occhi e lo vedo...bellissimo come sempre indossando semplicemente una t-shirt bianca e dei pantaloni neri .
Decido di non rispondergli e lui accorgendosi del mio voluto silenzio mi sorride e poi dice:
"Vieni con me, ti porto in un posto speciale... fidati di me, non voglio vederti piangere"
Accetto la sua proposta e lentamente ci incamminiamo verso un Caffè vicino a scuola.
Entrati, ci sediamo ad un tavolo ed ordiniamo.
Non appena arrivano le ordinazioni Jake mi guarda, accennando un sorriso:
"Non vorrei sembrarti insistente ma hai voglia di raccontarmi perché piangevi prima?"
Prendo un profondo respiro e comincio a raccontargli della mia storia con Lucas, dall'inizio alla rottura fino ad arrivare a ciò che è successo alla Spa.
Non appena finisco di raccontare sento i suoi occhi fissi su di me, occhi che gridano tristezza, e l'unica cosa che mi chiede è quella di passargli il mio telefono.
Dopo due minuti di attesa me lo restituisce, ha appena salvato il suo numero; penso un attimo e decido di contraccambiare il favore e di dargli anche io il mio.
L'ora successiva la passiamo a parlare del più e del meno quando mi accorgo che è venuto il momento di tornare a casa. Jake si offre di accompagnarmi e tutto sembra andare per il meglio; quando dei grandi nuvoloni neri cominciano a coprire il cielo e poco tempo dopo ci ritroviamo bagnati dalla testa ai piedi.
Cominciamo a correre per strada ed ci troviamo davanti alla porta di casa mia. Gli chiedo se vuole entrare, lui mi guarda un'ultima volta ma decide di declinare l'offerta, si alza il cappuccio della felpa sulla testa e corre via, lasciandomi da sola con ancora la porta socchiusa.Ore 22:00
Mi rigiro ancora e ancora nel letto quando sento il telefono virare sul comodino,"Grazie mille per la bellissima giornata, mi ha fatto piacere conoscere qualcosa in più su di te. –J"
Alla vista del messaggio le mie guance prendono fuoco...Non me lo sarei mai aspettata. Rispondo subito:
" Grazie a te, anche a me ha fatto piacere passare del tempo con te"
"Notte piccola .-J"
"notte"
Dopo quel messaggio finalmente riesco a trovare la pace ed ad addormentarmi.
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Savin' me
ChickLit" E l'amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire la sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, r...