Non potei credere ai miei occhi... era un robot.
Mi trattenni dall'urlare a squarciagola per lo spavento. L'alieno si guardò attorno finché non si accorse della mia presenza, fece un balzo indietro spaventato.
Credo che fosse spaventato più lui di me...
« Chi... chi sei? » gli chiesi cercando di calmarmi.
Non rispose, si limitò ad accucciarsi ad un angolo, coprendosi con un braccio, come a volersi proteggere, ma proteggere da cosa? Da me? E perché mai, io ero piccola, piccolissima confronto a lui.« H-hai un nome? » gli domandai, man mano che la paura intanto svaniva.
Scosse la testa.
« Ma sai parlare? » chiesi ancora notando che non aveva ancora aperto bocca.
Fece di nuovo "no" con la testa, il che era strano visto che poco prima mi aveva ringraziata tramite la radio, forse si era rotta?
« Facciamo così, io adesso ti prendo un pennarello e tu scriverai il tuo nome okay? » gli dissi poi mettendo in avanti le mani e avvicinandomi cautamente verso un foglio di carta e il pennarello.
Allungai gli oggetti verso di lui e lentamente si avvicinò e li afferrò.
« Sai scrivere? » lo vidi annuire alla mia domanda.
Scrisse il suo nome su un pezzo di carta.
« Bum...ble..bee. Bumblebee! Perfetto, io sono Ashley Williams! » dissi avvicinando una mano verso Bumblebee.
Non capí subito cosa volessi fare, dovetti dirglielo con un sorriso divertito.
« Devi scuoterla su e giù, così ci si presenta qui sulla terra »
Avvicinò la sua mano metallica e afferrò la mia facendo il movimento che avevo detto.
« Perfetto così! » gli sorrisi e ci lasciammo le mani.
« Se vuoi possiamo essere amici, che ne pensi? »
« Amici? » rispose con una voce diversa da quella di prima, come se avesse cambiato stazione alla radio per cercare le esatte parole con cui parlarmi e rispondermi.
« Ah ma allora parli! » esclamai ridacchiando incrociando le braccia.
« Posso... parlare... con questa. » disse indicando la sua radio.
« Ah, allora avevo ragione... Bene! Già é tanto il fatto che tu possa comunicare con me » gli risposi.
Sentimmo il rumore di una macchina.
« Oh, cavolo mio padre! Presto nasc- » non feci neanche in tempo a finire la frase che quando mi girai verso Bumblebee, lui si era già ritrasformato nel maggiolino.
« Pazzesco... » sospirai avviandomi fuori dal garage.
« Ehi papà! »
« Ciao tesoro! » ci abbracciammo.
« Sai? Ho sistemato il maggiolino che hai portato ieri! Vuoi vedere? »
« Davvero? » rispose incuriosito lui, seguendomi dentro al garage.
« E brava la mia bambina! » esclamò dandomi un bacio sulla guancia.
« Papà, ho 17 anni! Non sono più una bambina! » risposi ridendo.
« Eh lo so, sei cresciuta così in fretta... »
Sembrava tutto troppo bello per essere vero, era da tanto tempo che non ridevamo così insieme. Infatti... l'atmosfera si interruppe con lo squillo di un telefono. Il suo telefono.
« Papà devi per forza rispondere? » sbuffai.
« Ci metterò solo un attimo, tesoro » mi rispose per poi rispondere alla chiamata.
« Si? Si sono io... »
Mentre lui parlava, io me ne stavo lì, ed aspettavo con le braccia conserte che attaccasse.
« Sul serio?! Ma certo arrivo subito! »
Subito una forte rabbia mi pervase, era appena tornato e già doveva riandare via?!
« Papà non puoi davvero andartene, insomma, s-sei appena tornato! » esclamai seccata, seguendolo mentre si incamminava verso l'auto fuori da garage.
« Mi dispiace tesoro, ma sono a tanto così da avere finalmente un lavoro stabile cosicché noi due possiamo vivere in pace e serenità. Sempre se vorrai rimanere qui... »
« I-io... » mi interruppi girandomi verso il garage dove c'era Bumblebee ancora trasformato nel maggiolino.
« Ashley devo andare, ci vediamo più tardi, sarò a casa per cena, tesoro! » disse dandomi un bacio sulla fronte.
« Si, a casa per cena, come no... » risposi tra me e me tornandomene in garage e chiudendomici dentro.« Fa sempre così, non è possibile! » sbraitai calciando qua e la qualche barattolo di vernice.
Intanto Bumblebee era tornato alla sua forma normale.
Alzò le spallucce come a chiedermi cosa fosse successo.
« Niente, è mio padre... non ha mai tempo per me. A volte vorrei tornare dalla mamma, almeno lei mi voleva veramente bene e mi prestava attenzioni » risposi, mentre lui si sedeva accanto a me.
« Cambiando argomento... come mai usi la radio per parlare? »
Aspettò qualche secondo prima di rispondere.
<<Perché... i miei... circuiti... vocali... si sono distrutti... in... battaglia.>> rispose cambiando di stazione in stazione.
« Oh, mi dispiace. Sai, credo che andremo d'accordo io e te! Voglio dire, sia io che tu siamo praticamente abbandonati io da mio padre e... be', tu dai tuoi simili, no? » chiesi guardandolo dritto negli occhi celesti e brillanti.
« Non... è... proprio così. Mi... ci hanno mandato... qui... sulla... terra... per... il mio... addestramento... nuovo » rispose ricambiando lo sguardo, io lo distolsi subito dopo, leggermente imbarazzata.
« E in cosa consiste esattamente? »
« Ecco... in verità... sarebbe... una cosa... segreta... in poche parole... per... completate l'addestramento... devo... distruggere... Starscream »
« I-intendi dire che... c-c'è un altro robot gigante come te qui sulla terra?! » esclamai in preda al panico, lui annuì lentamente.Ad un tratto il suo collo cominciò ad emettere strane scintille e Bumblebee cominciò a tremare.
« Che succede, Bee? » gli domandai alzandomi in piedi e avvicinandomi a lui.
« Bee? Bee?! » urlai, non sapevo che fare.
Smise di tremare e mi guardò confuso mentre il suo collo continuava a fare scintille.
« Uh! Mi hai fatto prendere un colpo, cavolo! V-vuoi che provi ad aggiustarti? »
Lui annuì, anche se un po' preoccupato.Presi il cacciavite e svitai una parte del collo.
Controllai l'interno e ne rimasi affascinata. Non avevo mai vista tanta tecnologia, tanti cavi, era tutto così avanzato e futuristico che non sapevo neanche da dove cominciare, tuttavia ci provai lo stesso e passò circa una buona mezz'ora prima di capire cosa fare.« O-ok... prova a parlare » sospirai esausta dopo aver posato i vari arnesi usati sul tavolo.
« Cosa vuoi che dica? Io- Oh Dio! Oh mio Dio, ci sei riuscita! » esclamò abbracciandomi.
« P-piano, Bee, così mi soffochi! » dissi mentre venivo stritolata. Notai che molte volte, si comportava e parlava quasi come... un ragazzino, ma lo trovavo adorabile.
« Senti Bee... che ne dici se domani ti porto a fare un giro? » gli chiesi stiracchiandomi e vidi i suoi occhi illuminarsi.
« Va bene, Ashley non vedo l'ora! » rispose lui entusiasta.Hey, spero che la storia vi stia piacendo, nel caso fatemelo sapere votando e commentando, tanto non vi costa nulla no?
Vi mando un bacione😘
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Ashley's story » [Transformers fanfiction] (CONCLUSA e in REVISIONE)
Fanfiction[CONCLUSA e in REVISIONE] Trama: Ashley Williams proviene da una famiglia molto colta in Inghilterra. I suoi genitori sono separati e al padre un giorno venne la grande idea di portarsi con se la figlia in Texas dato che egli non amava la vita colt...