8 giugno |2|.

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Al suono della campanella che segnò la fine della quinta ora, i professori ci condussero in palestra, una volta riuniti all'interno di essa ci divisero in categorie indirizzate alle classi: Freshman, Sophomore, Junior e Seniors.

Quando veniva annunciato il nome al quale si apparteneva eravamo richiamati a farci sentire con schiamazzi, fischi e urla che dovevano sottostare il territorio, far vedere chi comandasse per davvero.

I seniors furono quelli che si fecero sentire di più rispetto agli altri tre gruppi, come potevamo pensare di perdere? La classe di Zed fu particolarmente attiva, tralasciando quest’ultimo a fare i suoi porci comodi; stava beatamente limonando con una cheerleader. Insomma davvero davvero poco gusto, si accontentava veramente di poco. Niente da togliere alle ragazze pon-pon o insomma come cavolo si chiamassero.

Roteai gli occhi leggermente contrariata e schifata attuando la mia concentrazione sulla mostra dei Senior Project; quest’anno dava realmente i suoi frutti, notai che fossero molto più carini e originali. Quando tutti i progetti terminarono una Junior salì sugli spalti e nel vano tentativo di richiamare l’attenzione a se stessa, prese il microfono e con l'indice diede due colpi su di esso provocando un frastuono assordante e fastidioso.

"Salve a tutti, io sono Jade” si prese due minuti per alleviare la tensione e riprese a parlare. “Essendo l’ultimo giorno di scuola inizio con l’augurarvi di trascorrere delle buone vacanze” finì di dire attuando un mega sorriso. Probabilmente la sua era una posizione scomoda, richiamare l’attenzione ma esser ben ceurta di vedere interessati e disinteressati. “Il mio compito oggi è quello di illustrarvi il Prom di quest’anno. Il tema attualmente scelto è l’inverno chi non sarà vestito in tema, secondo il regolamento,non gli sarà data la possibilità di entrare." concluse il discorso introduttivo del Prom per poi passare all'argomento della cerimonia per i diplomi di fine anno.

Non vedevo l'ora di ricevere il mio per il quale mi ero impegnata tanto per ottenere il massimo del voto o insomma più o meno erano andate così le cose.

Lasciammo la palestra dopo una mezz’ora di noiosissimo discorso, non volevo stare ad ascoltare chiacchiere. Era l’ultimo giorno di scuola.

Varcato il grande portone sentii il telefono vibrare nella tasca: era mia madre. Risposi senza esitare, insomma, un tantino preoccupata, mia madre di solito non mi chiamava e se mi avesse chiamata  a scuola era successo qualcosa.

"Pronto... tranquilla mamma, tutto apposto... Mamma mi hai lasciato anche la tua carta dopo che ti ho pregata... okay, sempre gentile... okay ciao!” storsi il naso infastidita, chiusi la chiamata dubbiosa, mia madre mi stava sicuramente nascondendo qualcosa. Negli ultimi tempi si comportava in modo strano, no che poi esser felici sia una stranezza ma non la vedevo se stessa.
Da quando mio padre ci aveva lasciate per un'altra donna fu mia madre ad accusare il colpo più grosso, non che io non ci avessi sofferto ma non quanto la mamma.

Fui scossa dai miei pensieri quando Honey   - una delle poche ragazze che avevo conosciuto quest'anno, preferivo di gran lunga amicizie maschili - poggiò una mano sulla mia spalla.

"Ei honey, non ti ho vista in palestra." le dissi abbracciandola, nonostante avesse solo sedici anni la reputavo una ragazza molto più matura.

"Stormi mi ha detto che deve passare prima da casa sua e visto che c’è suo fratello mi ha chiesto di raggiungerti, lei ci raggiungerà non appena potrà. " disse scuotendomi davanti agli occhi le chiavi della sua macchina.

Io e Michael, il fratello di Stormi avevamo avuto... “un passato” !?

Insomma, non saprei neanche come definirla, non era minimamente considerabile come una relazione, ci divertivamo e basta e a me stava bene così, non volevo niente di più, almeno io la pensavo così lui non era poi molto d’accordo con me difatti quando mi disse di voler approfondire il tutto fui costretta a dirgli che per me lui fosse solo il mio scopamico inutile dire che ci rimase malissimo e da quel momento non ci rivolgiamo parola, insomma questa scelta è stata presa da lui.

"Bene, allora andiamo?"
"Okay, andiamo" posizionai meglio lo zaino in spalla e insieme tra risate e scherzi ci avviammo ai parcheggi dei dormitori dove Honey soggiornava.

Nonostante avessimo girato per due ore con l’aiuto delle mie salvatrici avevo scelto i miei abiti. Avevo letteralmente gli occhi a cuoricino in questo momento, amavo lo shopping.

Non volevo cose vistose per il Prom ma non volevo neanche non apparire non che fossi spocchiosa o che mi piacesse stare al centro dell’attenzione ma insomma le attenzioni facevano sempre piacere.

L'abito che avevo scelto era nero con le spalline poste lateralmente che contornavano in modo morbido le braccia rendendo visibile gran parte del mio decoltè prosperoso. Lo spacco vertiginoso contrasta la semplicità della parte superiore e lo rende più vistoso; l'altro abito acquistato per la cena misteriosa era più semplice, bianco formato da due parti una sovrapposta all'altra formato da motivi floreali sullo strato trasparente che intravede il tubino bianco. Disegna in modo morbido le mie curve ed evidenzia il mio seno.
Insomma uno shopping soddisfacente.

***

Hi guys! Questo capitolo è solamente di passaggio, quindiii non è praticamente successo granché hahah. Volevo chiarirvi per bene la telefonata con la madre: in due parole la madre dice ad Akila di comprare un altro abito per occasioni "speciali" oltre a quello per il Prom, e lei scherzando le dice che ha la sua carta di credito per il quale l'ha dovuta pagare. Tutto qua.
-Veronica

Diabolic Stepbrother [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora