28-08-2017.
Asciugai ancora una volta, con la manica della felpa, le guance bagnate dalle lacrime.
Ero in sala d'attesa, con la speranza che uscisse un infermiere, o il chirurgo stesso, a dirmi che Clara era fuori pericolo.
Qualche ora prima mi era stato detto che c'era una speranza del 20% che si salvasse.Vidi una donna con una divisa bianca avvicinarsi, seguita da un poliziotto, il quale reggeva tra le mani un sacchetto con degli oggetti al suo interno.
-Signor Asensio. Questi sono gli oggetti che siamo riusciti a recuperare tra la ferraglia dell'automobile.-
Mi alzai di scatto; volevo delle risposte e le pretendevo all'istante.
-Ditemi che è successo, come sta la mia ragazza, ditemi qualcosa perché sto impazzendo.- scoppiai a piangere un'altra volta. La donna poggiò una mano sulla mia schiena e mi invitò a seguirli nella stanza degli infermieri per parlare con più tranquillità.-Le dinamiche dell'incidente sono ancora da verificare. Il conducente dell'auto pare fosse in stato di ebrezza, ma dobbiamo accertare il tutto.-
Colpii con un pugno il tavolo su cui ero appoggiato.
-Se vuole, la lasciamo qui a riprendersi... passeremo appena avremo notizie sulla ragazza.-
Appena solo, presi il sacchetto e all'interno trovai il telefono, mezzo distrutto, il portafogli beige che le avevo regalato qualche mese prima e poi un quaderno, blu, tutto decorato con rose disegnate da lei e con una parola, in inglese, a caratteri cubitali che diceva "incubo". Era stropicciato, un po' sporco, ma si riuscivano sicuramente a leggere tutte le pagine.
Non volevo essere invadente e guardare qualcosa che sembrava molto personale, ma la curiosità mi spingeva a leggere, così lo aprii e notai che era interamente scritto in spagnolo."Guardavo il mare, le colline, i volti felici delle persone nelle altre auto, mentre quella del mio amico Miguel sfrecciava in autostrada."
Clara sembrava voler raccontare il suo viaggio in Spagna, a Madrid. Continuai a leggere, finii quello che per lei era il primo capitolo e iniziai il secondo. Lo aveva chiamato semplicemente "18 Febbraio" ovvero il giorno in cui ci incontrammo per la prima volta. Sorrisi perché quel giorno era stato talmente importante da doverlo descrivere a pieno.
Pensai che quello era un modo per sapere cosa realmente pensasse di me, o come lei visse la nostra storia all'inizio.Fui interrotto dalla stessa infermiera di prima, questa volta accompagnata da un uomo con un camice blu e lo identificai come il chirurgo.
-Signore, la ragazza per adesso è stabile, ma non siamo certi che riesca a superare la notte. Abbiamo fatto tutto il possibile. Ora dobbiamo sperare che si riprenda.-
-Dov'è?- chiesi impaziente di vederla.
-In rianimazione. Se vuole seguirci la possiamo accompagnare in reparto, ma non può ancora entrare.-
-Quando la posso vedere?-
-Se rimane stabile tutta la notte la sposteremo nella terapia intensiva della neurochirurgia domani mattina e potrà restare con lei.-Quando rimasi da solo, ero tentato di ignorare le regole ed entrare nella stanza di Clara, ma la mia parte razionale mi fece rimanere incollato sulla sedia di plastica del corridoio fino al giorno seguente.

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Despierta - Marco Asensio
FanficNon posso muovermi. Sento voci indistinte attorno a me, sento che qualcuno mi tocca, ma il mio corpo è immobile, non risponde a nessuno stimolo. Che senso ha vivere? Che senso ha, se poi ci ritroviamo stesi su un letto, con un tubo in gola e circond...