chapter two

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Il mio capppuccino era adagiato nella scrivania del mio ufficio, come ogni mattina. Amavo il mio lavoro, ma amavo ancora di più come me lo ero  guadagnato, totalmente da sola. Senza nessun'aiuto, soltanto con i miei ottimi risultati all'università. Infatti io e Jess ci eravamo trasferite a Boston due anni prima, dopo aver terminato l'università. Entrambe avevamo scelto insieme cosa avremmo voluto fare dopo il diploma ed è per questo che, fortunatamente, ci troviamo entrambe a lavorare nella stessa casa editrice. Certo, non avevamo ricoperto lo stesso ruolo, infatti lei si occupava di correggere e scegliere i  manoscritti da pubblicare, mentre io mi occupavo della parte di traduzione, avendo frequentato una facoltà di lingue. 

La parte che più preferivo era che, avrei potuto tranquillamente lavorare da casa, talvolta ne avessi avuto bisogno, anche se amavo il mio ufficio, a volte avevo bisogno di rimanere tra le mura dell'appartamento che condividevo con Jess.

Stavo controllando le ultime traduzioni quando il bussare alla porta mi interruppe. "Avanti." dissi senza togliere lo sguardo dai fogli, un solo errore e avrei rovinato tutto ciò che mi stavo creando. 

"Alli" 

"Dimmi Jess." Non c'era bisogno che alzassi la testa per riconoscere la voce della mia migliore amica. 

"Potresti anche guardarmi mentre ti parlo." sbottò. 

"Cristo Jess, sto lavorando. Cosa c'è?" le chiesi. Sbuffai e ripresi a leggere.

"C'è la pausa pranzo e dopo dobbiamo uscire. Abbiamo il permesso, ti ricordi?" 

Alzai gli occhi e la guardai. "Giusto." le risposi. "Dammi un attimo e arrivo."

"Allison." mi riprese dura, avvicinandosi. "Adesso alzi il culo da questa sedia e andiamo a mangiare." Poggiò le sue mani nella mia scrivania e continuò a guardarmi. 

"Jess." la guardai. "Ricontrollo le ultime cose e arrivo." le promisi. 

"No Alli, non hai capito. Adesso, subito, immediatamente." piagnucolò. "Sei bravissima nel tuo lavoro, non avrai sbagliato niente come al solito." 

Alla fine mi arresi, "Va bene." sbuffai. Misi in ordine i fogli e li lasciai sopra la scrivania, sarebbe dovuta passare la segretaria del mio capo a ritirarli a breve. 

Mi alzai e presi la giacca e la borsa, l'aria a Boston di Settembre non era il massimo. 

Jess mi prese a braccetto e insieme ci avviammo verso il nostro fast-food preferito. 


Il pranzo fu perfetto, come sempre. Non per nulla quello era il nostro ristorante preferito. La giornata stava proseguendo liscia, come sempre. Io, Jess, il nostro amato divano e Netflix. 

Guardare un film il venerdì sera prima di uscire era di routine. Fin da quando eravamo piccole avevamo avuto questa nostra piccola "tradizione" ed ero  felice di come stavamo riuscendo a mantenerla. Jess era letteralmente tutto per me, anche se non l'avrei ammesso a voce alta, senza di lei non saprei che fare. 

Il mio telefono non smetteva di squillare, ero completamente sicura che erano tutti messaggi di Jacob in quanto non gli rispondessi da stamattina, ancora non riuscivo a comprendere perchè si preoccupasse tanto infondo sapeva che non amavo parlare al telefono. E da lì a poco sarei uscita anche con lui, in quanto facesse parte del gruppo, non aveva motivo di tartassarmi di messaggi. 

In un batter d'occhio Jess si alzò avvicinandosi alla finestra. "Jess! Ma cosa fai?" 

"Alli." rispose seria. Non avevo notato un piccolo particolare, in mano aveva il mio telefono e lo stava facendo penzolare dalla finestra. "Rispondigli, spegnilo, fai qualcosa o giuro che lo faccio cadere." sbuffò. 

that guitar |h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora