1 CAPITOLO

76 3 3
                                    

28 maggio squilla il cellulare di Rose, era Miguel. -" Pronto?" -" Ehi amore, sono io, questa sera ti va se stiamo insieme?" -" Amore, certo che mi va, ne sarei super felice. Dimmi dove andiamo?" -" Mhh, nel posto più bello del mondo!" -" Nelle tue braccia?" -" No amore mio, sulla spiaggia, soli io e te, porto anche una coperta cosi stiamo al caldo, abbracciati." -" Che carino amore, si ne ho voglia." -" Scusa amore torno al lavoro, ti penso sempre. Ciao bella." Era tanto felice che lui l' aveva chiamata per dirgli che avrebbero passato una serata insieme, soli. Anche se lei sapeva bene che alle sue amiche dava fastidio tutto ciò le chiamò ugualmente e gli raccontò tutto. -" Pronto Mary?" -" Si Rose, dimmi" -" Mi ha appena chiamato Miguel, questa sera mi porta sulla spiaggia. Che bello. Hai visto che carino?" -" No, Rose apri gli occhi, non è carino. Vuole da te altre cose, delle cose che tu neanche pensi, perché non ragioni, ascoltami, non andare li con lui, te ne pentirai e poi io non ti asciugherò le lacrime!" Rose chiuse subito, non la fece finire neanche di parlare. Chi era lei per dirgli tutte quelle cose? Cosa ne sapeva lei se lui era davvero in quel modo? E poi perché tutta quella cattiveria contro di lui? Rose, all'inizio si sentì sola, abbandonata, ma pensò a Ely e Joy. Ely gli disse le stesse cose di Mary, mentre Joy no. -" Pronto Joy, devo dirti una cosa, sono molta agitata." -" Rose calmati, dai cosa è successo, qualcosa non va con Miguel?" -" No, con lui va tutto bene. Il problema sono Ely e Mary. Dicono le stesse cose e non fanno altro che pensare a Miguel come un essere umano negativo, come se lui fosse pazzo o addirittura non innamorato di me. Joy perché dicono queste cose? Lui mi vuole e si vede!" -"Ma, cosa hanno fatto?" -" Joy, io l'ho chiamata per dirgli che lui mi aveva invitato ad uscire con lui questa sera e mi portava sulla spiaggia, soli noi due. Loro come a loro solito, iniziano a dire tutte quelle cose che tu sai bene." -" Rose, ma hanno un po' ragione. Aspetta io non ti sto dicendo di non andare questa sera perché ti ferirei e io questo non lo farei mai, ti dico solo che devi stare attenta. Sei una ragazza ormai e le tue scelte le devi fare tu, no loro. Non dare importanza alle loro parole, forse saranno invidiose. Tu accanto hai un uomo." -" Grazie Joy, mi hai risollevato il morale. Ti voglio bene, a presto." Ecco finalmente qualcuno dalla sua parte, non era del tutto dalla sua parte ma almeno non gli ha detto di lasciarlo stare e bla bla bla. Ritornò a studiare quella odiata matematica, non ci capiva niente ma doveva studiarla se voleva essere promossa. Ma come faceva a studiare se mentre scriveva un numero gli veniva da scrivere "Miguel". Nessuno nella sua famiglia lo sapeva, e non aveva intenzione di dirlo perché gliel' avrebbero imposto, gli avrebbero tolto l'amore della sua vita. Aveva paura che tutto questo sogno si sarebbe infranto, ma questo brutto pensiero venne interrotto da una chiamata. -" Pronto amore" -" Ehi, mi stai pensando?" -" Ma certo, e tu anche?" -" Certo amore. Cosa stai facendo?" -" Matematica, non ci capisco nulla amore!" -" Vuoi aiutata?" -" Magari, vieni qui, a casa mia." -" E i tuoi?" -" Ah, i miei." -" Dai su, risolveremo tutto. Io sto con te amore!" -" Per sempre amore?" -" Si amore." Si erano fatte le sette lei si iniziò a preparare, fra qualche minuto lui sarebbe arrivato. Si mise la maglietta più bella, quella della prima sera che si sono conosciuti. Era la festa di compleanno di suo cugino Edwin, c' erano tanti ragazzi, ma lei dal primo sguardo si innamorò di Miguel. Da quel momento continuava sempre a parlare di Miguel con il cugino. Era stanca di sentire quella ragazzina lagnosa, e decise di dire tutto a lui. Iniziarono a parlare, a mandarsi messaggi e poi una sera si incontrarono, che felicità che aveva Rose, anche Miguel era felice. Ma, aveva un po' paura a conoscere una più piccola di lei. "Se quella sera mi ha guardato bene si ricorderà di questa maglietta." Pensò Rose mentre si vestiva. Lei ai genitori gli aveva detto che era stata invitata a cena da Joy. Lei era un po' viziata, anzi, troppo viziata. Essendo figlia unica faceva ciò che voleva. Sette e trenta, scese le scale e si incamminò verso la strada, non aspettò neanche trenta secondi e arrivò lui. Entrò in macchina e si salutarono con un bacio. Gli occhi di lui erano diversi, più belli, erano color castano ma innamorati. Durante il viaggio non dissero una parola, si guardavano soltanto e si sorridevano. Appena scesi dalla macchina lui si avvicinò a lei con un sorriso era davvero felice di stare li con lei, la strinse forte e la baciò sulla fronte. Si tenevano per mano, scherzavano, ridevano, si stuzzicavano, si baciavano, si guardavano, si accarezzavano, si amavano. Erano felici, davvero felici quella sera. Si erano straiati sulla spiaggia e lui iniziò a baciarla. Con delicatezza iniziò a toccarla, a lei non gli dava fastidio, anzi lo fece continuare perché si fidava. In una notte stellata, sulla spiaggia, in due, con il rumore del mare cos è che può succedere? Si, fare l'amore. Lei aveva il desiderio di farlo con lui ma aveva paura perche aveva ancora 14 anni. Si iniziarono a spogliare e lei era in mobile. Non tremava per il freddo che c'era quella notte, ma per l'emozione. -" Amore scusa, ma ho paura, tantissima paura. Sono una bimba e lo so!" -" Ehi amore, ma che dici? Ci sono qui io con te, non avere paura. Ti tengo stretta. Ricordati ch non sei una bambina, ma la mia donna." Dopo queste parole iniziarono a baciarsi, e a fare l'amore. Per lei era stata la prima volta, la prima volta che faceva qualcosa di diverso con un ragazzo, ma lui non era un ragazzo normale. Lui per Rose era indispensabile senza di lui non poteva far niente. All'improvviso si guardarono ed erano uniti più che mai. Avrebbero voluto che quella notte non finisse mai, ma era tardi. Lei voleva continuare a vivere tra le sue braccia. Lui voleva tornare a casa! Con lei. -" Amore, andiamo?" -" Ah amore, va bene andiamo!" Si misero in macchina e tra una parola e l'altra Miguel gli diceva che era solo a casa, che desiderava tanto dormire una notte con lei e sarebbe diventato felice se tutto ciò succedesse. A Rose gli venne subito un pensiero in testa, "devo chiamare i miei, ho voglia anche io di dormire con lui abbracciato". -"Mamma, resto a dormire da Joy. Tranquilla domani torno presto. Ciao mamma. Buonanotte." Non la fece finire di parlare, aveva sempre questo vizio, di chiudere prima di sapere la risposta. Miguel rimase perplesso, non credeva che lei decideva questo, all'improvviso.

Occhi CastaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora