I bambini sono depressi quando li vesti...

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Il giorno seguente si svolse come al solito...

Dopo essersi svegliato, vestito e aver fatto colazione, prese il suo zaino nero e se andò a scuola sbattendo la porta.

Questa volta la porta della casa di fronte alla sua non si aprì...

Strano...

Alzò le spalle e si diresse a scuola appena in tempo per sentire la campanella suonare ed entrare in classe...

Non incrociò il ragazzino albino nemmeno per i corridoi.

Ricreazione.

L'unico momento in cui poteva leggere in pace...

Prima però si diresse in bagno a lavarsi le mani dalla scolorina che aveva usato sul quaderno.

Appena entrato in bagno, fece per aprire il rubinetto quando sentì dei singhiozzi provenire da una delle cabine dei bagni.

Guardò dallo spazio che divideva la porta dal pavimento e notò il bordo di una giacca decisamente grande grigia, un paio di pantaloni neri che fasciavano le gambe magrissime e un paio di scarponcini neri.

I pantaloni vennero di poco sollevati ai bordi delle gambe da delle sottili e pallid e mani dalle unghie mangiucchiate e dalle dita piene di pellicine a scoprire dei lividi: alcuni recenti viola e blu, altri più vecchi di un colore tendenti al giallognolo.

La figura tornò a singhiozzare sussurrando una frase che al corvino fece gelare il sangue:«Non c'è la faccio più... Cosa ho fatto di male? Voglio solo sparire... A casa ho... Sì... Posso usare quelli... Ma lo farò a scuola... Lui non deve sapere...»

Il corvino si preoccupò non poco e bussò alla porta:«Ehi, tutto a posto lì?»

La figura raccolse le stampelle che aveva di fianco e si mise in piedi per poi aprire la porta e uscire dal bagno con un sorriso tanto luminoso quanto falso.

«Sì, tutto a posto...» disse il ragazzo Albino.
«A ma non sembrava...» ribatté

Il sorriso dell'albino sparì all'istante e, abbassando lo sguardo, tornò a singhiozzare.

«Perché... Perché sono così debole... Perché non sono in grado di difendermi...» il ragazzino perse l'equilibrio lasciando la presa sulle stampelle e cadde sulle ginocchia coprendosi il viso con le mani.

«Io... Io voglio solo... Solo essere forte... Voglio solo... Essere felice.. Perché? Perché non posso esserlo?»

Il corvino si abbassò alla sua altezza e gli rimise a posto le gambe dei pantaloni tornando a coprire i lividi per poi dare una carezza sulla gamba destra dell'albino, raccogliere le stampelle e aiutando il ragazzino a rialzarsi.

Il ragazzo si spostò i capelli argentata ti dagli occhi per poi asciugarseli e prendendo dalla mano del corvino la stampelle per poi ringraziarlo.

Fece per uscire dal bagno ma il corvino gli pose una domanda:«Aspetta un minuto... Qual è il tuo nome?»

Il ragazzo interpellato si voltò con espressione sorpresa... Poi sorrise, questa volta in maniera sincera e il corvino giurò di non aver mai visto sorriso più bello di quello.

«Atsushi Nakajima, ho 15 anni. E tu?»

«Akutagawa Ryunosuke... 16 anni»

«Allora arrivederci, Akutagawa... Grazie per avermi aiutato.»

«Ciao...» sussurrò il corvino prima che l'albino chiuse la porta.

Sippy Cup -Shin Soukoku- [SLOW UPDATE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora