You Will, Someday

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Breve guida ai Character x Reader:
Y/N: your name (il tuo nome);

Y/L/N: your last name (il tuo cognome);

Y/H/C: your hair color (il tuo colore di capelli);

Y/E/C: your eyes color (il tuo colore degli occhi).

Si svegliò lentamente, quella mattina. La stanza era silenziosa, o così sembrava, a primo impatto.

Man mano che gli occhi gli si aprivano, e intercettavano, mettevano a fuoco e, infine, catturavano i dettagli principali della stanza, la sua mente gli comunicò, quasi dolcemente, che si trovava in Infermeria.

Il perché si trovasse in quel luogo gli venne suggerito con altrettanta velocità, quasi fosse un pensiero talmente persistente nel suo subconscio da venir concepito quasi spontaneamente.

Un'altra Luna Piena era passata. Poteva sbarrarla sul calendario, e aspettare la successiva. Come sempre.

Non guardò nemmeno le nuove fasciature sul suo corpo. Le avvertiva – sul braccio destro, sul piede sinistro e sulla tempia –, e questo era già abbastanza duro da sopportare senza che si soffermasse a osservarle.

Piuttosto, si sentiva la gola terribilmente secca. Immediatamente, provò a ingoiare un po' di saliva, nel vano tentativo di migliorare la situazione.

Subito dopo, iniziò piano a girarsi nel lettino sul quale sdraiato, verso il lato destro, dove sapeva esserci il comodino e, ci sperò, un bicchiere d'acqua.

Le sue aspettative vennero esaudite, perché sul comodino vi era acqua in abbondanza, in una coppa – insieme ad uno splendido vasetto di iris.

Remus allungò – con un po' di fatica – la mano verso l'acqua, si sollevò quanto bastò per sorseggiarne un po', senza staccare gli occhi da quei fiori, domandandosi chi li avessi mai messi lì e perché.

In verità, il chi venne rimpiazzato presto da un nome, ma Remus cercò per vari minuti di eliminare dalla mente quell'idea che, ne era convinto, avrebbe finito solo per illuderlo.

Certo, Y/N Y/L/N sembrava proprio quel tipo di persona che avrebbe posato un po' di fiori al fianco dei pazienti.

Remus, che raramente si sbagliava sul conto di qualcuno, era convinto che lei, con quella sua genuina gentilezza, avrebbe fatto di tutto pur di sollevare l'umore di qualcuno.

Tuttavia, spinto da una sorta di, quasi impropriamente, "protezione personale", tentò con tutte le sue forze di convincersi che, al posto suo, fosse stata Madam Pomfrey a posare quelle iris sul comodino della brandina.

Se avesse considerato, anche per un solo istante, la possibilità che Y/N, nonostante tutto, ci tenesse a lui quel poco che bastava per compiere un gesto tanto nobile – semplice, al contempo – sarebbe caduto, ancor più profondamente, in quella dolce tortura che era vederla quasi ogni giorno, esserle amico, starle accanto, consapevole del fatto che i suoi sentimenti non sarebbero mai potuti esser ricambiati.

In fondo, lui era solo un povero ragazzo, smilzo, pallido, con tante ferite sul corpo quante nello sguardo.

«Sembri pensieroso, oggi, Remus» proruppe una voce, improvvisamente, che lo scosse da quel flusso di pensieri interminabile e sconnesso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2019 ⏰

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