CAP. III Il Messaggio

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Sono seduta su una poltroncina del mio salotto, con Mia appollaiata sulle mie gambe e una fumante tazza di camomilla, passiflora e biancospino tra le mani tremanti, per cercare di distendere i nervi e regolarizzare il battito cardiaco andato in tilt.

«È tutto, per ora, Signorina. Purtroppo non è riuscita nemmeno a identificare il Suo aggressore e, pertanto, non possiamo fare altro per Lei, mi spiace. Poteva andare peggio, ma è stata fortunata. Forse si tratterà solo di un caso isolato, ma — per sicurezza e scrupolo — manderemo una pattuglia a perlustrare la zona più tardi.» e, accarezzandosi il mento, il poliziotto aggiunge: «Ma dubito che l'aggressore si faccia vivo e di certo non così presto. In futuro, comunque, cerchi di evitare le passeggiate solitarie, almeno di sera, va bene? Non si è mai troppo prudenti al giorno d'oggi...»

Annuisco all'uomo in divisa dinanzi a me e, con voce tremolante, balbetto: «D-D'accordo, agente. Seguirò il Suo consiglio... g-grazie!»

Mi dà una pacca rassicurante e paterna sulla spalla e si congeda da me, con un cenno del capo, chiudendosi la porta di ingresso alle spalle.

«Sicura di voler restare sola, stanotte, cara?» mi domanda, dolcemente, la Signora Smith, la mia affezionata vicina.

«Sì, Clara, non c'è problema. Grazie infinite per il supporto e per essere accorsi subito in mio soccorso. Sarò eternamente riconoscente a Lei e alla Sua famiglia...» la rassicuro, la voce un po' più ferma.

«Ma figurati! Potresti essere mia figlia e, a prescindere dal mio affetto per te, l'avrei fatto comunque. Dormi bene, Safiria e — per qualunque cosa di cui tu abbia bisogno — non esitare a chiedere!»

La ringrazio di cuore e se ne va, lasciandomi sola.

***

Dopo una bella doccia rigenerante, sono pronta ad andare a letto e a dimenticare gli ultimi avvenimenti, quando mi arriva un messaggio sul cellulare.

Afferro il piccolo aggeggio elettronico e leggo un messaggio di Sonja: "Sappi che — da domani — tu e la piccola Mia sarete costrette a soggiornare qui con noi... per tutto il weekend. Io e Misael non accettiamo repliche né rifiuti. Vedila come un modo per distrarti e tranquillizzare anche noi, ok? Buon riposo, cara. Non vedo l'ora che arrivi domani".

Ridacchio e penso: Clara non ha perso tempo ad avvisare la sua ex vicina di casa, eh?! ma sono riconoscente a entrambe e accetto volentieri la proposta.

E lì, il colpo al cuore!

Un altro messaggio, ma stavolta il mittente è The Punisher: "Ti ho trovata, gattina..." e mi allega una mia foto alla mostra di stasera.

Non ho neanche il tempo di incassare il colpo, ché subito me ne invia un altro: "Ti piace correre nella notte? Bene! Ma ho altri giochini da fare con te, molto più divertenti. Sei stata una bimba cattiva, Safiria-gattina..."

Mi manca l'aria e un terrificante pensiero si imprime nella mia mente.

È lui! "Sei stata una bimba cattiva, Safiria-gattina" è una cosa da 'lui'... ma è morto! Mio Dio! Com'è possibile? Che scherzo è questo?! Che significa?

Con mani tremanti e il respiro affannoso, provo a digitare una risposta, ma ecco un altro messaggio: "Ah, quasi dimenticavo! Questo numero verrà disattivato, a breve. Ma avremo modo di parlare e giocare, noi due, non temere... solo non al telefono, non adesso! Oh! Non vedo l'ora, Safiria-gattina..."

E collasso pesantemente sul letto, incapace di reggere altro.

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