•II•

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Mi svegliai di soprassalto gemendo dal dolore a causa del mal di collo. Quella notte dormii senza cuscino ed il materasso era duro. Goffamente mi misi a  sedere sul bordo del letto guardando in basso. Evitai di guardare verso il mio petto dato che li si trovavano quelle...cose che mi facevano sentire male con me stesso. Dormivo a petto nudo così che il mio torace potesse avere le dovute ore di respiro, dato che durante il giorno sarebbe stato compresso dal chest binder. Mi alzai in piedi barcollando a destra e sinistra, mi infilai la maglietta del giorno prima e mi diressi in cucina. Appena entrai vidi una figura minuta al bancone della cucina intenta a sorseggiare del latte e caffè.

"ciao."


Dissi senza rivolgere lo sguardo verso di lei. La donna alzò lo sguardo mostrando una lunga striscia di latte che si allungava da un labbro all'altro.

"ciao. Dormito bene?"


Annuii prendendo la tazza sul tavolo contenente del latte al cioccolato, iniziando a bere da in piedi. Avevo paura. Paura perché avrei dovuto affrontare un nuovo ambiente scolastico, pieno di persone che io non conoscevo. Non sono mai stato un ragazzo socievole e ho sempre odiato dover socializzare con altri esseri umani. Senza parlare mi diressi in bagno chiudendomi dentro di esso. Aprii un mobiletto dove nascosi la borsetta contenete il binder. Mia madre non ha mai voluto che io lo indossassi. Diceva che faceva male. Ovviamente non mi importava e presi  il binder iniziando ad infilarlo. Una volta finito mi misi la maglietta e mi guardai allo specchio sorridendo: Ero piatto. Mi vestii in fretta e corsi fuori di casa salutando velocemente mia madre, per poi correre verso le scale del palazzo iniziando a scendere velocemente per non fare tardi. Appena uscito dall'edificio mi bloccai sul portone: ci stavano troppe persone. Gruppi di ragazzi e ragazze che chiacchieravano e ridevano fra loro. Respirai velocemente e lentamente uscii dal palazzo. Camminai a testa bassa fino all'ingresso della scuola. Non appena arrivai mi misi le cuffiette e ,sempre a capo chino, ascoltavo la mia musica. Tutto andava bene fino a quando qualcuno non venne spintonato bruscamemte verso di me. Alzai gli occhi di scatto togliendo le cuffiette in quello stesso attimo e quando vidi la figura che mi urtò contro sbiancai: era un ragazzo alto e snello con un ciuffo di capelli marroni che cadeva sul suo viso. Aveva gli occhi verdi ed era vestito interamente di nero. Il soggetto interessato rideva verso i suoi amici mentre io continuavo ad esaminarlo. Quando poi si girò verso di me alzai gli occhi per guardarlo in volto, e cazzo. Era ipnotico.

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