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"Dovresti smetterla di fumare, sai?" Disse Mikayla, ridacchiando.

Joshua, inizialmente, non rispose; fece un altro tiro di sigaretta, per poi guardare la ragazza negli occhi.

"Da quando sei mia madre?"

Joshua e Mikayla erano migliori sin dall'asilo.

Erano individui estremamente diversi: lei era sempre stata una persona solare, allegra, molto socievole.

Non si poteva dire lo stesso di Josh, come lei lo chiamava, invece:  quest'ultimo aveva passato la propria infanzia in solitudine, parlando e giocando solo con Mikayla... e ciò, aveva avuto gravi ripercussioni sulla sua vita sociale da adolescente.

"Sei forse nervoso?"

Josh guardò la ragazza con aria confusa.

"Perché mai dovrei esserlo?"

"Beh, oggi avrà inizio il corso di recupero di  matematica..."

"E quindi? Va' dritta al punto."

Mikayla esitava a rispondere. Al corso di matematica, avrebbero sicuramente conosciuto altri compagni... e ciò voleva dire che Joshua avrebbe potuto ritrovarsi in difficoltà.

"No... lascia stare, Josh. Davvero, non è importante."

La ragazza dai capelli castani stava per allontanarsi, quando si accorse che qualcosa, o qualcuno, aveva cominciato a strattonare il suo braccio.

"Josh, lasciami."

"No, Mikayla. Completa il tuo discorso, ora."

"Josh, ascolta..."

"Completa ciò che stavi per dire!"

"So quanto tu abbia difficoltà nel relazionarti con gli altri, quindi ho paura che tu possa restare solo!"

All'udire di quelle parole, Joshua cambiò espressione. Si sentiva... ferito. Ferito, perché evidentemente Mikayla non aveva fiducia in lui.
Ma, soprattutto, perché, in cuor suo, sapeva che ciò che la sua migliore amica aveva affermato era vero.

Non riusciva a relazionarsi con gli altri, e questo lo aveva portato alla totale solitudine.

"Sei così patetica, Mikayla. Come se io avessi davvero bisogno di compagnia."

Il ragazzo gettò la sigaretta a terra, schiacciandola con la scarpa per spegnerla. Lasciò la presa, liberando Mikayla, per poi andare via.

"Josh..." sussurrò la ragazza, sospirando.

Mikayla diede un'occhiata al suo orologio da polso.

"Accidenti, è tardissimo!" Esclamò. "Spero solo che il nuovo insegnante non si arrabbi... bah, arrivare in ritardo il primo giorno di corso non è certo il massimo..."

La ragazza saltò in sella alla sua bicicletta, cominciando a pedalare.

"Professor Baldi, sto per arrivare!"
Pensò tra sé e sè, sperando che Joshua la raggiungesse al più presto possibile.

Nota autrice:

, l'ho fatto davvero.

Ci ho riso e scherzato su, ma devo ammettere che, più o meno, BBIEAL è davvero un bel gioco. Devo dire che mi ci sono anche affezionata, infondo lo conosco da un bel po' di tempo (relativamente alla sua uscita, dato che l'ho scoperto pochi giorni dopo quest'ultima).

Sia chiaro che se siete in cerca del trash, questa storia non fa per voi. Inoltre, la storia non seguirà la trama originale del gioco in tutto e per tutto per ovvi motivi.

Avvertitemi per eventuali errori grammaticali. Sono una GrammarNazi, ma capita a tutti di sbagliare.

Detto questo, vi saluto. C:

Get Out Alive.|| Baldi's Basics.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora