15. Clara.

1K 71 2
                                    

07/11

Ero ancora in clinica, Clara veniva a trovarmi ogni giorno da sola, mi parlava di quello che faceva Lauren per farmi stare meglio e mi parlava spesso di quanto lei non volesse venire qui, perché vedermi qui dentro le faceva male ed era come se accettasse che io avevo reso una malattia il nostro amore, io non le parlavo di quello che sentivo, perché sapevo di stare bene e ormai il mio scopo era solo dimostrarlo a mio padre. Quando i risultati dei controlli fatti in questa settimana avrebbero reso reale la mia sanità mentale, mio padre avrebbe avuto un punto in meno e magari mi sarei sbloccata abbastanza da riuscire a fare qualcosa.

Quel pomeriggio, mi chiamarono per la solita visita di Clara e mai come oggi, ero felicissima di vederla per sapere i risultati di quei controlli.
Corsi da lei nel giardino, dove ci permettevano di avere visite, la abbracciai e la salutai, nel vederla.
-Oggi sei stranamente affettuosa.- Rise.
Io le sorrisi. -Guarda cos'ho.- aggiunse, mostrandomi le carte che aveva tra le mani.
-I risultati!- esclamai. Lei annuii sorridendo.
-Okay, vediamoli.- Aggiunse, diventando seria.
Aprii lentamente la scatola ed estrasse i fogli.
Ci mise qualche minuto per capirci qualcosa, io ero lì ansiosa, ma finalmente poi parlò.
-Beh, non va male... Ma hai comunque dei disturbi, insomma, hai un disturbo della personalità, ovvero sei bipolare, hai difficoltà a gestire la rabbia, ma cioè, non c'entrano nulla con ciò che tuo padre sostiene.- Spiegò.
-Che vuol dire che sono bipolare?- chiesi.
-Beh, è una lunga cosa e te ne parleranno meglio loro, qui c'è scritto che sei in un primo stato, diciamo in una prima fase di bipolarismo, per farla breve, come a periodi puoi sentirti dio, a periodi puoi sentirti più schifosa della merda.- Rispose lei spiegando.
Io annuii, facendole segno di aver capito.
-E quindi? Ma soprattutto, perché papà non si è nemmeno di degnato di venire qui oggi?- chiesi.
-Non riesce a sopportarlo e lo sai, per lui è strano ed accusa Lauren di qualsiasi cosa, per lui ha tutte le colpe sulla vostra storia.- rispose.
Io rimasi qualche minuto in silenzio.
-ma tu perché fai così? Perché fai stare così male Lauren?- Chiese lei.
Prima di risponderle, rimasi in silenzio, chiedendomi sul serio a cosa servisse comportarmi così.
-Non lo so. Sto impazzendo. Ma non riesco a ribellarmi a mio padre, mi sento doverosa nei suoi confronti.- mormorai.
-Sì, ma Camila... Stai male. Paul sente di potersi comportare così perché non hai osato ribellarti, quindi crede che tu abbia i suoi stessi pensieri. A parte Lauren, nessuno gli ha mai detto che sta sbagliando. Tu, soprattutto. Non gli hai mai detto che la ami davvero, che non riesci a starle lontana e che non dovrebbe comportarsi così perché ti fa del male. Hai lasciato che lui decidesse per te.- Disse. -E Lauren, è mia figlia, vederla stare così male per te, mi distrugge. Sapendo che tu sei qui, ma la ami. Quindi, credo che se davvero vuoi fare qualcosa per lei, se davvero ti interessa la sua felicità, ribellati a tuo padre. Spiegagli la verità. Paul non è un mostro, l'ho sposato, quindi lo so bene. Paul ti ama tanto, sarà comprensivo con te. Il suo comportamento adesso è dovuto al fatto che tu non ti ribelli, che tu glielo lasci fare. Vi lascia in camere separate, non vi lascia vedere se non a pranzo o a cena, ma perché crede che sia tu anche a volerlo.- Aggiunse. -Non voglio darti colpe, Camila. Voglio solo che tu capisca che non serve a niente. Lauren e Paul a casa, sono qualcosa di insopportabile. Lauren gli dà contro, perché non sa che lui crede di aiutarti, non sa che lui crede sia tu a volerlo, essendo che non gli dici nulla. Lei ti ama così tanto che vede solo il male da parte di Paul. Vede solo un uomo, tuo padre si dia il caso, che vuole separarvi. E lei, non riesce a sopportarlo, perché ti reputa l'amore della sua vita, ed io so quanto è in grado di amare Lauren, non tanto, non tantissimo, di più. Lauren ti darebbe il mondo se solo potesse. Lei nonostante la situazione, mi parla del vostro futuro e mi dice spesso che tu non sai ancora bene cosa fare, ma che un giorno potreste lavorare insieme e mi dice anche quanto le manchi, quanto ti ama e quanto vorrebbe riaverti tra le sue braccia ancora. Le stai lasciando una solitudine di cui non riesci nemmeno a renderti conto. Quindi, per favore, fa' qualcosa. Lo vedi anche tu, è sempre strafatta. E glielo lascio fare, sì. Ma perché anche io ho sofferto, quando suo padre è morto, e so cosa vuol dire perdere la persona che si ama di più al mondo, io per cause naturali, lei perché tu sei tu non riesci a ribellarti, e fidati, a lei fa più male. Perché io, dovevo farmene una ragione perché semplicemente era andata così, a lei è rimasto un amaro in gola, che difficilmente la lascerà andare.- Continuò.
Io la guardai negli occhi e notai il suo dolore nel vederla così. -Hai ragione, Clara. Davvero. Su tutto. E forse è sul serio il caso, che io faccia qualcosa per noi.- Dissi, con le lacrime agli occhi.
Lei mi abbracciò. -Potresti far venire mio padre domani?- le chiesi.
Lei annuii. -sì, è la cosa giusta da fare.- Sorrise, accarezzandomi la spalla.
-Lauren, però, adesso sta da sola? Insomma, non mi sta tradendo con nessuno? Io so che lei è bellissima e potrebbe buttarsi in altre braccia, che colmino la mia mancanza e il suo dolore.-  Continuai.
-No, non credo. Non ha le forze.- Mormorò lei.
Tirai un sospiro di sollievo. Nonostante mi fidassi di lei, avevo davvero troppa paranoia. Lei mi sorrise. -Non sopporteresti vederla con nessun altro, vero?- chiese.
Io annuii. -È proprio quello che continuamente mi dice Lauren. Non sopporterebbe che qualcun altro ti toccasse.- Disse, poi spostò la ciocca di capelli dal collo e guardò la 'L' che mi ero tatuata.
-Allora è vero che non è più una bruciatura.- Rise.
Io sorrisi. -Sì, sono sua.- risposi io.
Lei sorrise. -Sono davvero tanto felice per voi, vi aiuterò a vivere al meglio.- Disse.

Ero davvero tanto felice di aver parlato con lei e di avere il suo appoggio, Clara è una bellissima persona ed ora capisco la bellezza interiore ed esteriore di Lauren. Con il suo aiuto, mi sembrava di essere già libera, di vedere una luce infondo a questo tunnel buio.

"Sisters." 2 | Camren.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora