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La mattina successiva aprii gli occhi e presi subito il cellulare per controllare l’ora. Erano le dieci di mattina, mi alzai e andai in bagno per darmi una sistemata. Dopo essermi vestita scesi le scale e andai in sala da pranzo, Kieran stava leggendo un giornale e dalla cucina dove probabilmente si trovava Mary proveniva un odorino molto invitante.

-Jane buongiorno, hai dormito bene? –

Kieran mi salutò con un sorriso.

-Oh sì veramente bene. Quel letto sembra una nuvola. –

-Comodo vero? È quasi pronta la colazione vieni siediti. Dopo se per te va bene pensavo di fare un salto a comprare qualcosa per te. Ah giusto, prima che ti svegliassi sono andato a parlare con la preside tutto è a posto inizierai la scuola dopodomani. –

-Wow ehm così presto, non me l’aspettavo ma sono felice. Per dopo comunque va benissimo tanto io non ho nulla da fare. –

-Perfetto. –

Prima che potessi dire qualsiasi cosa spuntò Mary dalla cucina, in mano aveva un vassoio con pancakes, una ciotola di macedonia, succo di frutta e una tazzina di caffè.

-Buongiorno cara, spero tu abbia fame. Ecco prendi. – mi porse quattro pancakes una scodella di frutta e il bicchiere con il succo.

Non ce l’avrei mai fatta a mangiare tutto ma non volevo sembrare scortese così la ringraziai gentilmente.

Dopo aver fatto colazione Kieran mi portò a fare spese. Presi tutto quello che mi sarebbe potuto servire per la scuola, poi andammo in un negozio di abbigliamento.

-Jane è carina questa maglietta no? –

-Oh, ehm come dire… -

Kieran rise:

-Fa schifo vero? –

-Decisamente. –

Ridemmo per un po’ davanti a quella maglietta veramente orrenda, poi feci un giretto del negozio e presi qualche capo d’abbigliamento carino da provare. Sì andavano tutti bene, mi serviva qualcosa per presentarmi bene i primi giorni di scuola, non volevo che si spargesse la voce dell’orfanella sperduta. No non sarebbe stato bello, per niente.

Non mi sentivo a mio agio però non volevo che pagasse lui, avrei dovuto trovare un lavoretto o qualcosa perché almeno i vestiti volevo pagarmeli da sola. Uscii dal camerino e decisi di posare la metà dei capi che avevo provato.  Kieran mi guardò con aria interrogativa

-Perché li stai posando? Ti andavano tutti bene. –

-No Kieran va bene così sono troppi, e poi questi andranno più che bene. –

-Sono sicuro che prima o poi ti serviranno anche quei vestiti quindi prenderemo tutto. -
-Ma no, non voglio va bene così. -

-Jane, io voglio che tu prenda quei vestiti. Per favore, i soldi non mi mancano e poi te l’ho già detto fino a quando sarai sotto la mia responsabilità non ti farò mancare niente. –

-Io …grazie. –

Mi sorrise e portò tutti i vestiti alla cassa per pagare. A quel punto la ragazza che si trovava alla cassa ammiccò a Kieran e tentò in tutti i modi di far notare il suo petto già prosperoso. Che diavolo passava nella testa di quella gallina? Per quanto ne sapeva potevo anche essere la sua fidanzata. Uscii da quel negozio con un bel po’ di buste non prima di averle rivolto un’occhiataccia, non sapevo nemmeno io perché ma quell’atteggiamento mi aveva dato sui nervi.

In fin dei conti però ero contenta degli acquisti che avevo fatto. Arrivammo a casa per l’ora di pranzo, Mary ovviamente aveva già apparecchiato e dall’odore che ci investì appena entrati a casa capii che aveva anche finito di cucinare. I miei sospetti furono confermati quando ci sentì chiudere la porta.

The Alpha and the Rebel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora