Uno shock dopo l'altro

268 12 0
                                    

Se c’è una cosa che Chris ha odiato più di tutto nel periodo della scuola, erano le lezioni di “Dinamiche Alfa/Beta/Omega”; gli unici insegnamenti che gli sono stati utili riguardavano il Legame, il Calore e la gravidanza di un Omega e, di contro, l’unica cosa a cui non ha mai creduto, era la faccenda dell’Imprinting.
Le professoresse si trascinavano più volte in spiegazioni che rasentavano le peggiori storie d’amore per spiegare come l’Imprinting fosse, al di là del Legame, un unione tra un Alfa e un Omega a livello non solo sentimentale e fisico, ma anche a livello spirituale. Le “leggende” narrano che basta uno sguardo tra i due predestinati per far in modo che siano legati tra di loro in un modo così profondo da non poter spiegare a parole; non importa se uno dei due, o entrambi, hanno già stretto un Legame, quello passa in secondo piano, sbiadendo poco a poco, per permettere ai due predestinati di stringere un nuovo Legame. Si tratta di un fenomeno talmente raro che rasenta la leggenda e Chris, con lo sguardo perso in quegli occhi verdi, si è appena convinto che la Leggenda e diventata realtà.
Il tedesco ha perso il conto dei secondi che ha impiegato per perdersi in quello sguardo, quegli occhi che può solo che amare, consapevole che farebbe di tutto per loro; un sentimento che prima di allora aveva provato solo per Claudio dopo mesi di conoscenza, un sentimento cento volte più forte e devastante, un sentimento che stranamente non gli provoca un senso di colpa nei confronti del marito, perché sa che è una cosa giusta e che lui, ovunque sia, è felice per lui, un sentimento che può avere solo una spiegazione: Imprinting. È perso in quelle gemme di giada fino a quando non si sente strattonare per il maglione che indossa e sbatte la schiena a terra, perdendo il contatto con la sua fonte personale di felicità, mentre Derek si libera dalla sua presa.
«Ecco una nuova regola da aggiungere alla lista delle regole per una convivenza civile - esclama il giovane Alfa, massaggiandosi la gola arrossata, ignaro di quello che è appena successo tra i due - Mai svegliare Chris Silber mentre sta avendo un incubo» afferma divertito, lasciando la stanza.
I due uomini lo ignorano, persi nuovamente negli occhi dell’altro, confusi, spaventati e ammagliati in egual modo.
«Comunque mi sono dimenticato di presentarvi - Derek torna indietro, focalizzando l’attenzione dei due su di sé - Chris, mio zio Peter, zio lui è Chris, il padre di Stiles e Isaac - fa le presentazioni, alternando lo sguardo tra i due - Mio zio resterà da noi per un po’, se per te non è un problema e anche se fosse, resterà comunque» ammette poi, rivolgendosi al tedesco.
«Come mai?» domanda il “padrone” di casa, lo sguardo ancora faticosamente sul giovane.
«Avevo capito fossi morto» mormora Peter, consapevole che nessuno sta facendo caso a lui, spostando lo sguardo sull’uomo con il quale, non ci crede ancora, ha avuto l’Imprinting.
«Il suo Compagno è un tipo violento» afferma tranquillo, ignaro di quello che quelle parole potrebbero causare nell’animo dell’ex soldato.
A quelle parole, Chris comincia a ringhiare spaventoso, soggiogato da una rabbia che mai, prima di allora, aveva mai provato; neanche quando ha letto il referto dell’autopsia del marito.
Preoccupato per lo zio, visti i trascorsi, il giovane Alfa si pone a sua difesa, finendo per esser malamente allontanato da Peter, che si avvicina spaventato, ma non per se stesso, al tedesco che lo stringe a sé, affondando il volto nel suo collo, cominciando a ringhiare una litania di “mio”.
«Be, questo è strano» esclama Derek, venendo completamente ignorato dai due e visto che lo zio sembra la persona più felice del mondo, per lui va bene così.

Stiles, Isaac e Scott sono fermi sulla porta della cucina, dal quale possono vedere perfettamente le due persone avvinghiate sul divano intente a coccolarsi, ignare della loro presenza. Hanno gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta per lo stupore, ma negli occhi dei due Omega, è visibile un luccichio di rabbia.
Derek li richiama a tavola, dopo aver riscaldato il loro pranzo.
«Sia chiaro, io adoro tuo zio - esclama Isaac inferocito, puntando i suoi occhi azzurri in quelli scuri del compagno - Ma trovarsi un nuovo Alfa, che tra l’altro è mio padre, appena tornato dal regno dei morti, mentre sta scappando da quello violento non mi sembra una cosa accettabile» si lamenta piano, per non farsi sentire dai due uomini in salotto.
Derek si siede vicino al compagno, invitando i tre ritardatari a mangiare prima che il pasto si freddi nuovamente, mentre mescola l’ennesima tazza di tè di quel giorno e lui non beve mai tè, mentre gli racconta gli avvenimenti di quella mattina.
«L’unica spiegazione logica che sono riuscito a trovare, è che abbiano avuto l’Imprinting» ammette, alla fine del racconto.
«L’Imprinting è solo una leggenda» Isaac ringhia, indignato.
«Anche noi abbiamo avuto l’Imprinting» ribatte il fratello, avvicinandosi con la sedia a quella del compagno, appoggiandosi al suo fianco.
«Ma se voi vi siete odiati dal primo momento» esclama Scott, leggermente divertito.
«Eravamo troppo giovani per accettare la cosa senza ribellarci ad essa?» mormora Stiles sollevando le spalle indifferente.
Un singhiozzo attira la loro attenzione e i ragazzi si ritrovano a fissare un Isaac completamente sconvolto, il volto rigato da numerose lacrime.
Stiles fa per scusarsi, pensando che il fratello ci sia rimasto male perché non gliene ha mai parlato, ma quello si aggrappa disperatamente al compagno, scoppiando a piangere veramente, attirando l’attenzione del padre e dell’ospite.
«Noi non abbiamo avuto l’imprinting - esclama l’Omega, interrotto da un singhiozzo qua e là - Vuol dire che un giorno troverai la tua anima gemella e abbandonerai me e nostro figlio» urla disperato.
«Ma noi non abbiamo un figlio» mormora Scott confuso.
«È l’Imprinting che non abbiamo!» Isaac urla più forte, scoppiando a piangere come un bambino.
A Chris ricorda molto Claudio le prime settimane di gravidanza, quando si metteva a piangere anche per la più piccola cosa e il suo cuore batte un colpo.
«Aspetti un bambino?» chiede con voce flebile, guardando il figlio con occhi scioccati.
«Non ha importanza - strilla Isaac - Tanto lui ci lascerà per un Omega migliore di me».
«Ma noi abbiamo avuto l’Imprinting» esclama Scott confuso, con una nota di tristezza nella voce, frastornato dalla notizia appena ricevuta.
«Cosa?» il piangente Omega pone la domanda come se gli avessero appena detto che gli asini volano, con l'espressione fuori dal mondo, come se non avesse appena pianto come se lo stessero scorticando.
«Forse non te lo ricordi perché eri troppo ubriaco per farlo» il poliziotto afferma divertito.
«Cosa?» e questa volta, sia Chris che il primogenito esclamano sorpresi.
«Be...ecco» prova a spiegare Scott.
«Ecco perché dopo quella festa hai cominciato a girarmi intorno come se fossi la persona più importante per te - esclama Isaac divertito - E io che pensavo fosse per il mio incredibile fascino» ammette divertito.
«Eri un moccioso con la bocca ancora sporca di latte che poi è entrato nella pubertà: acne e un livello di sudorazione tale che avrebbero fatto fuggire anche il più temerario dei pretendenti» lo sminuisce dolce il compagno.
I due iniziano un tira e molla di presa in giro e frecciatine poco velate, sotto gli sguardi stralunati dei presenti; quelli pieni di rabbia paterna di Chris.
Il tedesco non può credere che il suo bambino, non solo si è Legato a 15 anni con un Alfa di 6 anni più grande, ma ha iniziato a frequentare quello stesso ragazzo quando lui aveva solo 12 anni, dopo essersi ubriacato talmente tanto da non ricordare di aver avuto l’Imprinting con lui; lo stesso bambino che ora aspetta un cucciolo. Se non avesse una facciata da mantenere, sarebbe già scoppiato a piangere dal dolore, per essersi perso tutti quei momenti.
«Ragazzi - gli richiama, distogliendoli dalla loro conversazione, per niente convinto di quello che ha intenzione di dire - Ci rendiamo conto che» prova a esporre i suoi dubbi, ma il suono del campanello e un forte bussare alla porta smorza il suo intento.
Chris sbuffa sonoramente, battendo le braccia lungo i fianchi e sollevando gli occhi al cielo, per poi dirigersi verso l’ingresso. Quando si trovava in accademia, i suoi istruttori gli ripetevano in continuazione che “è come andare in bicicletta, non si scorda mai” e ora ringrazia Dio o chi per lui, che quei uomini avessero ragione, o una volta aperta la porta, si sarebbe trovato la faccia spaccata da una mazza di ferro.

Ē tān ē epi tās - Con lo scudo o sullo scudoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora