Capitolo 10

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Fortunatamente, durante la seconda notte dormii come un angioletto.

Ero andata a letto con il mal di testa, ma almeno avevo dormito bene.

Mi svegliai per colpa della luce del sole che entrava dalla serranda.

Forse ci eravamo entrambe dimenticate di chiuderle, di tapparle per non far entrare la luce...

A quanto pare lei non si era scomodata a farlo. Ero io quella che era andata a letto col mal di testa il giorno prima, quindi doveva essere responsabilità sua.

Ma che potevo sperare da parte di quella ragazzina viziata.

Erano tante le cose che non capivo di quella casa, quindi poteva essere una cosa programmata dalle persone che ci avevano messo là dentro.

Erano capaci di qualsiasi cosa, dato che era una specie di esperimento sociale.

Non sapevo davvero a che pensare, quindi per farla più semplice diedi la colpa alla mia compagna di stanza.

Guardai la sveglia, e poi guardai verso il letto di Lauren: erano le 6:30 e di lei nessuna traccia.

Mi stropicciai gli occhi per capire se sotto quell'ammasso di coperte davanti a me ci fosse qualcuno, ma inutile, non c'era davvero nessuno.

Ero sola nella stanza.

Mi alzai e andai a cercarla su quel terrazzino dove avevamo parlato la sera prima, ma niente, non c'era.

"Sarà andata a fare colazione" pensai.

Perché m'interessava cosa faceva? Me ne dovevo fregare dei suoi comportamenti...

Perciò mi misi subito l'anima in pace e tornai a dormire.

Nemmeno mezz'ora dopo, sentii bussare rumorosamente alla mia stanza.

<< Camila! Svegliati e alzati. Devi scendere giù >> urlò qualcuno fuori dalla porta.

<< Ma porca puttana >> mormorai nel cuscino, a cavallo tra il mondo dei sogni e la realtà << Che diavolo c'é? >> urlai.

<< Sono Harold, alzati e scendi all'istante >> mi rispose.

Sbuffando, non esitai ad obbedire al suo volere.

Doveva essere successo qualcosa con Lauren. Aveva sicuramente fatto una cazzata e la colpa sarebbe ricaduta anche su di me.

Scendendo le scale, mi accorsi che c'erano tutti, ed erano davanti al televisore.

<< Che succede? >> borbottai, passandomi per l'ennesima volta il palmo sull'occhio, cercando di mettere a fuoco la scena.

<< Stavamo aspettando te per mettere questo DVD nel lettore e farlo partire. Lauren l'ha trovato un'ora fa sul tavolo della cucina mentre faceva colazione >> mi spiegò Ally.

Guardai Lauren, seccata dal fatto che, in qualche modo, per colpa sua ero stata strappata dal mio comodo letto.

<< Okay, facciamolo >> affermai, fiondandomi a sedere sul divano.

Normani mise il piccolo dischetto dentro l'apparecchio, accese la tv e premette "play".

Per alcuni secondi lo schermo rimase nero, poi cominciarono la sequenza dei fotogrammi.

Sullo schermo apparirono due persone, un uomo e una donna, molto in là con l'età, entrambi seduti su due sedie.

Sembravano una coppietta felice, lui con qualche capello bianco mentre lei curata e ben vestita.

<< Ma... >> balbettò Ethan<< Quelli sono i miei genitori >>

<< Ciao, figliolo >> dissero all'unisolo << Sicuramente sarai leggermente confuso, ma è tutto okay. È un semplice esperimento sociale per cui ti abbiamo iscritto tempo fa >>

C'era un silenzio a dir poco agghiacciante. Nessuno si azzardò a commentare il video per tutta la sua durata.

Sullo schermo, poi, spuntarono fuori altre due persone, sempre genitori, stavolta fu Harold a dire che erano i suoi.

<< Ci dispiace davvero tanto aver fatto questa cosa senza avvisarti o almeno prepararti alla cosa. Sono nuove esperienze che dovete fare >>

Poi fu il turno di quelli di Dylan.

<< Ogni giorno che vivrai all'interno di quella casa, sarai ripreso, quindi non farci fare brutta figura. Le telecamere sono ben nascoste, e sono ovunque. Per ogni giorno che starai lì, ci daranno una notevole somma in denato, e una buona parte sarà tua >>

Poi i genitori di Normani.

<< Dovrai solo rispettare le regole che vi hanno dato. Niente di più semplice, no? Inoltre ogni giorno te e i tuoi nuovi amici avrete delle attività da svolgere, ma ciò accadrà solo quando voi vi sarete ambientati >>

In seguito quelli di Ally.

<< Le attività che svolgerete vi saranno comunicate tramite DVD come questi, a inizio giornata, e li troverete nell'esatto posto dove avete trovato questo. Vi divertirete, e farete nuove amicizie >>

Poi, per esclusione, quello di Lauren.

<< Ti abbiamo mandato per fare nuove conoscenze, e farti abituare a vivere in un luogo con altre persone che non conosci. È per il tuo bene e per la formazione del tuo spirito >>

Infine, i miei, per ultimi.

<< Ci dispiace davvero tanto averti fatto questo senza consultarti prima... Ma era un obbligo che imponeva l'esperimento. Ricordati che ti vogliamo bene, e ti vedremo 24 su 24 sul sito a disposizione, e ogni sera in tv. A presto e fatto valere >>

Di nuovo lo schermo si fece nero.

Avevano messo insieme una specie di collage video, usando i nostri parenti più stretti per darci altre istruzioni e altre informazioni.

Nessuno parlò.

Era vero, dovevamo tutti abituarci a quell'ambiente, ma era davvero il colmo.

Ci avevano portato contro la nostra volontà in un posto sperduto, insieme ad altre persone, completamente sconosciute. Non era affatto giusto.

Ci stavano sperimentando come topi da laboratorio, ed erano stati i nostri genitori stessi ad averci messo in gabbia.

Scossi la testa e scoppiai a piangere.

Tutto quello non potevo sopportarlo.

Harold e Ally si avvicinarono a me, e si strinsero per un grande e caloroso abbraccio.

<< Uhg, ti prego, non piangere >> disse lui, accarezzandomi i capelli << Non sei sola, ci siamo tutti in questa cosa, sappiamo bene come ti senti >>

<< Tutti noi siamo delusi >> affermò Normani.

<< È un vero schifo >> singhiozzai << Uff... >>

<< Davvero, cavoli >> annuì Ethan << Come hanno potuto. Mi vien voglia di denunciare tutti... Ma ormai siamo dentro a questa cosa e, a quanto pare, dobbiamo solo viverla "normalmente" >>

<< "Normalmente" >> ripetè Lauren.

Tutti annuirono.

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