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QUANDO le palpebre di Tyler si aprirono, si ritrovò disteso a terra.

Non si sentiva più le gambe e le braccia, e velocemente guardò il suo corpo per accertarsi che le avesse ancora. C'erano, ma erano contorte in una strana posizione. Le sue gambe erano storte verso il suo viso e un braccio era rivolto verso la schiena.

Se la sua gola non fosse stata così asciutta e se la fronte non gli avesse pressato così tanto, avrebbe urlato alla vista del suo corpo storto. Non aveva idea di come il suo corpo potesse essere in quella posizione ma non se lo sentiva, e non gli importava. Era apatico. Era troppo fiacco per distogliere lo sguardo dal suo corpo e guardarsi intorno, che dal vento freddo si potrebbe dire fosse un posto diverso da prima.

Ogni parte del suo corpo era avvolto da ferite. Non poteva immaginare quante ossa fossero rotte, ma era anche grato di non poter sentire tutto il dolore.

Sentì un bisbiglio.

"Tyler".

Era Emily, che sembrava non essere molto lontana da lui.

Provò a parlare, ma la sua gola non glielo permetteva e le sue labbra erano screpolate ogni volta che si aprivano. Emise un suono, restando con la testa sul pavimento.

"La... la porta" disse lei velocemente. "È... aperta. L'esterno. C'è... l'esterno!" ansimò lei, cercando di tenere bassa la voce ma non riuscendo a contenere la sua eccitazione.

Tyler inclinò la testa su un lato per vedere dove fosse la porta, infatti, era tenuta aperta da un mattone per terra, e una luce grigia entrava nella stanza buia.

Un brutale vento freddo attraversò l'atmosfera, ghiacciando la pelle di Tyler. Piccoli fiocchi di neve caddero, muovendosi nella corrente.

"Ci siamo, Tyler" disse sorridendo, "ci siamo, è la nostra possibilità di scappare!"

Tyler sentì una scintilla di eccitazione. Forse era lei. Forse si sarebbero liberati. Se solo potessero arrivare alla porta e scappare, oh, Tyler lo immaginava così bello. Si immaginava correre verso la libertà. Immaginava soffrire quell'uomo dietro le sbarre per il resto della sua vita. Si immaginava correre incontro le braccia dei suoi genitori, si immaginava abbracciare la sua piccola sorella e la sua fidanzata, si immaginava baciare il suolo.

Non si era mai sentito così sollevato. Provò a muovere il braccio, prima di realizzare che non poteva farlo. Era completamente impietrito.

"Io non p-posso muovermi", disse, provando di nuovo a muovere le braccia.

"Per favore provaci," implorò lei "io non posso".

Il corpo di Tyler si contorse sul pavimento, provò a muovere il petto in direzione della porta, sperando di arrivarci. Si mosse di pochi pollici da dov'era prima, ed Emily continuò ad incoraggiarlo, per portare in tutti i modi il suo corpo vicino la porta.

Non aveva nessun indizio di come ci stesse riuscendo, ma si stava avvicinando. Non riusciva a fare niente, che lui poteva. Usò ogni singola oncia di forza ed energia, che aveva immagazzinato nel suo corpo, mentre faceva così, il suo desiderio di scappare via dall'Uomo superava la sua fatica.

"Per favore, per favore," mormorò a se stesso, mentre lentamente, ma con sicurezza, riuscì ad arrivare a poco più di metà strada verso la porta.

Sfortunatamente, un improvviso paio di scarpe nere avanzarono verso la via d'accesso, e Tyler crollò a terra. "Merda," gemette, la sua guancia pressava contro il sudicio e duro pavimento, che odorava di sporcizia.

All'improvviso, fu alzato da terra e sbattuto contro il muro, i suoi occhi erano chiusi e la sua testa caduta da un lato. L'Uomo gli fece alzare la testa dal mento, portando gli occhi di Tyler al livello dei suoi, che brillavano attraverso le fessure dell'ossessionante maschera.

"Tu ami cacciarti nei guai, vero?"

Gli occhi di Tyler erano supplichevoli. "Mi dispiace," borbottò timidamente, sperando che L'Uomo si dimenticasse di lui. Non sapeva se avrebbe potuto essere più ferito di come già lo era.

Tyler fu leggermente sollevato, quando cadde flosciamente a terra, i suoi arti si torcevano contro di lui nel modo più disturbante possibile. Gemette, la sua testa contro la parete.

Guardò come L'Uomo camminò verso Emily, per poi afferrarla, alzandola contro il muro, questa volta. Sembrava che la stesse sgridando, ma Tyler non poteva sentirlo, il vento che batteva sulla stanza era troppo pesante e rumoroso.

L'Uomo fece scivolare su la maschera per rilevare la sua bocca, prima di pressare le sue labbra sul collo di Emily. Lei piangeva, della saliva cadde dalla sua bocca, quando provò a muovere il suo corpo, ma sembrava non avesse la forza per lottare. Sbottonò il suo vestito.

"Basta, per favore!" pianse. "Aiuto!"

L'Uomo rise davanti alle sue suppliche, le sue grosse dita si muovevano sulle braccia della ragazza, mentre le labbra continuavano a giocare con le sue sporgenti clavicole.

Lei gridò più forte, la sua voce si spezzava, mentre scuoteva rapidamente la testa. La continua risata dell'Uomo era un chiaro segno che lui non aveva intenzione di smettere.

Tyler si aspettava che ciò sarebbe successo a proprio uno dei due ad un certo punto, e avrebbe preso la peggiore batosta, se ciò avesse significato che L'Uomo avrebbe lasciato lei da sola. L'espressione degli occhi di lei, che erano riempiti di lacrime, e la sua preoccupazione fecero contrarre i suoi arti.

Odiava il fatto che non poteva muoversi - odiava il fatto che non poteva fare niente per mettere fine a tutto questo.

Fortunatamente, L'Uomo non andò fino in fondo. Invece, dopo circa un minuto, Emily urlò, e Tyler istintivamente gettò uno sguardo per trovare L'Uomo, che aveva finito di fare ciò che stava facendo e che afferrò con rabbia il polso di lei. Fissò i suoi palmi, l'espressione di lui irriconoscibile da dietro il suo trucco, ma Tyler poteva dire che c'era qualcosa non andava bene.

"Le tue corde sono cadute!" gridò, prima che Emily cadde a terra.

Lei stava singhiozzando rumorosamente, e Tyler vide L'Uomo avanzare con rabbia verso di lui e afferrare il suo braccio, tirandolo così forte che dovette alzare l'intero corpo da terra. Notò che anche le sue corde erano cadute, e con puro ghiaccio nella sua voce, disse, "Voi, ragazzi, sapete cosa questo significhi."

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Inizio subito con il dirvi grazie per essere arrivati a più di 200 visualizzazioni! Grazie mille, mi fa piacere che così tante persone leggano questa storia, anche solo per poco. Grazie ad ognuno di voi che dedica del tempo a lasciare un voto o un commento. Per quanto riguarda questo capitolo, beh L'Uomo è un pazzo, non so più cos'altro dire, mi sorprende sempre di più, ahah. Oddio ho scritto tantissimo, me ne vado, a presto con il prossimo capitolo, byee.

Puppet Boy (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora