stupid love story

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avete mai amato una persona così tanto da non vedere niente,ma solo tu e lui?
io sì,e lo sto facendo tutt'ora.

amavo e amo ancora il suo nome, Dio come mi batte il cuore quando lo sento, si chiamava Caleb.
la nostra storia è sempre stata piena di alti e bassi,mi faceva sentire come se fossi sulle montagne russe,mi faceva andare in alto,per poi farmi precipitare subito dopo.

ci incontrammo il primo giugno del 2015,forse erano le 11 ed io ero in spiaggia.
amavo vedere le onde infrangersi sugli scogli,amavo il venticello leggero e la brezza marina che mi sussurrava una dolce melodia.
ero la solita sfigata senza amici,la depressa che se ne stava sempre da sola,l'autolesionista che non vedeva l'ora di morire.

me lo sentivo che quel giorno dovevo restare a casa,forse non starei soffrendo adesso.

incontrai il suo sguardo.
aveva dei bellissimi occhi verde smeraldo,già lo amavo ma ancora non lo sapevo.
vidi il suo sorriso,era bellissimo.. mi sentivo a casa.

era il classico "cattivo ragazzo" eppure con me era sempre gentile.
mi piaceva,e Dio se mi piaceva.
era perfetto,non trovavo difetti e se li  avesse avuti,li avrei presi e fatti miei.

il giorno del suo compleanno,23 Luglio,era già il 25 quando me lo disse ed io,per la prima volta,fuggii di casa,andai da lui,era il mio migliore amico e non sapevo neanche quando era il suo compleanno,mi sentivo un'idiota.
mi scusai e lui mi abbracciò.
mi raccontò la sua storia,era orfano, l'unico ricordo che aveva dei suoi genitori era una semplice medaglietta del padre.
se la tolse e me la mise "tienila tu,un giorno li ritroveremo" disse.
pensava che erano ancora vivi dato che non trovarono mai il resto dei loro corpi.

sembrava così indifeso davanti a me mentre parlava dei suoi genitori e mi sono resa conto che non era affatto un cattivo ragazzo come dicevano tutti,era solo un ragazzo diverso dagli altri,sensibile,si nascondeva dietro una maschera per non farsi male, preferiva ferire gli altri che se' stesso.
aveva troppe ferite cucite addosso e pochi cerotti nel cassetto per curare quel cuore ridotto in macerie.

feci una cosa che non era da me:lo baciai,il mio primo bacio.
aveva il gusto di menta mischiato col pampero,aveva bevuto,chissà per dimenticare cosa,per dimenticare chi.
mi staccai e lo vidi sorridere,tutto ciò che dissi tu, fu un semplice "buon compleanno in ritardo"

il giorno dopo lo trovai davanti casa mia,perfetto come sempre e trascorsi un giorno bellissimo insieme a lui.
guardammo un film poi prendemmo la pizza e mi fece salire sulle sue spalle e da lí nacque quello stupido soprannome "cavallino pizzaiolo stupidoso"

alla fine della giornata ci facemmo una promessa,anzi,due.
"promettimi che non mi abbandonerai mai,che resterai qui, accanto a me,resteremo qui" "e tu promettimi che sorriderai sempre,anche se ti sono tutti contro,anche se tu vorresti piangere,anche se tu stai crollando e non hai più nessuno con te,tu sorridi,sorridi che ormai è tutto ciò che possiamo fare,sorridi che sei bellissima" "promesso".
ma si sa che le promesse sono fatte per infrangersi,no?

eravamo felici,finché un giorno,litigammo.
non ricordo per cosa,ma litigammo di brutto,non ci parlammo per giorni e una volta fu persino rapito e io,ingenua,sono piombata da lui. ricominciammo a litigare.

all'improvviso mi abbracciò,mi strinse forte a sè come per dire 'non ti voglio più lasciare'
"ora posso andarmene"sussurrò, voleva suicidarsi.
"no... non puoi"risposi flebile
"non capisci,mi sono creato un inferno con le mie mani,ho perso che sei il mio tutto"
sentii una piccola scia salata sulle mie guance per poi finire sulle labbra.
"non puoi farlo dannazione! non capisci che ti amo? io ti amo,per questo non puoi andartene così,ho bisogno di te!"urlai singhiozzando.

non ricordo con precisione come siamo arrivati ad urlarci contro per poi finire sul letto a fare l'amore.
mi ripeteva di quanto fossi bella e quanto mi amava,solo che poi,il giorno dopo, sparì.

dovetti tornare a casa dato che passai quell'estate dai nonni.
il 14 novembre alle 15:33 mi arrivò un suo messaggio:"scusami" e io lo perdonai,lo amavo troppo.
ma a natale non si fece sentire ne' a capodanno.

l'ultimo messaggio che ricevetti da lui fu un semplice:"scusami,ti amo" cercai di chiamarlo ma il numero era inesistente.

mentirei se dicessi che sto meglio senza di lui,ma ritrovai la forza di andare avanti,mi sentivo persa,volevo cambiare le cose,ma come pretendevo di cambiare le cose se io stessa non cambiavo? presi quella maschera e la indossai tutti i giorni.
lui sarà sempre quella piccola forza in me che mi incoraggerà ad andare avanti,sempre.

volevo dirgli tante cose,urlargli che non poteva dirmi "ti amo" e sparire se mi amava davvero,doveva restare e dimostrarmelo,ma io lo perdono,ogni giorno cercavo di essere più forte.
e non lo amavo,no,io lo amo,lo amo ancora,lo amo al presente,lo amare all'infinito.

anche se mi ha fatto soffrire e dannare l'anima,io lo amerò sempre.
lo amo troppo per non perdonarlo.
lo sapevo che era difficile, ma io ci sarei sempre stata, perché nonostante tutto alla fine sono stata l'unica a mantenere la promessa, perché infondo è stato lui ad abbandonarmi.
smetterò di amarlo quando un muto dirà ad un sordo che un cieco li sta fissando.
"io ti amo,pizzaiolo cavallino stupidoso"

-per sempre
la tua stupida.

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