CAPITOLO 2

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Guardo fuori dal finestrino dell'aereo mentre Layla si sistema al mio fianco.

«Quindi quali sono i programmi?» domanda la sua amica dai capelli neri. Non mi ricordo se si chiamava Sonia o Sandra. Ma si, non importa.

Sposto lo sguardo dal finestrino alla ragazza con il bambino in braccio. «Ma lei viene per ricordarci che se ci sposiamo faremo la sua fine o per insegnare alla figlia come si comporta una vera donna?».

«SUSY!» alza la voce Layla diventando un peperone. Una delle sue caratteristiche è assumere tutte le tonalità del rosso conosciute e non, tutte le volte che è in imbarazzo.

«Non preoccuparti Layla non mi sono offesa» risponde la ragazza mora con la bambina di due anni in braccio.

«Grazie Gabriella» la ringrazia Layla con tono dolce.

«Comunque anche tu se non ricordo male hai un figlio. Dove lo hai parcheggiato?» domando voltandomi verso la ragazza bionda che sta bevendo con calma dal suo bicchiere.

Lei mi risponde solo dopo avere finito di bere «Con mio Marito mi sembra ovvio! Non potevo portare un bambino di sei anni a Las Vegas sarebbe da genitori incoscienti. Michael è un bravo padre. Sa badare a suo figlio in mia assenza».

Lei se non sbaglio è quella la quale soprannome è tale quale a quel movimento musicale. Jazz. Non ho ancora capito per cosa sia dovuta l'abbreviazione, ma va bene così. È fortunata che ogni tanto ricordo il suo nome.

«Dany sai come l'ha presa Stefan questa tua partenza?» domanda Layla all'amica.

Lei alza le spalle «In verità mi ha fatto promettere di tenere la "cintura di castità"» mima le virgolette con le dita.

Non riesco a trattenermi dallo scoppiare in una fragorosa risata. Tutte le cinque ragazza iniziano a fissarmi non capendo.

Mi asciugo una lacrima scesa dalle troppe risate «Voi mi farete morire dalle risate».

Percepisco sei paia di occhi addosso. Adesso ci si è messa anche l'hostess.

Alzo le mani in alto «Va bene la smetto, la smetto. Ma voi cercate di dipendere meno dai vostri uomini. L'unica che fa eccezione è lei» indico la ragazza dai capelli neri. L'unica single del gruppo.

Lei incrocia le mani sul petto offesa «Mi chiamo Sandy!» si lamenta.

Le sorrido per scusami.

"Hanno tutti nomi troppo complicati".

L'hostess apre bocca per comunicarci di mettere i nostri cellulari in modalità aereo o di spegnerli.

Prendo il telefono e noto un messaggio da Brandon.

Da: Brandon

Mi raccomando fai buon viaggio ma non divenirti troppo, sennò al tuo rientro dovrò inventarmi qualcos'altro per stupirti. Spero che le mie scuse di stamattina (con panna) ti siano piaciute abbastanza. Quando torni, se hai fatto la brava, possiamo ripetere con un secondo round ;) Divertiti, ma non troppo.-

Sorrido leggendo il messaggio e il ricordo di stamattina è ancora vivo sulla mia pelle. Letteralmente. Sento ancora l'odore di panna sul mio corpo. Ma magari mi svegliasse così tutte le mattine! La panna e le mani di Brandon, nel momento giusto, possono essere miracolose.

Mentre con la mente torno a noi due stamattina nel suo letto, Layla mi scuote da un braccio.

Apro gli occhi. Non mi ero resa conto di averli chiusi, e con un grugnito mi giro verso la mia amica che mi ha fatto uscire dal ricordo.

TAKE ME HOME WITH YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora