LA BESTIA

Secondo Capitolo

Non riesco ancora a credere che tutto questo stia accadendo, ma la cosa che mi stupisce di più è stata la mia reazione, anzi, di come non abbia reagito affatto. Non ero pronta psicologicamente,ma non lo sono nemmeno tutt'ora: ritornare alla mia vecchia vita non era prevista nella lista ' COSE DA FARE PER AVERE UNA VITA'; penso proprio che questo cambio di programma possa mandare la mia lista a farsi benedire.

<< Ade, tutto okay?>> i miei pensieri si dissolvono << sono stata meglio>> .

Mio padre è un uomo autoritario, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e quei poveracci che ci hanno provato ne sono usciti lesi;

I miei si sono separati quando avevo dieci anni: inizialmente la sua assenza mi fece male, lo cercavo dovunque. Ero la cocca di papà, lo adoravo, era il mio eroe e la sua partenza ruppe il cuoricino della piccola me. Quando crebbi mi convinsi del suo abbandono: aveva lasciato me e la mamma in condizioni pietose, ci ha ridotti alla fame, così decisi che tra noi due ci sarebbe stato solo il grado di parentela ad unirci. Lo consideravo colui che ha espulso il suo seme nell'utero dalla donna che mi ha concepita, nulla di più.

Da quel giorno mi promisi di essere forte , di continuare ad andare avanti cercando di raggiungere i miei obiettivi, senza pentirmi delle mie scelte e sopratutto senza mai guardare indietro. Giurai a me stesa che sarei diventata la donna che mia madre ha sempre voluto che fossi.
Ma qualcosa nel mio discorso mentale andò storto portandomi sulla cattiva strada, disegnandomi come LA RAGAZZA ROSSO FUOCO.

Non so cosa mi spinse a prendere questa via, sarà stato istinto, ma sta di fatto che grazie a questa decisione ho imparato a difendermi, ho scoperto la mia impulsività e un lato del mio carattere che non conoscevo. Questa strada mi ha amplificata, in tutti i sensi, nonostante tutti i suoi difetti.

<< Il branco non vede l'ora di riaverti a casa>>

Papà era il Beta dell' Alpha della contea di Yukon, uno dei branchi più forti del Canada.

<< Quella non è casa mia>>

sputai acida.

<< lo è sempre stato Dede>>

<< Non chiamarmi in quel modo papà, mi irrita>>

<< Da piccola adoravi farti chiamare così>>

<< Infatti, adoravo. Ora ho sedici anni, ho smesso di essere piccola già da molto tempo>>

<< Come vuoi piccola>> un sorriso gli comparve sul volto.

Decisi di tenere a freno il mio istinto omicida, facendo calare il silenzio.

<< Sai, quando ho dato la notizia,Cody ha iniziato a dare di matto, non vede l'ora di riabbracciarti>>

<< Dovrai dirgli,allora, che deve comprarsi un orologio fatta apposta per calcolare i miei tempi. Ti spiego meglio: apposta dei numeri ci sarà scritto la parola 'MAI' con entrambe le lancette puntate su di essa>>

Troppo acida? Nah.

<< Non essere così Ade, lui non ti ha fatto nulla>> mi stava rimproverando? sul serio?

<< Non sei in posizione per dirmi cosa fare o come comportarmi. Cody, come te, ha abbandonato sia me che la mamma, e questo non è una cosa indifferente. Voi avete preso le vostre decisioni ed io le miei; se sono qui ringrazia la mamma.>> mi misi le cuffie facendo morire lì la conversazione.

Il resto del viaggio, durato ben 10 ore e 33 minuti, lo passammo in completo silenzio.

<< Adelaide siamo arrivati>>mi stropicciai gli occhi ancora assonata e quando alzai il capo il paese di Dawson mi si parò davanti.