Quante volte nella vostra vita vi siete chiesti perché?
Vi siete mai chiesti il motivo per cui la gente usi 'perché'?
Se andiamo ad analizzare 'perché' ci risulterà una domanda e una parola che viene usata quotidianamente;
'Perché a me?'
'Perché? cosa ho fatto?'
'Perché me lo chiedi?'
'Perché devo farlo io?'
'Perché non me lo dici?'
'Perché?che è successo?'Tendiamo ad usare questa parola quando la nostra mente non arriva al concetto chiave di una determinata cosa o azione e quindi ci poniamo il motivo della sua funzione. Ma perché ce lo chiediamo? O meglio: Perché non riusciamo a darci una risposta da soli?
In alcuni casi, la risposta è banale, ma per quale motivo noi non tendiamo a capire le cose che ci succedono?
Quando la risposta è da qualche parte dentro noi?Perché la ignoriamo?
Perché facciamo finta di non sapere la risposta?
Perché nascondiamo la verità a noi stessi?
Beh, nemmeno io sono in grado di rispondermi, benché la risposta è racchiusa da qualche parte dentro di me.
« bene, piccola. Benvenuta nella tua vecchia tana» prese parcheggio di fronte alla casa in cui ho passato la mia infanzia. Il suo aspetto è rimasto, come sempre, accogliente.
mi feci coraggio e scesi dalla macchina.
Appena misi piede a terra, un'ondata di vento mi investì: Respirai a pieni polmoni quell'aria gelida di Novembre, ritrovando la calma perduta;
Per un istante mi sentii in pace con me stessa.
Come ho detto, per un istante.
« Oddio, Dede!»
ed ecco che quella poca calma che avevo racimolato andò a farsi a benedire insieme alla mia lista.« Oddio sorellina, che bello rivederti!»
La voce di Cody mi rimbomba nelle orecchie. Non era cambiato per nulla, era solo più alto, muscoloso e senza brufoli.
Prima che potesse stringermi in una morsa mortale, lo fermai:« non osare toccarmi, odio le effusioni»
senza dar troppa importanza al suo viso scosso, andai sul retro della macchina per prendere i miei bagagli.
Quando entrammo, milioni di ricordi occuparono i miei occhi; ripercorsi ogni istante della mia infanzia: in ogni anglo di quella casa vedevo una piccola bambina dai capelli rossi felice. Provai nostalgia, ma non potevo permettere alle miei debolezze di mostrarsi, no davanti a dei licantropi che fiutano ogni singola emozione.
Decisi di ritornare con i piedi per terra.« Ho preparato della cioccolata»
a quanto pare gli è tornato il sorriso.
« che dici Dede: ne vuoi una tazza o odi anche quello?»
Ghignai
«no. Una cioccolata calda la bevo con piacere».
Mi sistemai sul divano. Decisi di rispondere ai messaggi di mamma:
18:00-Mamma:- sei arrivata?
18:39-Si mamma, tutto bene. A te come vanno le cose?
«il tuo ragazzo?»
spensi il telefono e presi la tazza che mi è stata posta, stando attenta a non far cadere nulla.
«non sono affari tuoi, ragazzo»
In tutta risposta, mi sorrise.
Feci un lungo sorso, beandomi del calore della cioccolata lungo la gola.« Allora, Dede. Come mai sei stata espulsa?»
«Uno: non chiamarmi Dede, o con qualsiasi nomignolo strano, mi irrita»
« come faccio a non chiamarti Dede, se quando bevi la cioccolata ti si crea il baffetto?»
stetti per ribattere, ma lo scattare della serratura me lo impedì.
«sono a cas-» si bloccò di colpo
«mi ero dimenticata della sua esistenza».

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LA BESTIA
WerewolfMamma cosa succede se non dormo? fece un lieve sorriso«amore, se non fai la nanna la famigerata bestia verrà per mangiarti in un sol boccone»cercò di ricreare una voce grottesca abbinata a dei gesti che stavano a significare le gesta della bestia«M...