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L'UOMO lasciò la stanza per un po' di minuti, dopo che i loro arti furono paralizzati, lasciandoli soli, in bella mostra, davanti ai pupazzi.

La testa di Tyler cadde da un lato, rimanendo su una delle sue spalle. Voleva piangere, urlare e fare il culo a quell'uomo psicopatico, che stava facendo tutto ciò, ma non poteva. Era troppo atrofizzato, e diventava più debole, sia mentalmente che fisicamente, ogni secondo che passava.

I suoi occhi guardarono di nuovo il sangue schizzato sulle pareti. Ebbe una sensazione, nella quale sarebbe stato condannato ad un simile destino, ma ancora non era totalmente esatto. Emily, accanto a lui, doveva aver pensato lo stesso, dal modo in cui non riusciva a smettere di piangere.

Lei ricordava a Tyler un cerbiatto, i suoi occhi erano sempre spalancati e le sue lacrime sempre tenere e delicate.

"Tyler, moriremo," disse all'improvviso, le sue parole tremavano.

Questa volta, Tyler non si infastidì, smentendola.

"Lo so."

Le sue parole la fecero strillare. Piangeva così forte, che la sua testa tremava. Si fece ancora più chiara in lei la realizzazione che l'unico con una prospettiva ottimistica, era d'accordo con la sua prospettiva pessimistica.

Lui voleva disperatamente dirle di stare zitta, ma sapeva che se ne avesse avuto l'energia, avrebbe reagito allo stesso modo.

"Basta," l'avvertì Tyler con voce roca. "Si arrabbierà con te."

"Non mi interessa!" urlò lei, la sua voce echeggiò per tutta l'ampia stanza. "Quel figlio di puttana può arrabbiarsi con me quanto vuole! Malato bastardo!"

Stava perdendo la testa.

"Cos'hai appena detto?" chiese L'Uomo, la sua monotona voce perfettamente chiara dalla porta.

Il cuore di Tyler batteva forte. Gettò subito uno sguardo ad Emily, che impallidì all'istante, il suo corpo stava diventando di nuovo visibilmente scosso.

"Cos'hai detto, Burattina?" ripetè L'Uomo. "Avanti. Vorrei sentirlo."

"N-niente," provò a parlare, il suo labbro inferiore tremava. "Niente, io non-"

L'Uomo rise di gusto, prima di andare verso Tyler, preparando un pugno e tirandoglielo sulla guancia, con così tanta forza, che quasi gli fece perdere coscienza. I suoi occhi piansero e il dolore arrivava come spilli e aghi sul suo viso, lo shock gli fece perdere il fiato dai polmoni.

Quando Tyler aprì di nuovo gli occhi, guardò L'Uomo, la cui maschera era solo una debole, sinistra sagoma.

Era estremamente confuso. "Io nemmeno ho detto niente!" obiettò Tyler.

L'Uomo avvolse bene le dita intorno alla gola della sua vittima.

I singhiozzi di Emily e il respiro arrabbiato dell'Uomo erano tutto ciò che Tyler poteva sentire, in quel momento. I suoi occhi erano spalancati, le sue dita prudevano per combattere istintivamente la presa letale dell'Uomo, ma erano completamente atrofizzate, il misterioso liquido, che gli era stato iniettato, gli impediva di lottare. Tossì, provando disperatamente ad ansimare per un po' d'aria, ma le grosse dita dell'Uomo erano troppo forti, mentre premevano così saldamente.

Tyler si mosse a fatica, lottando nella sedia. Soffocò, implorando L'Uomo di smetterla, ma non ci riuscì. Tutto quello che riusciva a vedere era solo quella dannata maschera, era chiaramente una maschera bianca che certamente lo avrebbe perseguitato per il resto della sua vita, se quel momento non fosse stato l'ultimo.

L'Uomo lo colpì al collo, e Tyler urlò. Ansimò pesantemente per la grossa, brutta puzza nell'aria che riempiva i suoi polmoni, mentre L'Uomo stava accanto a lui con aria cattiva.

"Come hai potuto lasciare che tua moglie mi parlasse così?" chiese L'Uomo, le sue fredde, grosse dita toccarono la gola di Tyler. "...Burattino..." disse, guardando la contusione che si stava formando sulla sua pelle.

L'Uomo si inginocchiò di fronte a Tyler, strofinando le sue ginocchia negli sporchi jeans che stava indossando.

"Sei proprio un bel ragazzo, Burattino. Sono sicuro che i tuoi genitori ti amavano, no? Amavano avere un piccolo ragazzo d'oro, un fottuto, bellissimo, piccolo, ragazzo d'oro!" L'Uomo schiaffeggiò la faccia di Tyler, la sua vista si offuscò e i suoi pensieri si oscurarono.

Il cuore di Tyler battè quando vide le dita dell'Uomo dirigersi verso la sua gamba.

"E quella ragazza lì..." disse L'Uomo, gesticolando verso Emily che aveva tutto il trucco scolato e delle ferite in faccia. "Bene, lei era una bellissima ragazza, ma guardala adesso, Burattino" urlò "guardala adesso! Guarda che ho fatto! Ho il controllo su voi due adesso, ho il controllo su tutto... tutto" disse malvagiamente, alzandosi.

Tyler deglutì duramente "mi dispiace per tutto" deglutì di nuovo, provando a decidere se finire la frase o no, "per tutto quello che ti è successo."

"Tu non sai niente di me! Ti ho creato io! Tu non hai creato me! Io ho creato te!" urlò L'Uomo, afferrandogli i capelli e trascinandoli verso di lui.

Gridò rumorosamente verso Tyler ed Emily. Poi fissò il pubblico di pupazzi di legno, studiando silenziosamente ognuno di essi.

Tyler gemette sottovoce, scuotendo la testa.

"Guardate come mi trattano, signore e signori" gridò L'Uomo. "Bene, non vi preoccupate, loro la pagheranno" sussurrò alle bambole di legno. "Loro la pagheranno!"

Tyler si voltò verso Emily, fissandola nei suoi occhi castani con compassione. Lui sperò che quegli occhi fossero caldi e accoglienti, che la sua pelle fosse soffice, che le sue ferite fossero del semplice blush. Sperò che i suoi capelli fossero setosi e lucenti, che i suoi denti fossero bianchi e perlati, e che sorridesse sempre.

Ma una parte di lei era andata, e anche una parte di lui.

Lui non sarebbe diventato un dottore, per cui aveva studiato. Non avrebbe avuto una moglie nella sua vita, non avrebbe avuto dei figli. Non avrebbe visto la sua famiglia, non avrebbe visto i suoi amici.

Il suo destino era segnato da quel muro. Il suo diploma e la sua certificazione di Ivy League erano fermati da quelle mura. Aveva solo avuto un'altra crisi, un altro distintivo che L'Uomo avrebbe indossato quando avrebbe comprato i successivi ragazzi. Era solo un altro odore di decomposizione, un altro disgustoso odore.

Finalmente capì la realtà dei fatti, e urlò incontrollabilmente. L'ultima cosa che vide prima di perdere i sensi fu L'Uomo dare un pugno a qualcosa.

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Questo capitolo secondo me è molto triste, soprattutto la fine, perché si capiscono fino in fondo i pensieri di questi due poveri ragazzi. Voi cosa ne pensate?
Votate e commentate!
A presto per il prossimo capitolo, byee.

Puppet Boy (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora