1

40 2 4
                                    


- Sul serio? Davvero mi porteresti al concerto DEI COLDPLAY? – grido elettrizzata all'idea.

- Ovvio che lo farei, Maggie – risponde il mio ragazzo, Luke, sorridendomi – Non appena usciranno le date del tour comprerò i biglietti, te lo prometto –

Non ci posso credere. Non l'ha detto veramente. Inizio a saltellare per tutto il giardino come una bambina, emettendo dei piccoli gridolini per la gioia. Luke si mette a ridere e si porta una mano sul viso, scuotendo leggermente il capo.

Mi butto letteralmente sull'amaca, portandomi una mano sul petto per la 'fatica' fatta poco fa. Il mio respiro è irregolare, come se avessi fatto una maratona. Alzo il busto, mettendomi seduta, e rimango a fissare Luke che ancora si trova in piedi, allo stesso posto di prima. Mi guarda con un sorriso, e non posso fare a meno di pensare alla prima volta che ci siamo conosciuti.

E' iniziato tutto quando circa 6 mesi fa, iniziò a seguirmi sui social. Già sapevo il suo nome, d'altronde era uno dei ragazzi più carini della mia scuola, e proprio per questo non mi sarei mai aspettata che uno come lui avrebbe posto l'attenzione su una come me. Sapevo anche che era un anno avanti a me e che era uno dei migliori giocatori di football della città. Sapevo quasi tutto di lui grazie alla mia migliore amica, Madison, che era del suo stesso anno. Così iniziò a scrivermi e, dopo un paio di volte che eravamo usciti insieme e ci eravamo conosciuti meglio, mi chiese di metterci insieme. Inizialmente ero molto spaventata poiché in 16 anni della mia vita non avevo mai avuto un ragazzo, ma alla fine decisi di provarci: era un bel ragazzo, aveva un bel carattere e mi piaceva.

- E' tardi dovrei andare – dice mordendosi il labbro circondato dal piercing nero e avvicinandosi.

Si abbassa alla mia altezza e quando è abbastanza vicino, gli sistemo i morbidi capelli biondo scuro che erano stati elettrizzati dall'umidità. Si avvicina ancora di più, azzerando la distanza che c'è tra di noi e mi lascia un leggero bacio a fior di labbra. Ancora con le mani tra i cuoi capelli, lo spingo più verso di me, baciandolo più intensamente. Sento il metallo del suo piercing sfiorare il mio labbro inferiore e sento la sua lingua chiedere l'accesso. Apro gli occhi quei pochi istanti per vedere mia madre affacciata alla finestra della cucina. Mi stacco subito da Luke imbarazzata, che mi guarda aggrottando la fronte. 

Non capisco come mi sia passato per la testa di tornare nel giardino di casa quando potevamo ancora starcene a fare una bella camminata nel centro di Ottawa.

- Che succede? – mi chiede Luke sedendosi al mio fianco.

- Mia madre ci stava spiando dalla finestra – sussurro guardando lui e resistendo alla tentazione di vedere se mia madre è ancora lì.

Ridacchia, e mi mette un braccio intorno alle spalle.

Con la coda dell'occhio, guardo la finestra ed emetto un sospiro di sollievo vedendo che se n'è andata.

- Che ora è? -

Luke prende il telefono dalla sua tasca e accende lo schermo. Noto un messaggio con scritto 'Buonanotte', ma non riesco a leggere il nome visto che lo toglie subito.

Si alza dall'amaca, - E' tardi, è ora che me ne vada –

Mi alzo anche io, e mentre si avvia verso il cancello gli chiedo: - Chi era che ti ha scritto Buonanotte? –

Si ferma davanti al cancello e si volta verso di me. – Ho un gruppo whatsapp con la mia famiglia. Evidentemente deve essere qualcuno di loro. Anzi, strano che non hanno mandato una di quelle immagini con topolino ma solo un messaggio. – si mette a ridere.

Mi guarda negli occhi e gli credo, così scoppio a ridere anche io. Infatti anche i miei parenti mandano sempre quelle foto con i disegni dei cartoni animati con scritte del tipo: 'Buongiorno', 'Buonanotte', 'Passate una splendida giornata', 'Spero che la vostra giornata si sia conclusa al meglio'.

Moondust || G.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora