Un giorno ad Havana

16 1 0
                                    

Erwin attraversò lo squarcio con il cuore concentrato solo sulla sua missione, voleva salvare Serephine e salvare la sua storia. Non sapeva ancora se fidarsi della misteriosa voce ma non vedeva altre opzioni per terminare quell'epopea. Dopo un attimo di puro nero e un leggero fischio alle orecchie si riprese vedendosi in una strana città baciata da un debole tramonto che dipingeva l'ambientazione con un vivace colore arancione

A- Aspe ma questa è Havana. Siamo seriamente finiti ad Havana?

E- Che cos'è Havana

A- Non voglio perdere tempo a fare il maestrino di geografia. È una citta del mio mondo che avevo usato per questa storia

E- Cosa vorresti dire? Esistono altri mondi?

A- E secondo te io cosa sarei? Un entità astrale? Certo che esiste un altro mondo, poi a parte i nostri non saprei. Comunque sia, questo posto è parecchio lontano da Tyson

E- Chi è Tyson?

A- Il protagonista di questa storia. È un pirata a cui hanno appena tolto tutto. Cavolo in fondo mi mancava questo posto, mi dispiace solo che abbia fatto morire il Capitano Juan, poteva essere un bel personaggio

A quell'ultima affermazione Erwin impallidì

E- Hai... ucciso qualcuno?

A- Erwin te l'ho già detto. Questo è un libro. L'ho scritto io, volevo che Tyson avesse un qualche motivo per il quale andare avanti e cercare vendetta e pensai che Juan fosse il candidato perfetto, anche se la qualità di questo libro non è di certo delle migliori quindi non saprei a quanto sia servito

E- Tu... hai ucciso qualcuno con tanta leggerezza?

A- Aaaah capisco dove vuoi arrivare. Erwin devi capire che non mi è mai successa questa cosa. Nessuno dei miei personaggi mi aveva mai parlato o addirittura sentito. Pensa ai libri del tuo mondo. Secondo te i vostri autori pensano che far morire un personaggio avrà delle vere ripercussioni su quest'ultimo?

Erwin in realtà non trovò delle vere argomentazioni a tutto ciò. Era pur vero quanto affermato da quella voce ma il solo pensiero che quell'entità avesse tanto potere, uccidere con nient'altro che un testo

A- Hey, se pensi che abbia tutto questo potere mi fai sembrare Dante

E- N-non so neanche chi sia questo Dante ma come fai a sapere a cosa sto pensando!?

A- Immagino di poterlo fare, sai com'è. Cioè credo di essere su un altro piano rispetto al tuo

E- Beh. Non farlo più o giuro che finirò la mia storia senza di te

A- Ok ok, che caratterino. Avrei dovuto scriverti un po' più collaborativo cavolo. Comunque sia, hai qualche idea per uscire da qui?

E- Hai detto che qui dovrebbe trovarsi uno dei tuoi personaggi no? Magari è lui la chiave per uscire

A- Ho capito ma lui è moooolto lontano da qui. Si trova a largo di Nassau ad abbordare brigantini o altro

E- Non abbiamo alcun modo per arrivarci?

All'improvviso innumerevoli figure confuse balzarono fuori dall'oscurità. Non erano umani o almeno non lo sembravano. Emettevano versi sgrammaticati e i loro corpi erano visibilmente provati da qualcosa, sembravano... accartocciati?

E- C-cosa diavolo sono?

A- Sono i Rojo ma non sono come li avevo pensati sono... primitivi. Come posso spiegarti? Questo libro lo scrissi quando ero abbastanza piccolo quindi, beh immagino che la qualità lessicale non fosse il massimo. Sembra quasi che la qualità del libro influenzì anche quella dei suoi personaggi. Comunque sia forse sono la chiave per arrivare a Tyson

E- Cosa te lo fa pensare?

A- Sono errori. Qualcosa che non ha mai avuto una rifinitura anche solo grossolana. Sono qualcosa che questo mondo rigetta e aberra. Cavolo sono soltanto un qualcosa così fatto male da essere fuori posto capisci? Forse, se riesci a sconfiggerli, il libro troverà una sorta di equilibrio

E- Ma ne saranno una quarantina!

A- Cavolo Erwin sei un cavaliere o no? Questi sono una banda di idioti, dai che ce la fai

Erwin allora si mise in guardia. Il primo a gettarsi contro di lui fu uno di quegli sgorbi al quale mancava praticamente tutto il braccio sinistro. Non faceva altro che emmetere latrati e tentare di morderlo. Erwin se lo spinse via infilzandolo con la sua spada. A quell'essere seguirono gli altri che si gettarono su di lui furiosamente. Erwin non trovava la cosa troppo difficile, aveva combattuto contro la Serpe degli Incubi, un mostro lungo 80 metri e capace di entrare nei sogni delle sue vittime, ergo, Erwin l'aveva battuta letteralmente dormendo! Lo scontro non fu niente di spettacolare e in poco tempo una massa di corpi giaceva ai suoi piedi

A- Erwin

E- Cosa?

A- Io ne conto 39

E- Aspetta cos

Un ultimo di quegli abomini balzò alle sue spalle mordendogli la mano libera dalla spada. Erwin sentì un dolore indicibile molto più acuto di qualunque altro avesse mai provato. Con uno sforzo riuscì a spingerselo via e rimessosi in guardia notò come il braccio di quella creatura si stesse lentamente raddrizzando. Si guardò la mano per controllare i danni e con suo orrore scoprì che un paio delle sue dita erano diventate bianche

E- C-com'è possibile!?

A- Cavolo ho capito! Lui vuole diventare completo. Ecco cosa cavolo gli manca. Te Erwin sei un personaggio completo mentre lui non è altro che una macchietta. Non è mai stato approfondito o modellato come un vero personaggio quindi è rimasto incompleto. Vuole assorbire la tua complettezza, Erwin cavolo vuole assorbire la tua essenza stessa

Erwin rabbrividì a quel pensiero. L'idea di poter perdere se stesso e il suo essere completo lo terrorizzava. Se fosse diventato come quelle creature? Se avesse perso il senno?

A- Erwin non è il momento di avere paura, combatti!

Erwin si lanciò allora alla carica di quel abominio che emise un grido questa volta più umano. Erwin abbassò la spada contro il petto dell'essere e con un grido la impalò sulla su di essa.
Dopo ciò si sedette vicino ad un muretto. Era stremato

A- Erwin

E- Cosa adesso?

A- Stai... sanguinando?

Erwin si guardò la mano e vide un fiume di lettere colargli giù dalle dita. Superato lo shock iniziale si strappò un pezzo di maglia e ne fece una fasciatura. Dopo qualche punto interrogativo finalmente smise di colare

E- Adesso voglio una spiegazione concreta

A- Erwin secondo te io lo so? Sei in un personaggio di un libro cavolo. Quella sarà la tua storia, insomma la tua descrizione che cola via

E- Allora farò meglio a non farmi prendere mai più

A- Ho paura che se lasciamo colare via troppe lettere perderai molto di più di un po' di colore alle dita. Potresti perdere interi tratti della tua personalità man mano che la tua descrizione cola via

Erwin era troppo stanco per pensare alla cosa. Cavolo quanto gli bruciava quella ferita.
Questo siparietto venne interrotto dall'apertura di un altro squarcio dal quale proveniva una voce parecchio familiare

A- Oddio è la voce di Tyson! Erwin muoviti cavolo!

Erwin lentamente si diresse al portale, entrandovi si ripetè la stessa nausea della prima volta ma questa volta Erwin non resse e svenne. L'ultima cosa che sentì fu solo una voce che in tono più seccato che sorpreso disse

T- E tu chi diavolo sei?

SPAZIO AUTORE
Ciao ragazzi. Sempre il vostro autore qui. Questa prima parte è dedicata al mio libro "Storie di un vecchio lupo di mare" e sì... l'ho seriamente scritto da piccolo (ecco spiegato il titolo). Non è mai stato completato quindi lascerò che Tyson si trovi nello stesso identico punto dal quale quell'altro si interrompe.
Come piccolo Ester egg ho anche chiamato questo capitolo come il primo capitolo dell'avventura del nostro Tyson. Detto questo vi auguro una buona lettura

An Unwritten StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora