Capitan Uncino

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Faceva freddo in quella specie di scantinato. Ed era tutto buio. E sporco. E umido.

Il piccolo Giacomo, un bambino di appena nove anni, cercava di pulirsi come meglio poteva il sangue che aveva intorno alla mano sinistra. Il mostro che c'era su quell' isola, un innaturale bambino vestito di verde, gli aveva ficcato pochi giorni prima un coltellaccio nella mano.

Gli aveva detto che era stato cattivo. Giacomo aveva solo provato a scappare da quell'incubo di cui era prigioniero da... quanto tempo? Giorni? Settimane? Mesi?

Il bambino aveva perso il conto del tempo da quando era su quella strana isola, dove c'erano almeno centinaia di altri bambini come lui prigionieri.

Ricordava quando stava ancora a casa sua, era tutto sommato felice insieme a sua madre e a suo padre, certo, qualche volta gli sfuggivano brutte parole contro di loro, ma non pensava realmente ciò che diceva.

I genitori lo avvertivano sempre che ciò che diceva aveva delle conseguenze, conseguenze serie. Ma lui li ignorava, e continuava a insultare e a comportarsi male.

Fino a quel tragico giorno...

****

- perché devo venire anch'io a quella stupida festa? A me non piace il figlio dei Wotton, e non ho intenzione di venire alla sua festa di compleanno, anzi, rimarrò a casa! - il piccolo Giacomo si impuntò nel salotto della loro grande casa in tipico stile borghese

- Giacomo, non rimarrai a casa, e datti una calmata, i bambini cattivi come te finiscono male, lo sai - lo avvertii la madre, come sempre gentile

- cara, adesso basta. Lasciamolo a casa, ha fatto questa scelta, ne subirà le conseguenze. Noi ti abbiamo avvertito - il padre del bambino era più arrabbiato del solito, non ragionava nemmeno più

Giacomo si comportava sempre male ultimamente, e i genitori non capivano proprio dove stavano sbagliando nel crescerlo. Il bambino osservò la porta di casa chiudersi, sbattuta dal padre, e rimase solo nell'immensità della casa.

Durante il trascorrere della prima mezz'ora a casa da solo si era divertito come non mai, nessuno lo sgridava e poteva fare tutto ciò che voleva. Ma poi aveva cominciato ad annoiarsi; la sera stava calando, e nel profondo del suo cuore aveva una leggera paura di rimanere da solo di notte.

Il tempo passava e i genitori non tornavano. Da quanto tempo erano via?

Giacomo si stava annoiando a morte, quando sentì la finestra di camera sua sbattere. Era sicuro che era la finestra di camera sua, era l'unica finestra della casa rimasta semiaperta, per far entrare un po d'aria. Sentì dei brividi freddi salire su tutta la schiena, e d'improvviso desiderò non essere li, ma di essere alla festa dei Wotton con i suoi genitori.

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